Viaggio in Giappone: perché andare a Kanazawa

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Torno a raccontarvi del nostro viaggio in Giappone, 13 giorni (+ 2 dedicati al viaggio e quindi non li conto nemmeno) lontano da casa a contatto con una realtà lontana da quella italiana e mediterranea. Ho pensato a lungo se, dopo i primi tre post su Tokyo (a proposito, ce ne saranno altri perché la città merita tanto ed ha davvero tanto da offrire che ci si potrebbe facilmente costruire attorno un blog monotematico, sarebbe stato più corretto scrivere seguendo le tappe che abbiamo seguito nel nostro itinerario (ve le ricordo: Tokyo, Kyoto, Nara, Hiroshima, Kanazawa e di nuovo Tokyo) oppure… scrivere in base a ciò che ci è ha coinvolto e appassionato. E la seconda opzione è quella che vince! Quindi, “subito dopo esser passati dal via!”, vi porto direttamente a conoscere Kanazawa,  città  situata nella prefettura di Ishikawa a pochi chilometri dalla costa del Mar del Giappone e poco distante dalle Alpi Giapponesi, che è stata in ordine temporale la penultima tappa ma ci ha affascinato così tanto che non saremmo più voluti venir via!

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Avviso avviso! Per non farvi addormentare davanti al PC, spezzo il resoconto del nostro viaggio a Kanazawa in più parti, che all’incirca coincidono con i nostri itinerari in città. Meglio poche informazioni alla volta, ma buone!

Cosa ha di particolare Kanazawa da renderla così attraente? Intanto è moderatamente grande (457.709 abitanti, fonte wikipedia, che per gli standard delle grandi città giapponesi è davvero poco), è tranquilla, ha un centro storico definito che è facile visitare a piedi o utilizzando i piccoli bus che seguono un percorso circolare, ci sono centri e musei d’arte contemporanea d’avanguardia, che contrastano piacevolmente con i quartieri storici. In più, per gli appassionati di giardini, a Kanazawa c’è uno dei tre parchi più belli del Giappone, il Kenrokuen.

Kanazawa deve essere grata alla sua posizione così decentrata rispetto ai luoghi del potere del Giappone feudale: grazie ad un prolungato periodo di relativa pace in cui il potere era nelle mani dei feudatari Maeda ed alla loro lungimiranza illuminata – e, aggiungo, e grazie alla loro ricchezza che derivava dalla coltivazione del riso – la città divenne culla di arti raffinate e dell’artigianato più prezioso. E’ solo a Kanazawa che viene prodotta la foglia d’oro per decorazione, le ceramiche Kutani, le lacche e le sete dipinte per i kimono ed  elaborati dolci simili a sculture.

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L’atmosfera che si respira a Kanazawa è quella di una città colta, i ritmi sono rilassati e grande impulso è posto per preservare le tradizioni artistiche e l’artigianato così come numerose sono le botteghe e gli studi di artisti. Ciò che più stupisce è però il tessuto urbano, che conserva quartieri rimasti immutati da secoli: in alcuni scorci sembra di esser tornati nel Giappone feudale, quando gli Shogun avevano ricchezze e potere ancor più cospicui di quelli posseduti dall’imperatore.

Kanazawa è ancora “intatta”, non sfiorata dai bombardamenti della II^ guerra mondiale perché non c’erano industrie belliche o insediamenti produttivi da distruggere ed il suo bel castello può dominare ancora dall’alto della collina il fiume e le antiche abitazioni dei samurai e delle geishe. In più, a Kanazawa i costi sono più economici che a Tokyo o a Kyoto e i ristoranti beneficiano della vicinanza al mare: il pesce è sempre freschissimo.

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Siamo partiti da Hiroshima con il treno in 4 ore e mezza – prima lo Shinkansen fino a Shin-Osaka e poi un treno veloce Thunderbird strapieno che ha scalato le montagne e poi le ha ridiscese a velocità pazzesca, ma dal 14 marzo è stata inaugurata la nuova linea ad alta velocità che collega Kanazawa direttamente a Tokyo in poco più di due ore e mezzo – ed all’arrivo la stazione di Kanazawa era nel pieno dei lavori di ristrutturazione per elevare il suo rango da stazione di Prefettura a terminal dell’ Hokuriku Shinkansen. 

Devo segnalare la stazione di Kanazawa per due motivi: per il grande centro commerciale con oltre 100 stand che – oltre a souvenir e articoli di artigianato locale – vendono dolci e prodotti alimentari molto particolari, elaborati artisticamente e confezionati in scatole bellissime tanto che è un peccato mangiarli e per il grande portale Torii di 14 metri di altezza, moderno ma che strizza l’occhio alla tradizione. Sembra un meccano di legno a misura di giganti ed invece è tutta tecnologia moderna! Di sera, le fontane della piazza della stazione si illuminano e rendono l’ambiente molto suggestivo!

Siamo rimasti a Kanazawa dal lunedì sera fino al  mercoledì alle 15.30, il minimo indispensabile per visitare la città. Per facilitare gli spostamenti (girare sempre con due grossi trolley al seguito più due sacche non è proprio il massimo della comodità), abbiamo preferito fermarci in un hotel accanto alla stazione, il Dormy Inn, che si è rivelato nell’insieme una buona scelta anche in termini di dimensioni delle stanze, piccole ma non minuscole.

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Come dicevo poco sopra, Kanazawa è una località tranquilla e di sera ritrova tutte le abitudini della città di provincia: quasi tutti i negozi chiudono alle 19.00, le strade si svuotano e le poche le macchine e gli ancor meno passanti si dirigono verso casa. Se volete confusione, divertimento sfrenato, locali dove ballate e fare tardi, forse Kanazawa non è il luogo più indicato (ma davvero voi riuscite a scatenarvi e far notte fonda dopo un’intera giornata passata a camminare, visitare, esplorare senza fermarsi mai? Ecco, noi no, c’avemo n’età… ). Anche noi ci siamo subito adeguati ai ritmi tranquilli e la prima sera che siamo stati a Kanazawa l’abbiamo utilizzata per una breve passeggiata orientativa lungo le strade attorno alla stazione: qualche centro commerciale, locali e caffetterie, hotel, negozi interessanti e soprattutto la succursale di Sushi Zanmai, il ristorante di sushi che si trova anche a Tokyo vicino al mercato Tsujki. Ecco, il sushi che abbiamo mangiato a Kanazawa è  in assoluto il migliore che abbiamo assaggiato in Giappone: fresco, buonissimo ed incredibilmente economico (leggi: da Sushi Zanmai hanno deciso di darci il premio come europei più voraci dell’anno!).

A breve distanza da Sushi Zanmai c’è anche il mercato coperto di Omi-cho,  che ha quasi 300 anni ed è ancora in piena attività: ospita 170 venditori di pesce, molluschi, verdure, riso, frutta ed una varietà infinita di ingredienti sconosciuti. Incuriositi dalle recensioni positive, ci torneremo il giorno dopo per visitarlo e  per pranzare in modalità street food (4 ostriche, 4 cappesante, una manciata di gamberi puliti al momento e irrorati di limone e peperoncino: costo per 2 persone l’equivalente di 7 euro).

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Il giorno successivo abbiamo iniziato la giornata molto presto: il tempo a nostra disposizione ridotto non permetteva esistazioni! Come prima cosa, abbiamo acquistato il biglietto giornaliero per gli autobus (500yen – +/- 4€), con cui si può salire senza limitazioni sia sui bus urbani che sui Loop Bus, piccole buffe vetture (sembra di salire a bordo dei pulmini dei cartoni animati – qui si può scaricare la mappa con i percorsi) che seguono due itinerari simili ma non identici attorno al  centro della città e raggiungere facilmente tutte le principali attrazioni turistiche (dalla stazione di  Kanazawa al centro della città sono meno di due chilometri).

Ma cosa c’è da vedere a Kanazawa e perché vale la pena visitarla (ora con il nuovo collegamento ferroviario da Tokyo potreste anche ipotizzare una gita giornaliera)?

Al primo posto, metto il Castello di Kanazawa ed il parco circostante:  il Castello originario (no, niente torri merlate come i manieri medievali europei: qui  tetti hanno la forma leggiadra che ricorda le ali di uccelli e quel che più colpisce sono i colori netti il tipico bianco opaco giapponese ed il grigio delle tegole di piombo) fu costruito nel 1583 dalla famiglia del grande feudatario e proprietario terriero Maeda come propria residenza:  più volte distrutto e incendiato, è stato sempre ricostruito e l’ultimo restauro risale al 2001.

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L’insieme Castello + parco circostante, arrivando dalla strada in cui ferma il Loop Bus, è davvero notevole: circondato da grandi mura, da terreni pianeggianti che consentivano di avere libertà di visione, alle spalle una collina e più giù quelo che era il fossato esterno, il Castello di Kanazawa ha tutte le caratteristiche di una roccaforte inespugnabile.

Si accede al mastio del  Castello attraverso il il Kahoku-mom, grande portale di ingresso con due porte di ingresso inframezzate da un cortile, circondato da pareti lisce: se anche fosse stata violata la prima porta, i nemici avrebbero trovato le armate pronte a difendere la seconda porta.

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Le mura che circondano il castello  utilizzano una tecnica costruttiva particolare “a strati verticali”  e poi riempite di sassi e terra in modo da renderle molto solide e nel contempo agevoli da utilizzare per difensori che erano incaricati di respingere le incursioni nemiche e anche le pietre utilizzate per la costruzione delle mura non sono omogenee per rispondere a diversi livelli di difesa: talvolta lavorate a lungo per renderle totalmente lisce, levigate e impossibili da scalare altre – perché utilizzate in zone del castello meno accessibili, con le superfici naturalmente irregolari.

Il fossato era stato scavato tenendo ben in mente la difesa del Castello: la profondità non è eccessiva ma tale da rendere impossibile il guado ai soldati dei secoli scorsi, molto più bassi di statura dei giapponesi attuali ed in genere abbigliati con divise e corazze pesantissime: sarebbero affogati in breve tempo se avessero tentato di guadarlo e se anche in qualche modo fossero riusciti a superare il fossato, ad attenderli avrebbero trovato, ben schierati sulla mura del castello, arcieri e soldati pronti a gettare acqua e olio bollente.

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Una curiosità: spesso al centro delle mura si trova una grande pietra esagonale, detta Kikko, una sorta di talismano contro i frequenti incendi che si sviluppavano negli edifici nei secoli scorsi.

Accanto al al Castello si trova il Gyokusen’inmaru, il giardino con elementi paesaggistici tipici giapponesi, come lo stagno,  ponti di pietra e legno che collegano piccole isole, pini rossi giapponesi, cascatelle… molto curato, sicuramente perfetto!

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 Che altro c’è da vedere assolutamente a Kanazawa? Non poco, secondo me:
  • Giardino Kenrokuen o Giardino dei sei elementi combinati
  • Museo dell’artigianato
  • quartiere di Higashi Chaya-machi e case delle geishe
  • quartiere di Nagamachi e residenze dei samurai a Nagamachi
  • Tempio Myoryuji (detto impropriamente “tempio dei Ninja)
  • il museo-laboratorio della foglia d’oro
  • il Museo del 21° secolo (arte contemporanea)
  • il Museo Honda
  • e, se vi avanza tempo,  gli Onsen termali di Yuwaku (da raggiungere con il bus n. 12 – in questo caso il biglietto giornaliero NON è valido.

(che dite facciamo una pausa? Forse è meglio che continui a raccontare nella II^ parte del post!)

Cattura

stralcio mappa Kanazawa. Per scaricarla, link (ente turismo Kanazawa)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

4 Comments

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    giovanna gini Gennaio 05, 2020

    Ciao Claudia!
    Anche se è passato un pò di tempo da questo blog volevo chiederti un consiglio. Sto programmando il mio viaggio in giappone e purtroppo abbiamo poco tempo: 8 gg e mezzo “netti”.
    Al momento il piano prevederebbe di dedicare 3 gg e mezzo a tokyo, spostarsi a kanazawa, stare un giorno (la giriamo in bicicletta) e poi spostarsi per altri 3 gg e mezzo a kyoto.Secondo te faccio bene ad investire del tempo a kanazawa o dovrei dedicarmi solo a tokyo e kyoto?
    Grazie mille!
    ciao 🙂

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      Claudia Boccini Gennaio 06, 2020

      Domanda difficile. A Tokyo non basta una vita per poter dire di conoscerla tutta, su Kyoto sei più o meno nei tempi giusti. Tuttavia Kanazawa merita. Per due motivi su tutti, ma ce ne sono tanti altri. A Kanazawa c’è uno dei tre giardini più importanti del Giappone, il Kenrokuen. E lo vedi solo a Kanazawa, non a Kyoto ne’ a Tokyo. Poi, a differenza di Tokyo e Kyoto, che sono stati ricostruiti (molto bene!) dopo i bombardamenti della II^ guerra mondiale, Kanazawa non ha subito le offese della guerra e tutto è autentico. Inoltre, il quartiere dei Samurai è molto interessante così come il suo Castello.
      Da Kyoto, cerca di andare a visitare anche Nara: i cervi sono deliziosi e il tempio del grande Budda spettacolare!
      Buon viaggio e… fammi sapere come ti sei trovata al tuo rientro!

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    Michela (warmcheaptrips) Aprile 01, 2015

    Anche io mi son innamorata di Kanazawa! Il tempio dei ninja è davvero curioso, e la traduzione scritta del racconto della guida è davvero fondamentale!!

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      Claudia Boccini Aprile 02, 2015

      Senza la guida in italiano, in effetti, avremmo apprezzato la metà della visita. E comunque se si va a Kanzawa, non si può proprio perdere! (ne parlerò in un prossimo post, seguimi!)

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