Una mostra dedicata a Marcello Mastroianni all’Ara Pacis di Roma

Marcello, come here, hurry hup!” Scommetto che non serve che vi dica che questa frase famosissima, pronunciata languidamente da una Anita Eckberg nel pieno della sua atomica esplosiva bellezza immersa nell’acqua limpida della Fontana di Trevi, è tratta da un film di culto come la Dolce Vita. Il bagno nella Fontana di Trevi è entrato nell’immaginario collettivo come momento di grandissima seduzione e tensione erotica ma la scena non avrebbe lo stesso valore simbolico se il Marcello in questione non fosse stato Marcello Mastroianni, grande attore italiano ed icona della filmografia italiana del ‘900. Nato in Ciociaria a Fontana Liri nel 1924 e ben presto trasferitosi a Roma con la famiglia, Mastroianni era un attore completo e un grande professionista capace di spaziare dalla commedia ai film impegnati, a suo agio perfino con il musical e le trasmissioni tv. e per celebrarlo, il Museo dell’Ara Pacis di Roma ospita nei suoi spazi espositivi una interessante e completa retrospettiva. La mostra dedicata a Marcello Mastroianni è la lunga storia di un attore  con una carriera importante e pluri premiata, amatissimo dai registi e – inutile quasi dirlo, vista la sua bellezza senza tempo – dalle attrici di cui spesso è stato amico, amante, compagno.
La mostra dedicata a Marcello Mastroianni ripercorre le diverse tappe che hanno segnato la lunga e prestigiosa carriera dell’attore: la nascita, gli anni dell’adolescenza a Roma nel quartiere San Giovanni,  i suoi esordi da attore nel 1948 fino agli ultimi impegni nel 1996, anno della sua scomparsa. Attore prediletto di Federico Fellini – con cui lavorerà in La Dolce Vita, in Otto e Mezzo, ne La Città delle Donne, in Ginger e Fred e in Intervista – ha collaborato con i più grandi registi italiani come Emmer, Monicelli, Blasetti, Comencini, Lizzani, Visconti solo per citarne alcuni ma sono davvero molti di più, in pratica non c’è regista italiano famoso che non abbia girato almeno un film con Mastroianni. Una carriera realmente straordinaria, che lo porterà a cimentarsi con il cinema di denuncia  ed impegnato – Mastroianni non aveva mai nascosto le sue profonde simpatie per la sinistra – e con il cinema internazionale, dando vita, corpo e sostanza all’immagine dell’italiano bello con l’animo da latin lover, fino ad essere uno degli attori stranieri più apprezzati negli Stati Uniti (la rivista Time nel 1962 lo eleggerà quale attore straniero più ammirato ed amato in America).
Nella mostra dedicata a Marcello Mastroianni vengono svelati piccoli dettagli della sua biografia: da quando giovanissimo entrò dalla porta principale di Cinecittà per fare la comparsa grazie ad un parente che aveva un punto di ristoro all’interno degli studios alle piccole particine e comparsate cinematografiche degli anni giovanili fino ad avere ruoli di primo piano a teatro – fondamentale il ruolo di Mitch che impersonò in Un tram chiamato desiderio di Tennessee Williams con la regia di Visconti. Mastroianni è stato un attore capace, con il mestiere nel sangue e capace di recitare con il volto, il corpo, gli occhi e la voce. E in grado di dare spessore a personaggi complessi o perdenti come nel film Il Bell’Antonio. Un attore in grado di restare, per quanto ciò sia possibile ad un uomo osannato dal pubblico e dalla stampa, umile e ‘normale’La biografia di Marcello Mastroianni coincide con la storia dell’Italia del dopoguerra e del boom economico e pochi altri come l’attore hanno saputo dare voce a personaggi i cui dubbi, le crisi, le passioni sociali e politiche erano le medesime dell’italiano medio
Nella mostra dell’Ara Pacis tante le foto di scena, i fotogrammi di film fondamentali, di cui diversi girati insieme a Sophia Loren e foto tratte dagli album privati di famiglia oltre a materiale che proviene dalla Cineteca di Bologna, dall’Istituto Luce e dagli archivi della Rai. Alla fine della sua carriera (Mastroianni morirà a Parigi nel 1996 a seguito di un male incurabile ma lavorando pressoché fino alla fine) avrà al suo attivo oltre cento film e numerosi riconoscimenti internazionali tra cui tre candidature all’Oscar, due Golden Globe, otto David di Donatello. Una delle sue ultime fatiche, Sostiene Pereira (1996, tratto dal romanzo di Antonio Tabucchi), mostra un Marcello Mastroianni invecchiato, gonfio e già segnato dalla malattia ma capace di una recitazione sempre affascinante. E forse se amo tanto Lisbona e le sue strade impervie, è proprio grazie a lui ed al suo percorrere le vie della città con la giacca buttata su una spalla ed una pesante borsa sull’altra.
Nella mostra su Marcello Mastroianni viene ripercorsa la sua vita, sia quella pubblica e cinematografica che quella privata, due fili che spesso di intrecciano l’uno all’altro come quando incontra sul set attrici bellissime con cui avvia storie sentimentali intense pur senza mai chiedere il divorzio dalla moglie Flora Carabella. Faye Dunaway, Catherine Deneuve e infine Anna Maria Tatò, sua compagna per lungo tempo, saranno le donne che lo accompagneranno per tratti più o meno lunghi della sua vita e con le quali instaurerà rapporti di stima e amicizia.

Ulteriori informazioni

La mostra dedicata a Marcello Mastroianni, curata da Gian Luca Farinelli, resterà aperta presso gli spazi espositivi del Museo dell’Ara Pacis fino al 17 febbraio 2019. L’orario di visita è dalle 9.30 alle 19.30 ad eccezione del 24 e 31 gennaio (in cui chiude alle 14.00) e di Natale e del 1° gennaio in cui resta chiusa.

 Mastroianni 1

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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