Una tappa per visitare Portalegre, la città degli arazzi

Di tutto il tour del Portogallo del Sud, la tappa per visitare Portalegre è quella che mi ha lasciato meno soddisfatta. No, non che non sia scattato il feeling con questa città ma, povera Portalegre, ha avuto contro di lei una serie di coincidenze negative: è stata l’ultima tappa dell’itinerario in auto e forse eravamo di umore un po’ triste, pioveva e c’era la nebbia – è stato l’unico giorno di tempo brutto dell’intero viaggio – e in più era domenica.

Siamo nel cattolico e rurale Alentejo e di domenica quasi tutti i luoghi d’arte ed i negozi (tranne forse i centri commerciali, passando in auto ho notato che ce ne erano di aperti) sono chiusi o comunque hanno aperture ridotte. Quindi la città mancava di vivacità e c’erano pochissime persone in giro per le vie. Inoltre, lo ammetto, simo anche arrivati a Portalegre in ritardo, perché una volta partiti da Evora ci eravamo dilungati a visitare il Palazzo Ducale di Villa Viçosa e la città fortezza di Elvas.

Peccato che questa coincidenza di fattori poco propizi non ci abbia concesso di visitare Portalegre in modo approfondito come avrebbe meritato perché per posizione (si trova alle pendici delle alture della Serra  de São Mamede) e tradizioni, è una delle città più interessanti, con diverse chiese e conventi, non per nulla è anche detta “la città dei Sette Conventi“, e forse per questo motivo pare che le sue pasticcerie producano dolci squisiti che arrivano dritti dritti dalle cucine conventuali.

Molti dei vecchi conventi di Portalegre sono oggi stati riutilizzati come edifici pubblici o industriali, ad esempio, il Convento de Santo Agostinho ospita oggi la Caserma della Guardia Nazionale Repubblicana mentre il Convento gesuita di São Sebastião è  occupato dalla Manufactura de Tapeçarias de Portalegre.

Dove abbiamo dormito, dove abbiamo cenato

In compenso, a Portalegre abbiamo dormito in un albergo centrale, nuovo e arredato con grande gusto, l’Hotel José Régio (dedicato al poeta portoghese le cui opere sono citate nelle frasi che decorano sale, camere e luoghi comuni), e la sera abbiamo cenato in una Tasca tipica, il Restaurante e Cervejaria Cordas, realmente genuina e frequentata da avventori locali, dove abbiamo provato la vera cucina dell’Alentejo e assaggiato la semplice ma buonissima Açorda Alentejana, spendendo una vera inezia, 35 euro per due pasti completi, dolce e bevande incluse.

Come Elvas, anche Portalegre è poco lontana dalla Spagna (circa 20 chilometri passando per le strade che attraversano la Serra) e per la sua posizione di baluardo, fin dal medioevo era munita di castello e mura fortificate, infatti c’è ancora il Castello (che si può visitare). Per arrivare a Portalegre da Lisbona è consigliata la macchina (circa 230 chilometri) oppure con il bus della Rede Expressos (andata 15€, quasi 4 ore di viaggio) ma ci sono poche corse al giorno.

Il Museu de Tapeçarias-Guy Fino

Nella nostra passeggiata, limitata sia per l’orario pomeridiano che a causa del tempo piovigginoso, ci siamo limitati a visitare il centro storico. Seguendo la Rua 5 do Outubro, completamente deserta e senza nemmeno un bar aperto per prendere un caffè, siamo entrati nella zona storica attraverso la Porta do Bispo (vero nome Porta do Crato, era una delle porte che chiudevano la cinta muraria castellana) per raggiungere subito uno dei luoghi più interessanti e famosi della città, il Museu de Tapeçarias-Guy Fino, ricavato negli spazi del Palácio Castel-Branco.

È un museo di nicchia, molto curato e moderno nelle esposizioni (c’erano lavori in corso per l’ampliamento, ho letto che la nuova struttura è stata inaugurata il 9 giugno 2019) che presenta il patrimonio d’arte di Portalegre, città specializzata nella produzione di arazzi e tappezzerie. Il museo ha sia spazi per esposizioni permanenti che per mostre temporanee, ed ha anche un auditorium che ospita convegni.

Il piano terra  – l’unico che abbiamo potuto visitare perché i lavori di ampliamento coinvolgevano tutto il primo piano – presenta la storia e le vicende che hanno portato alla nascita della fabbrica di arazzi, si analizzano le tecniche, i materiali usati (molto bella la parete con i rocchetti di filo disposti in gradazione cromatica) e si possono vedere alcune delle opere di proprietà del museo, i cui cartoni sono stati disegnati da artisti portoghesi e internazionali, tra cui anche Le Courbusier.

Dove si trova: Rua da Figueira, n. 9 Portalegre, aperto da martedì a domenica (ora legale 9.30-13: 00 e 14.30-18.00; ora solare 9:00-.30 e 13.30- 17:00. Costo del biglietto: non lo so, perché per i lavori in corso e i limitati spazi visitabili l’ingresso era gratuito! 

La Sé di Portalegre

Dopo il museo, abbiamo proseguito  lungo le strette vie costeggiate da case barocche con il peso degli anni addosso, fino ad arrivare sulla piazza con la rinascimentale Cattedrale (Sé) de Nossa Senhora da Assunção, con la facciata bianca e in parte in mattoni a vista ed un doppio campanile; gli interni sono decorati con azulejos. Sulla piazza ci sono istituti scolastici ed edifici pubblici. A questo punto della nostra passeggiata per visitare Portalegre  ha iniziato a piovere con un certo vigore ma, imperterriti, abbiamo proseguito lungo la via che porta fino ad un altro museo cittadino, dedicato appunto a José Régio.

La Casa Museu José Régio

José Régio, nome completo José Maria dos Reis Pereira, è stato un poeta portoghese piuttosto conosciuto che ha vissuto per oltre quaranta anni a Portalegre in quanto professore di portoghese presso il locale liceo, dedicando alla città anche alcuni dei sui poemi (uno è Toada de Portalegre).

Uomo colto, affascinato dalla storia e dalle tradizioni locali, era anche un collezionista compulsivo ed in quella che era sua casa è stato realizzata una ‘Casa Museo’, dove negli ambienti ci sono  ancora i mobili e gli oggetti personali dello scrittore oltre alla sua immensa collezione di antichità e oggetti di artigianato popolare.

La cosa curiosa è che la casa all’origine era una pensione, di cui Régio occupava solo una stanza. Poi, man mano che le sue collezioni diventavano sempre più ‘voluminose’, acquisto una camera dopo l’altra fino a diventare proprietario dell’intero edificio ed oggi le sale espositive sono ben 17, con opere di  scultura, pittura, porcellana, mobili, arte sacra, metalli, tessile, numismatica e medaglie, attrezzi di lavoro pastorale e così via.

Non mancano ovviamente i libri del poeta! Per visitarlo calcolare almeno un’ora.

  • Rua José Régio, Boavista-Portalegre
  • Da martedì a domenica
  • Ora legale: 9:30 am -13: 00 pm | Dalle 14:30 alle 18:00 – Orario solare: 9h00 – 12h30 | 13:30 alle 17:00
  • Chiuso il lunedì e nei giorni festivi
  • Adulti: € 2,10

Il Castello

Dopo la visita alla Casa Museo di José Régio, abbiamo seguito le strade che portano verso il Castello, che come tutti i castelli portoghesi si trova nella zona più alta della città in modo da poter controllare il territorio circostante. Il Castello è medievale ed è stato integrato di recente con una struttura in legno dal design contemporaneo che mette in connessione i diversi livelli del castello con le mura della città. Arrivati al secondo livello, si ha la vista panoramica su Portalegre. 

  • Rua Luís Barahona (ex Rua do Castelo)
  • Aperto da martedì a domenica, ora legale 9.30-13.00 e 14.30-18.00; orario solare: 8.00-12.30 e 13.30-17.00
  • Ingresso gratuito

Perché fare una tappa per visitare Portalegre:

  • è una meta piacevole e fuori dai circuiti turistici più convenzionali
  • ci sono dimore barocche, conventi e un castello, vestigia dei giorni in cui la città era un fiorente centro di produzione tessile
  • sono ancora presenti manifatture
  • buona base di partenza per visitare il Parco Naturale della Serra di San Mamede
  • per maggiori informazioni sul Portogallo e Portalegre: https://www.visitportugal.com/it

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

<