La misteriosa ed affascinante Medina di Tunisi

Uno dei luoghi più affascinanti di Tunisi, dove purtroppo ci siamo fermati per troppo poco tempo, è senz’altro l’intricata Medina della città, un luogo da Mille ed una Notte in cui si trovano migliaia di botteghine che vendono stoffe, tappeti, spezie, essenze e dove i vicoli labirintici spesso si trasformano in stretti tunnel che poi sfociano in inaspettate piazze coperte.

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Come già vi raccontavo nel post sulla Medina di Hammamet – che appare totalmente diversa da quella di Tunisi, più facile da percorrere in esplorazione solitaria, luminosa e decisamente meno opprimente con la presenza a due passi del Mare Mediterraneo –  il termine arabo indica in nucleo centrale di una città, generalmente edificato in epoca medievale, racchiuso da mura fortificate ed al cui interno si trovano i luoghi simbolo del potere religioso e civile. Quindi non stupitevi se nella Medina di Tunisi si trova l’importante Moschea Al-Zaytuna, palazzi nobili, scuole coraniche (madrase), abitazioni, perfino hammam.

tunisi medina negozio cappelli

La Medina di Tunisi è davvero grande ed è una delle più antiche del Magreb (i primi edifici risalgono al VII° secolo d.C.) e l’idea di visitarla da soli, senza una guida, potrebbe non essere facile: estesa per oltre 270 ettari, ospita oltre un decimo degli abitanti di Tunisi (questo è un dato trovato su Wikipedia). Il nucleo centrale attorno alla Moschea Al-Zaytuna ospita gli esercizi commerciali ed i mestieri ritenuti più importanti nella struttura sociale, come i gioiellieri, i profumieri, i venditori di tessuti e tappeti. In ogni caso, più ci si addentra più diventa intricata, affollata e probabilmente frequentata da qualche ladruncolo – gli stessi che ci sono in tutti i mercati affollati: provate ad andare a Porta Portese a Roma di domenica e poi ne parliamo! – per cui è molto facile perdere l’orientamento.

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La guida che ci ha accompagnato nella visita ci ha più e più volte invitato a restargli vicino, a non attardarci nei negozi, a prendere piccole precauzioni come non ostentare gioielli, oggetti di valore, denaro (ed io mi sono beccata un sonoro rimprovero perché lungo il percorso nella Medina ho preso in modo ben visibile 50 euro dal portafoglio!).  In ogni caso, ci siamo stati davvero poco tempo per poter dire: conosco bene la Medina di Tunisi.

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Il nostro tour – parte del programma del viaggio stampa organizzato dall’Ente del Turismo Tunisino e da Tunisair – si è limitato alla visita del quartiere degli orafi, dove la luce dei gioielli esposti in vetrina illuminava i vicoli ombrosi, alla zona riservata ai venditori di tipici cappelli ottomani con la nappa blu e ad un veloce passaggio al Suq el-Attarine (Suq=mercato) dove ci sono botteghe di essenze profumate, passando velocemente davanti al Suq el Koumach dei venditori di stoffa e biancheria per la casa, luogo che mi sembrava particolarmente interessante ma da cui sono stata trascinata via perché non avevamo tempo!

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Tra un passaggio coperto e l’altro, cercando di seguire la guida, sono riuscita a cogliere frammenti di vita della Medina, luoghi dove fermarsi a fumare il narghilè aromatizzato alla menta, alla pesca o alla mela, bere lo shai,  il tè alla menta con i pinoli tostati, gli antichi negozi dagli scaffali color verde pallido e le vetrine decorate con i tipici disegni geometrici e floreali dell’arte araba.

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Onestamente, non ho provato mai sensazione di pericolo o di allerta ed ho anche pensato che i mille avvertimenti della guida che ci accompagnava fossero un po’ esagerati, quasi un voler creare l’atmosfera di mistero che la gran parte dei turisti occidentali mordi e fuggi si aspetta di trovare in un luogo così speciale come la Medina di Tunisi.

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Ovviamente, siamo stati anche edotti sull’uso della contrattazione in caso di acquisti, che qui nella Medina di Tunisi può raggiungere livelli di arte: mai accettare il prezzo proposto inizialmente, ridurre di due terzi l’offerta fino ad arrivare, dopo estenuanti contrattazioni e scenografici allontanamenti, a circa la metà del costo proposto inizialmente. Per me che voglio concludere in fretta gli acquisti e se mi dici un prezzo, quello pago (è successo anche in Thailandia), un vero e proprio stress!

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La guida ci ha portato a visitare un negozio-bazar che io avrei proprio evitato, fintissimo con la sua ricostruzione di un caravanserraglio e con una collezione di oggetti, abiti e chincaglieria che avrebbe fatto la felicità di un rigattiere nostrano per poi portarci in un negozio di tappeti e ceramiche da cui si salgono ripide scale fino a giungere su una magnifica terrazza rivestita da un’infinità di maioliche decorate da cui, tra dettagli fatti di volute in ferro battuto, archi e finestre aperte sul cielo azzurro di Tunisi, si ha una visione panoramica della Medina e dei suoi tetti.  Credo che il luogo sia abbastanza turistico, perché di foto simili a quelle scattate da noi ne ho trovate parecchie sul web, in ogni caso è una sosta che va fatta!

Ultima informazione: dal 1979 l’affascinante Medina di Tunisi è inserita nel Patrimonio mondiale dell’Unesco.

tunisi medina terrazza con vista

Qualche informazione utile:

  • la Medina di Tunisi apre molto presto la mattina ma chiude in concomitanza con la preghiera della sera, all’incirca alle 18.00;
  • visitatela portando con voi poco denaro, non ostentate gioielli o costosi apparecchi digitali;
  • scarpe comode, mi raccomando!
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

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    Andrea Novembre 17, 2022

    Articolo interessante. Grazie

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