Visitare San Gregorio da Sassola

Basta una domenica di sole e di cielo blu che la voglia di continuare a scoprire gli immediati  dintorni di Roma meno frequentati torna a farsi prepotente. Dopo l’itinerario in scooter che ci ha portato a visitare San Vittorino, con il suo Castello Barberini ed il conosciuto Santuario di Nostra Signora di Fatima, è tempo di dirigere le due ruote alle pendici dei Monti Prenestini, in un itinerario nel verde che ci porterà a visitare San Gregorio da Sassola ed il suo borgo medievale, simile ad una fortezza abbarbicata su un costone roccioso.

Siamo poco lontani da Tivoli e dall’autostrada che porta in Abruzzo, tuttavia le strade percorse ci parlano di una cultura contadina ancora ben salda: vigne, oliveti, campagne curate e coltivate con amore.

Itinerario per arrivare da Roma a San Gregorio da Sassola

Per arrivare a San Gregorio da Sassola abbiamo percorso la via Prenestina fino al bivio per San Vittorino per poi seguire per alcuni chilometri la via Polense: fate attenzione sulla vostra sinistra, perché dovrete girare per seguire il cartello che indica San Gregorio da Sassola.

E’ una strada stretta, che scende repentinamente a valle per proseguire fino ad innestarsi sulla provinciale che porta a Tivoli. Pochi chilometri da percorrere in leggerezza, tra boschi e campagne e qualche abitazione.

Una volta giunti in vista di San Gregorio da Sassola, annidato in una propaggine del monte Cerella, a catturare l’attenzione del visitatore è senz’altro il monumentale Castello Brancaccio, che nelle sue parti più antiche risale al X secolo e che segna anche l’accesso al paese vero e proprio.

Per entrare nella parte più antica di San Gregorio da Sassola, dove le case sono abbracciate le une alle altre e si aprono piccole piazzette che parlano di tempi lontani, bisogna infatti passare sotto un poderoso arco che divide in due parti il Castello, sovrastato da un camminamento coperto.

Le strade sono strette e acciottolate, l’atmosfera è quella di un paesino fermo nel tempo: visitare San Gregorio da Sassola significa soffermarsi su dettagli ancor più che sull’insieme.

San Gregorio da Sassola il ponte levatoio

San Gregorio da Sassola il ponte levatoio

Una visita breve ma interessante

Soffermatevi a guardare gli archi vestiti di verde e di fiori, le scritte semi cancellate sugli architravi di porte e finestre, le madonnelle affisse sulle mura delle case o la statua della Madonna a protezione dell’arco che immette nel paese.

Proseguite lungo l’asse viario centrale che porta al belvedere aperto sulla campagna e sui Monti Prenestini, ma concedetevi anche di deviare per vicoli stretti e ombrosi che finiscono nel nulla e di sedervi sulle panchine (o sugli scalini!) per godere del silenzio.

Le poche botteghe del centro storico invitano ad assaggiare i prodotti genuini – pane, formaggio, carne locale, verdure e conserve. Non accontentatevi di guardare la facciata essenziale della chiesa parrocchiale dedicata a San Gregorio Magno (ovviamente!): l’interno nasconde un edificio cinquecentesco a navata unica con dettagli gotici e vi è una tavola trecentesca di autore ignoto che ritrae il Cristo Salvatore.

San Gregorio da Sassola dettaglio

San Gregorio da Sassola dettaglio

Il paese prende il nome in onore del Papa Gregorio Magno, poi San Gregorio Magno, che nel 587 donò al Monastero di Sant’Andrea al Celio il territorio su cui successivamente, nel X secolo, vi verrà edificato il Castello e il borgo.

Il feudo venne conteso per diverso tempo tra i Colonna e gli Orsini, poi le famiglie nobili che si ritrovano assai spesso come protagoniste delle vicende dell’agro romano insieme ai Barberini.

Nel Castello, al momento non visitabile all’interno perché pare che siano in corso lavori di ristrutturazione e ammodernamento, sono conservati una serie di affreschi attribuiti ai fratelli Zuccari.

Sulla piazza antistante l’accesso al borgo medievale ci sono un paio di bar, un distributore di benzina e un comodo parcheggio. Non manca il belvedere e su un lato della piazza vi è la statua benedicente di San Gregorio.

Un ingresso secondario del Castello è chiuso da una cancellata in ferro e dirimpetto vi è l’accesso all’ombroso parco Brancaccio, il parco cittadino che merita una visita per le alte alberature ed il laghetto.

Visitare San Gregoria da Sassola: il borgo barocco

San Gregorio da Sassola ha una particolarità: in posizione opposta al borgo medievale, sulla collina, c’è un borghetto barocco voluto dal cardinale Carlo Pio di Savoia per ripopolare il paese che era stato decimato dalla peste del 1656.

Alla fine di Via di Borgo Pio ci si trova su una piazza ellittica, quasi un’arena,  circondata da tre gruppi di edifici che seguono le linee stondate della piazza. In realtà nel progetto originario gli edifici dovevano essere quattro, ma l’ultimo non venne mai costruito. Sul lato sinistro, in posizione arretrata, c’è la piccola chiesa di Santa Maria della Cavata, costruita nello stesso periodo del Borgo Pio.

Ma perché il paese di San Gregorio è “da Sassola”? Tutto nasce da una errata attribuzione geografica: durante il periodo dell’Unità d’Italia alcuni studiosi vollero identificare nel territorio di San Gregorio l’antica Saxula, città degli Equi entrata in conflitto con i Romani. Successivamente venne appurato che non era così, ma ormai il Re aveva emanato il decreto di modifica del nome e la (falsa) attribuzione è rimasta fino ad oggi.

Visitare San Gregorio da Sassola: lungo la via principale

Visitare San Gregorio da Sassola: lungo la via principale

Visitare San Gregorio da Sassola: informazioni utili

  • San Gregorio da Sassola dista da Roma circa 40 km.
  • Per visitarlo è sufficiente circa un’ora.
  • Per lasciare moto/scooter/auto c’è il parcheggio sulla piazza, altrimenti dovete arrivare a Borgo Pio.
  • Per pranzare a San Gregorio da Sassola: ci sono diversi agriturismi in zona (Agriturismo Antica Posta, L’Alberata, Agriturismo La Cerra).
  • Da San Gregorio da Sassola si può tornare indietro fino a Tivoli oppure – cosa che abbiamo fatto noi – proseguire lungo la strada provinciale in direzione di Casape (altro piccolo borgo dei Monti Prenestini, rinomato per la produzione di olio) e quindi Poli. Da qui si riprende la bella Via Polense per rientrare verso Roma.

 

Visitare San Gregorio da Sassola: vista del borgo

Visitare San Gregorio da Sassola: vista del borgo

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

<