Il monastero benedettino di Müstair

Quando abbiamo deciso di trascorrere le nostre vacanze estive in Alto Adige e nello specifico in Val Venosta, ho subito inserito l’antico monastero benedettino di Müstair, dedicato a San Giovanni,  tra i luoghi che avrei voluto visitare.

Il monastero di Müstair, nella sua ricchezza d’arte eccezionale, preserva una grande storia fatta di monaci e di monache, di leggende e di eventi ed ancora conserva parti risalenti al periodo carolingio. Ma non solo: il monastero  fin dal 1983 è uno dei  patrimoni mondiali dell’Unesco.

Soprattutto, è un monastero ‘vivo’, nel senso che è ancora abitato da una piccola comunità di suore benedettine che si occupano della conservazione del patrimonio museale, della coltivazione di erbe medicinali, di assistenza ai bambini ed agli infermi.

Il motto “Ora ed Labora (et Lege)” che San Benedetto dalla sua Norcia ha diffuso prima in Italia e poi in tutto il mondo, nel monastero benedettino di Müstair scandisce tutt’oggi le giornate delle sorelle.

Monastero benedettino di Müstair - la chiesa con gli affreschi carolingi

Monastero benedettino di Müstair – la chiesa con gli affreschi carolingi

Il Monastero si trova  in Svizzera, nella regione dell’Engadina Bassa  sua volta parte del Cantone dei Grigioni, anche se è pressoché attaccato al confine italiano di Taufers: bastano un paio di chilometri in una vallata ariosa circondata da alte vette alpine che subito compare la sagoma inconfondibile del Monastero di San Giovanni, che vede elevarsi la Torre medievale sulla chiesa e sul convento vero e proprio.

Attorno al Monastero ruota anche il piccolo paese di Müstair (ci vivono meno di 1.000 abitanti), che in parte ancora conserva l’impianto medievale ed edifici storici. Non mancano hotel, ristoranti e negozi ma, ahimé,  non so dirvi i costi (e davvero in ogni caso l’Alto Adige – Sud Tirolo offre una grande possibilità di soggiorno, a costi adatti per tutte le tasche). Quel che è certo, è che fare benzina in Svizzera costa tanto quanto che in Italia.

Müstair

Müstair

Vi dicevo della ‘vetustà’ del Monastero benedettino di Müstair: gli edifici più vecchi del monastero esistono da più di 13 secoli e la leggenda vuole che sia stato lo stesso Carlo Magno, che rientrava ad Aquisgrana dopo essere stato incoronato imperatore a Roma, a volerne la costruzione come ringraziamento per essere scampato ad una terribile tempesta di neve mentre attraversava il vicino Passo dell’Umbreil. E ancora oggi, accanto all’altare maggiore della chiesa del Monastero, è posta una statua di stucco raffigurante Carlo Magno che è stata rinvenuta nel corso di restauri del complesso monastico.

Ora, leggenda o meno, di sicuro la posizione del Monastero di San Giovanni era strategica a livello politico e commerciale, posto com’è al valico che portava verso il Tirolo (e quindi sulla strada che raggiungeva l’odierna Germania). Inizialmente furono monaci benedettini ad insediarsi nel monastero per poi lasciarlo alle monache del medesimo ordine.

Quel che è certo, a parte un breve periodo durante le guerre napoleoniche in cui il monastero venne utilizzato a scopo militare, la regola di San Benedetto viene osservata a Müstair da più di 1200 anni.

Monastero benedettino di Müstair - il campanile

Monastero benedettino di Müstair – il campanile

La vista del Monastero benedettino di Müstair

Si può visitare liberamente solo la Chiesa del Monastero mentre per visitare il Museo e gli antichi alloggi delle monache nella Torre si deve acquistare un biglietto (alla fine del post trovate tutte le informazioni).

Noi abbiamo avuto la fortuna di aver usufruito di una delle visite guidate in lingua italiana che vengono organizzate ad orari fissi o comunque quando si raggiunge un determinato numero di visitatori (servono almeno 6 visitatori).

La visita è stata quindi particolarmente interessante anche se con i biglietti viene consegnata una guida molto ben strutturata che permette di visitare in autonomia il Monastero.

Il nucleo più antico del Monastero risale al VIII secolo e in epoche successive vengono aggiunti o ristrutturati edifici e  modificate alcune funzioni.

Monastero benedettino di Müstair -ancora la chiesa

Monastero benedettino di Müstair -ancora la chiesa

La chiesa del Monastero di Müstair

La chiesa è l’edificio più antico ed è quello che – a seguito di un restauro nel secolo scorso – ha rivelato sotto uno strato di calce che imbiancava le pareti pregevolissimi affreschi di epoca carolingia unici al mondo.

Raffigurano l’Antico ed il Nuovo Testamento su tre diversi ordini che vanno dal pavimento al soffitto seguendo un andamento circolare. Incredibili i colori ancora oggi ben visibili e di come si siano ben conservati lungo i secoli salvandosi da incendi, guerre, saccheggi.

Molto bella anche la scultura lignea che raffigura la Madonna che si trova sull’altare: la scultura di personaggi sacri nel legno è tipica delle valli alpine e spesso si incontrano delle vere opere d’arte lignee che nulla hanno da invidiare a quelle scolpite nel marmo.

Fate caso al soffitto: non è un elemento architettonico carolingio, romanico o ottoniano ma tardo gotico e sulle lunette decorate compaiono gli stemmi delle nobili famiglie da cui provenivano le badesse.

Monastero benedettino di Müstair -il soffitto della chiesa

Monastero benedettino di Müstair -il soffitto della chiesa

La Torre Planta

Un elemento architettonico molto importante per il Monastero è il torrione squadrato (le dimensioni sono 12 x 13 metri e le mura sono spesse 170 cm.) che venne fatto edificare nel 960 dal vescovo Hartpert di Coira, città dalla quale Müstair dipendeva, con funzioni di difesa ed alloggio. E’ una delle torri fortificate più antiche d’Europa, quindi saliteci con il rispetto che merita!

Solo successivamente assumerà il nome di  Torre Planta, dal cognome della badessa Angela Planta che si occupò della sua sistemazione in stile tardo-gotico dopo che nel 1499 un violento incendio ne distrusse completamente gli interni.

Monastero benedettino di Müstair -il chiostro

Monastero benedettino di Müstair -il chiostro

Il Museo

Oggi la  Torre ospita il Museo del Monastero, suddiviso su più piani raccordati da scale abbastanza ripide e vi si accede da una porticina in fondo alla Chiesa che immette nel portico in stile romanico (risale al 1035) imbiancato a calce, ma vi sono tracce che in epoca carolingia fosse affrescato con dipinti oggi scomparsi.

Nei diversi piani della Torre sono state messe in evidenza le diverse funzioni che vi si svolgevano: al primo piano troviamo il refettorio che ha decorazioni rococò, in quanto rimaneggiato nel XVIII secolo secondi i gusti della nobile badessa Maria Angela Catharina Hermanin von Reichenfeld.

Il refettorio era tra i pochi luoghi riscaldati della Torre dove le monache, oltre a condividere i pasti in silenzio ed ascoltare le letture, cucivano, ricamavano, lavoravano e suonavano.

I locali accanto alla vicina cucina, quando le monache si sono spostate in un’ala più moderna del monastero  – vennero poi  utilizzati per farne l’alloggio del parroco prima e l’infermeria poi.

Al secondo piano della Torre troviamo il dormitorio comune delle monache  e l’accogliente ed esclusivo mini appartamentino della badessa, il cui soggiorno è detto anche stanza Hohenbalken dal nome di una delle badesse nobili del Monastero, con elementi in legno intagliato di pregio e  una  bella stufa.

L’appartamento era composto da un salottino, una camera da letto ed ovviamente da una toilette privata. Ci sono anche delle ingegnose finestrelle in vetro con imposte in legno, che si potevano chiudere facendole scorrere.

Monastero benedettino di Müstair - l'appartamento della badessa

Monastero benedettino di Müstair – l’appartamento della badessa

In questo piano troviamo anche una curiosità, ovvero le ‘toilette delle monache, costruite all’epoca dell’edificazione della Torre, dotate di sedili in legno, porte che si chiudevano per garantire la privacy e di un essenziale sistema di scarico (in pratica, tutto finiva nel terreno sottostante!).

Nel piano ultimo, il più alto, troviamo  le celle singole realizzate nel XVIII secolo, con le mura rivestite in legno per cercare di mitigare il freddo rigido dell’inverno e arredate semplicemente con un letto molto piccolo (pare che le monache dormissero semi sdraiate), un inginocchiatoio e una cassapanca.

Nei vari locali della Torre Planta sono dislocate raccolte museali: troviamo statue sacre in legno – la più antica è una Madonna in trono con Bambino del 1250 –  e poi quadri barocchi, collezioni di “cassettine da dote” (erano quelle che le monache portavano con sé al momento di entrare in monastero), raccolte di libri ed incunaboli, perfino una spinetta-organo portatile a mantice del XVII secolo ancora funzionante e chiamata Regale.

Nelle vecchie cantine è stato invece realizzato una sala espositiva con gli  elementi architettonici intagliati nel marmo di Lasa (un comune della Val Venostra il cui marmo era conosciuto già dai Romani) che risalgono al periodo carolingio e che erano parte delle transenne che suddividevano la chiesa.

Altro elemento interessante sono i  frammenti di vetrata, ugualmente di epoca carolingia: è stato rinvenuto un crogiolo da fusione e quindi molto probabilmente i vetri erano prodotti in loco con il vetro sodico importato dall’Oriente.

Elementi museali

Elementi museali

La Butia del Monastero di Müstair

La butia del Monastero (termine engandinese per “bottega”) propone libri, cartoline, oggettistica di ottimo livello ma soprattutto offre in vendita i prodotti del lavoro delle monache, che hanno possedimenti e stalle ed un bell’orto botanico accanto al monastero. Succo di mela e mele essiccate, biscotti, tisane di erbe, saponi a base vegetale ed estratti medicamentosi: noi abbiamo acquistato una conserva di ribes ed un sapone lavorato a mano alla lavanda, un piccolo souvenir della nostra gita al Monastero benedettino di Müstair.

Informazioni utili:

  • Il Monastero benedettino di Müstair è abitato da suore benedettine con a capo una Priora.
  • Le suore si possono vedere mentre pregano nella chiesa (5 volte al giorno, seguendo la liturgia delle ore) oppure mentre lavorano nell’orto.
  • La Chiesa del Monastero di Müstair è ad ingresso libero.
  • Per visitare il Museo, la Torre  e gli spazi interni si deve fare il biglietto presso la Butia, costo 12  franchi svizzeri ma accettano anche gli euro e danno il resto (sia in euro che in CHF).
  • Vengono organizzate visite guidate, per avere gli orari vi conviene contattare il monastero al n. +41.81.858.6189. In ogni caso viene consegnata una piccola guida cartacea in modo da poter svolgere la visita anche in autonomia (ed è da questa che sto recuperando alcune delle informazioni che trovate qui nel post).
  • Il monastero di Müstair si può visitare tutto l’anno con esclusione del 25 dicembre, dei giorni festivi  e durante la  mattina della domenica, con orari differenziati in base alle stagioni: da maggio ad ottobre orario continuato 9-18, da novembre ad aprile 10-12 e 13.30-16.30, ma ricordate che siamo in montagna e in inverno potrebbe fare molto freddo ed esserci parecchia neve.
  • Presso il Monastero c’è anche una foresteria.
  • Per altre informazioni, consultate il sito del Monastero benedettino di Müstair.
Il giardino con l'orto (e, guardate bene, c'è una suora che lavora)

Il giardino con l’orto (e, guardate bene, c’è una suora che lavora)

Piccola precisazione

Per tutto il post ho parlato di monache  benedettine che abitavano il Convento di San Giovanni mentre per quanto riguarda i nostri giorni ho utilizzato il termine di suore benedettine.  C’è una differenza fondamentale: le monache benedettine seguono una vita contemplativa ed una clausura piuttosto severa, mentre le suore benedettine continuano ad avere contatti con il mondo esterno. Le congregazioni di suore benedettine si hanno solo a partire dal XIX secolo ma sia le monache che le suore aderiscono alla dottrina spirituale della Regola di San Benedetto.

Monastero benedettino di Müstair -il chiostro

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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