I libri utili per imparare a scrivere sul blog: Professione Food Writer

Alla ricerca di spunti e tecniche di scrittura per imparare a scrivere sul blog (proprio vero, non si finisce mai di imparare!) e catturata dall’ironia che sprizzava fuori a suon di metafore dalla copertina di un vivace rosa shocking, sono approdata ad un testo di approfondimento che è allo stesso tempo un manuale, un eserciziario ed un saggio, insomma un libro utile per imparare a scrivere sul blog ma senza annoiare! Anche se (solo apparentemente) c’entra poco con i viaggi, è un libro molto utile per comprendere i diversi modi di narrare il cibo. E poiché un blogger che viaggia (che sia travel blogger o altro poco importa) deve necessariamente confrontarsi con sapori, gusti, abitudini culinarie diverse, sia che abbia scelto di fare una recensione del ristorantino semi nascosto nel vicolo con i panni stesi come un gran pavese di bandiere dove ha scoperto, che so, la bouillabasse più buona di tutto il Mediterraneo sia che voglia scriverne sul suo blog per dare indicazioni ai suoi lettori, ecco che il Ricettario di scrittura con esercizi sodi, strapazzati e à la coque, di Mariagrazia Villa (edito da WebBook) diventa un ottimo punto da cui partire per imparare a scrivere sul blog padroneggiando il meraviglioso mondo della food writing. Se poi si scoprirà che la food writing è nelle nostre corde e può diventare il nostro pane e companatico quotidiano, il consiglio è di approfondire sui testi sacri dei food writers inglesi e americani, dove questo genere di narrazione gastronomica è stata maggiormente sviluppata (*).

In viaggio è facile imbattersi in piccoli ristoranti in cui le ricette del posto sobbollono in pentole più grandi della cucina stessa e, comunque, ogni territorio è connotato da un sapore, da un profumo specifico che è il blend riuscito di un mix  di aromi che arrivano da orti e coltivazioni locali.  Quante volte mi è capitato di raccontare un territorio attraverso il suo cibo o i prodotti locali che vi si possono acquistare, scrivere una ricetta o recensire un ristorante e quante volte avrei voluto saperlo fare meglio, rendere il mio testo più piacevole e scorrevole, perché per quanto possa sembrare semplice scrivere di cibo (ecchecevò!) la realtà è ben diversa e quelli bravi anche da una sola, semplice carota, riescono ad imbastire un testo curato, intrigante e croccante di storie!

Più che ricerca di perfezione, la mia scelta di acquistare il libro di Mariagrazia Villa è nata dalla curiosità, dalla voglia di esplorare tecniche di scrittura diverse e, perché no, di contaminare il mio stile – che tende ad essere fin troppo asciutto – con un po’ di brio. Di libri utili per imparare a scrivere sul blog ne ho parecchi – spesso si tratta di testi di copywriting, oppure di tecniche di comunicazione o ancora i manuali fondamentali di Luisa Carrada, tra tutti il basilare “Il mestiere di scrivere”, ma di libri di food writing non ne avevi nessuno.

Il volume è indubbiamente destinato a tutti coloro che con il cibo (o, come va più di moda dire, con il food) e con le parole ci lavorano, tra l’altro è uno dei pochi testi in italiano che propone, in modo facile e accattivante, le diverse possibilità di dar vita ad una food writing personalizzata e coinvolgente (esistono altri testi, ma sono per lo più inglesi o americani).

Il Ricettario di scrittura con esercizi sodi, strapazzati e à la coque (sottotitolo: come scrivere bene di cibo e di vino in rete e… altrove!) è di facile lettura, colpisce l’attenzione ed è di utile consultazione. Al suo interno contiene, come tutti i libri che ruotano attorno all’argomento cucina, ma insolito per un manuale, alcune ricette da condividere con i lettori. Anzi, l’autrice Maria Grazia Villa, giornalista e pubblicitaria con esperienza pluridecennale nonché docente e direttore didattico del Master Food & Wine 4.0 Web Marketing & Digital Communication presso lo IUSVE, le utilizza proprio per introdurre i diversi capitoli del libro e presentare stili narrativi diversi. Perché, come viene chiarito nella 4^ di copertina del volume, “Non basta saper scrivere. Per essere un buon food writer bisogna saper raccontare“.

Il Ricettario di scrittura ha un indice orchestrato come un menù gourmet: c’è una entrée, un primo piatto, un piatto principale, un paio di contorni ed ovviamente il dessert. Mentre si assaggia virtualmente la Crema scritta con gallette ai cinque cereali, si approfondiscono gli aspetti generale della food writing e ci si chiede cosa occorre per essere un buon food writer; con le Pagine rigate alla mediterranea si evidenziano le tecniche e gli strumenti che devono essere l’ABC per un un food writer e con i Bocconcini di blog on articoli al forno l’autrice approfondisce la figura del food writer e suggerisce consigli e trucchi per ‘catturare’ il lettore tra una cotoletta ed un branzino. Il quarto capitolo è dedicato alla Farinata social con claim trifolati, ed alla comunicazione aziendale in ambito food & beverage con analisi delle diverse prospettive.

Il capitolo cinque è quello che mi interessa maggiormente ed alla fine è proprio quello per cui ho acquistato il libro: il titolo è Fresca misticanza di destinazioni, ovvero si definisce chi è lo storyteller gastronomico, si esamina la promozione del cibo ed  i metodi per dare valore alla dispensa del luogo e quali possono essere gli obiettivi di promozione per cibo e vino. Un ultimo capitolo, prima del caffè e delle conclusioni, è per golosi etici: in Tiramisù perbene con peccato di gola si esaminano i rapporti tra la buona comunicazione e  l’etica.

Come accennavo, nel volume ci sono anche alcune ricette da poter provare: sono presentate con stili di scrittura diversi, in modo da rendere chiaro fin dal principio che non esiste un solo modo di fare food writing e che la scelta di una modalità piuttosto che un’altra può essere influenzata dal destinatario del testo e dalla capacità personale di interpretazione. Alla fine dei diversi capitoli, ci sono poi alcuni esercizi pratici (testi da scrivere, per lo più) da svolgere entro un tempo ben definito per mettere immediatamente alla prova. Il filo comune, che non abbandona mai il lettore, è comunque l’ironia (e forse il libro mi è piaciuto anche per questo!)

Professione food writer

Libri utili per imparare a scrivere sul blog: Professione Food Writer 

(*) ecco alcuni testi di food writing in lingua inglese:

  • Will write for food, the cimolete guide to writing cookbook, blog, memoir, recipes and more, di Dianne Jacob;
  • The language of food: a linguist reads the menu, di Dan Jurafsky
  • Writing about food, di Jenny Linfiord
  • Writers on Food (A Book of Quotations, Poems and Literary Reflections), di Amelia Carruthers
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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