Cosa vedere a Faro, la capitale dell’Algarve

Dopo avervi parlato di Alcacer do Sal, di Vilanova de Milfontes e di Cabo de Sao Vicente, proseguo a raccontarvi nel dettaglio il nostro viaggio in Portogallo in cui abbiamo seguito un lungo itinerario per scoprire le regioni dell’Alentejo e dell’Algarve. La prossima meta che ci aspetta, ora, è la città di Faro, il capoluogo principale dell’Algarve e per questo motivo fulcro centrale di ogni viaggio al sud del Portogallo che si rispetti. Visitare Faro è quasi obbligato se si attraversa l’Algarve, perché si trova sulla strada nazionale 125 (che corre da una parte all’altra della Regione, passando poco distante dalle coste) e a breve distanza dall’Autostrada A22, che segue un tracciato simile alla strada nazionale ma sicuramente assai più veloce in quanto non passa in mezzo ai mille paesi, città e cittadine che affollano la regione. Faro è poi ben collegato per via aerea (ha un aeroporto internazionale) e dal treno (da Lisbona ci vogliono circa tre ore e mezza se si usa l’Alfa Pendular, equivalente ai nostri treni veloci) ed, in generale, è una piacevole meta dove trascorrere una giornata tra storia, arte e cultura. E se avete un giorno in più, per andare alla scoperta delle sue bellissime spiagge e della particolare zona naturalistica di Ria Formosa. Ma andiamo con calma e per prima cosa vediamo perché visitare e cosa vedere a Faro e per quali motivi è una destinazione turistica da non sottovalutare, anche solo per un lungo week-end o come base per esplorare le altre zone dell’Algarve.

  1. Perché visitare Faro e brevi cenni storici
  2. Le architetture di Faro
  3. Cosa vedere a Faro
  4. Cosa vedere a Faro: la città vecchia
  5. Il trenino turistico
  6. Una cena davvero speciale
  7. Visitare Faro: l’Oceano e le spiagge
  8. La strada per arrivare a Faro
  9. Dove abbiamo dormito a Faro

Perché visitare Faro e brevi cenni storici:

come vi anticipavo nell’introduzione, se si va in Algarve è davvero difficile non passare – anche per caso – per Faro: si trova in una posizione baricentrica, è un centro di commerci e la principale città dell’Algarve nonché capoluogo amministrativo. Faro non è poi così grande (poco meno di 50.000 abitanti) ma ha un bel centro storico racchiuso tra antiche mura, un porto e una ricca zona di shopping. La sua storia ha visto il sovrapporsi di diverse dominazioni, anche qui i Romani avevano un loro insediamento (il primo in assoluto fu ad Ossónoba, a 11 km. dall’attuale Faro; i resti risalgono al III secolo a.C.) ma il vero e proprio sviluppo come città Faro lo deve al periodo della dominazione araba della penisola iberica: furono proprio loro a costruire la prima fortezza posta a baluardo contro i nemici che arrivavano dal mare.

Solo nel 1249 venne riconquistata dal Re del Portogallo Dom Alfonso III.  Per lungo tempo fu città fiorente, colta – a Faro sorsero tipografie e proprio qui sono stati prodotti i primi libri stampati in lingua portoghese – ed accogliente: una grande comunità ebraica era parte della città. Successivamente fu soggetto di conquiste (da parte degli spagnoli) e di attacchi da parte di truppe nemiche (inglesi) che quasi la distrussero. L’evento più catastrofico per la città fu però il terribile terremoto del 1755, quello che danneggiò gran parte del Portogallo e rase al suolo Lisbona. E’ proprio per questo motivo che molti degli edifici del centro cittadino risalgono solo agli inizi del 1800.

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Le architetture di Faro

Faro è una città con più anime urbane: il nucleo più antico sorto attorno alla Igreja de Santa Maria (la Sè, o Cattedrale, di Faro) conserva l’atmosfera di un piccolo borgo urbano dalle strade lastricate in pietra su cui affacciano tipiche trattorie e bar a gestione familiare dove in estate è piacevole fermarsi il tardo pomeriggio per un aperitivo, il centro commerciale di Faro (orientativamente, Rua Dom Francisco Gomes e vie limitrofe, le riconoscete perché hanno la tipica pavimentazione portoghese in pietra bianca e nera che crea stupende decorazioni simili a mosaici) ha invece una anima commerciale niente male, e i palazzetti bassi dalle belle architetture portoghesi ospitano negozi e ristoranti per tutte le tasche mentre la zona del porto, dove sostano le imbarcazioni dei pescatori e non è difficile vederli al pomeriggio rammendare le reti, ci ricorda l’identità marinara di Faro.

Cosa vedere a Faro

il tempo a nostra disposizione per visitare Faro è stato estremamente ridotto, per cui abbiamo suddiviso l’itinerario in tre segmenti: un paio di ore le abbiamo dedicate a visitare la città vecchia (Cidade Velha), quella che racchiude le origini arabe di Faro all’interno di una possente muraglia, quindi ci siamo dedicati ad una visita a tappeto del centro storico commerciale, percorrendo stradina dopo stradina e infine, per riuscire a vedere anche la Faro nuova ed alcuni punti turistici altrimenti troppo distanti a piedi, non abbiamo esitato a salire a bordo di un trenino turistico (ebbene sì, facciamo anche questo! 🙂 ).

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Cosa vedere a Faro: la città vecchia

Nella Cidade Velha siamo arrivati dopo aver lasciato la macchina a noleggio, presa all’aeroporto di Lisbona, al parcheggio in Largo de São Francisco che è enorme, a ridosso delle mura antiche e soprattutto gratuito. Si accede alla Città Vecchia attraverso alcune Porte, la più famosa è forse l’Arco da Vila in stile neoclassico italiano (la Porta è stata progettata dall’architetto genovese Francesco Saverio Fabri) ma dal parcheggio la più pratica è sicuramente quella ricavata in un grande torrione, che si incontra a sinistra tornando indietro verso il centro cittadino (altrimenti, in base a dove avete parcheggiato, andate verso la laguna e sulla destra trovate Rua do Castelo: seguitela e vi troverete nella città vecchia).

Da qui noi ci siamo incamminati fino a raggiungere Praça do Alfonso III (è una grande piazza con al centro la statua dell’illustre monarca). In questa piazza si trova anche il Museo Archeologico – che ad avere più tempo avrei visitato molto volentieri – e abbiamo proseguito su Rua Domingo Guieiro fino a trovarci nel grande Largo da Sé, una piaza su cui si trovano i principali edifici religiosi e civili della città: la Cattedrale, il Municipio, il Palazzo Vescovile, il Seminario e gli immancabili ristoranti ricavati dalle tipiche abitazioni basse pitturate di bianco e con gli stipiti delle porte in giallo zafferano.  La visita della Cattedrale è a pagamento ma quando siamo arrivati noi stava quasi per chiudere, quindi abbiamo pensato di limitarci agli esterni ed al vicino chiostro. La Cattedrale ha una architettura possente, più che una chiesa la facciata ricorda un edificio militare, così simile ad un torrione di guardia. E, forse, la Igreja de Santa Maria era davvero a guardia contro gli attacchi che arrivavano dal mare. Costruita nel 1251, quindi in seguito alla cacciata dei mori, la Cattedrale racchiude tra le sue fondamenta la storia di Faro: l’edificio originale fu edificato, infatti, sui resti di un tempio romano sul quale successivamente era stata poi costruita una moschea e nel corso dei secoli è stata soggetta a ricostruzioni che hanno apportato elementi gotici, rinascimentali e barocchi.

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Abbiamo continuato a passeggiare per le vie della Cidade Velha senza fretta, gustando il silenzio pomeridiano e l’atmosfera senza tempo e annusando il profumo del salmastro che arrivava dalla vicina laguna, dove ci siamo diretti passando attraverso Porta Nova. Proprio davanti c’è il terminal dei traghetti che salpano verso le isole e le spiagge e poco più avanti, ricavato in un edificio industriale del primo Novecento (un’ex centrale elettrica) il Centro Ciência Viva do Algarve, un museo interattivo dedicato ai più piccoli con un acquario aperto, una mostra multidisciplinare sull’astronomia e la geologia, laboratori ambientali ed un osservatorio per scoprire i volatili che hanno scelto la zona della Ria Formosa come luogo privilegiato per svernare o fare tappa durante le migrazioni.

Dopo la città vecchia (è piccolina, si visita facilmente) abbiamo superato il Jardim Manuel Bivar, un piccolo giardino dove c’era un mercatino dell’artigianato e quindi siamo andati a fare due passi nella zona commerciale pedonale, il salotto buono di Faro. Tanti i negozi, ancor più i ristoranti, i bar e le pasticcerie, tant’è che poi – dopo il giretto in trenino – ci torneremo più tardi per fermarci per cena.

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Il trenino turistico

Il trenino è stato un mio desiderio (adoro! Mi sembra di tornare bambina 🙂 ) e poiché stava anche per iniziare a piovere, è stato un modo per riuscire a vedere altre zone della città che altrimenti non avremmo avuto modo di visitare. Il percorso dura circa 50 minuti e dopo un giro nella città vecchia, l’itinerario prosegue costeggiando il parco pubblico Jardim Alameda João de Deus, quindi Rua de S. Antonio, la moderna Avenida 5 de Outoubro, la Cappella di San Luigi, il Mercato Municipale di Faro, la Igreja do Carmo (famosa soprattutto per la cappella rivestita di ossa e teschi), il Museo Marittimo attraversando quartieri residenziali o popolari – insomma, di Faro si vedono le diverse anime – per poi tornare al punto di partenza, il Jardim Manuel Bivar. Il giro in trenino costa 2,75€.

Una cena davvero speciale

Dopo il giro in trenino, abbiamo proseguito la nostra passeggiata nel centro storico di Faro e considerato che il nostro hotel era un po’ “fuori dal mondo”, abbiamo deciso di fermarci a cena prima di rientrare per la notte. Tra le tante possibilità, abbiamo fatto una buona scelta: la Cervejaria Aliança (Praça Dom Francisco Gomes 26). E’ un ristorante ricavato in uno scenografico locale un po’ belle epoque con specchi e un grande bancone in legno scuro lucido, dove abbiamo assaggiato buona birra e uno dei piatti più caratteristici del Portogalo, la cataplana, una sorta di risotto con pesce e crostacei cotto in un contenitore i rame (la cataplana, appunto) che consente una cottura simile a quella del forno, garantendo gusto e armonia dei sapori.

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Visitare Faro: l’Oceano e le spiagge

Faro è città marinara ma il mare è meno vicino di quel che si pensi: la città è inserita in un ambiente naturale fatto di estuari e lagune; prima di arrivare all’Oceano ed alle sue spiagge bisogna superare canali, lagune, isole abitate solo da fauna selvatica e volatili; per arrivare fino alle spiagge più belle sono disponibili servizi di traghetti, imbarcazioni private o gite giornaliere e comunque è possibile arrivare alla lunga striscia di sabbia che costituisce la Praia de Faro grazie all’omonimo ponte di collegamento, non distante dall’aeroporto della città (ci arrivano gli stessi bus che vanno in aeroporto). Per arrivare invece al villaggio di  Ilha do Farol (un insediamento di pescatori dove non ci sono auto) bisogna prendere il battello dal porto di Olhão, cittadina limitrofa a Faro. Una delle isole della laguna più belle è l’Ilha Deserta, una isola piatta e senza alberi, con una spiaggia incontaminata e priva – tranne un piccolo ristorante e uno stabilimento balneare – di qualsiasi insediamento umano (ci si arriva esclusivamente in barca). Faro è parte del Parco Naturale della Ria Formosa, una riserva naturale protetta che si estende per oltre 60 km. alternando zone umide, isole, spiagge, corsi d’acqua, laghetti e che comprende le città di Tavira, Olhao e Faro. All’interno della Riserva vivono più di 30.000 specie di uccelli, spesso specie rare o in via di estinzione come il pollo sultano (il simbolo del Parco). E’ anche la zona privilegiata da aironi, fenicotteri e cicogne, che si vedono facilmente anche a Faro.

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La strada per arrivare a Faro

Come vi dicevo, per arrivare in auto a Faro ci sono due possibilità: la più veloce è con l’Autostrada A22 (ricordatevi che le autostrade del Portogallo, tranne rare eccezioni, non hanno caselli o punti di riscossione e il pagamento avviene tramite un sistema piuttosto complesso collegato alla rilevazione effettuata dalle telecamere che di tanto in tanto si incontrano lungo il percorso. Prima o poi vi parlo meglio di come funzionano le autostrade portoghesi, per ora sappiate che il modo più facile per utilizzarle in caso di noleggio auto è farsi consegnare in uso una sorta di Telepass che poi scarica gli importi sulla carta di credito. Altrimenti, se avete più tempo a disposizione e non vi crea alcun problema restare in fila (in estate deve essere davvero complicato!), optate per la strada nazionale N125 che attraversa paesi e città turistiche. Se invece dovete arrivare in aereo, ricordatevi che l’aeroporto non è distante dal centro della città e che è collegato con mezzi pubblici urbani linee bus 14 e 16 (ahimè non troppo frequenti) oppure potete prendere un taxi (calcolate circa 12 euro dall’aeroporto al centro di Faro, conveniente se si è in più persone e si hanno bagagli al seguito). La stazione ferroviaria di Faro non è molto distante dal centro (ci si arriva a piedi) e i binari corrono proprio di fianco alla laguna.

Dove abbiamo dormito a Faro

Quando ho scelto di fare tappa a Faro, sapevo che era, appunto, una tappa e ci saremmo rimasti solo una giornata, forse meno. Volevo soprattutto un hotel decente e munito di parcheggio, e non volevo spendere troppo; cosa difficile perché Faro e tutto l’Algarve sono – almeno per i miei gusti – fin troppo turistici e affollati e quindi tendono ad essere più costosi rispetto ad altre zone del Portogallo. Ecco allora che l’hotel Ibis Faro (Ibis è la catena alberghiera basic della compagnia francese Accor) ancora una volta mi è venuto in soccorso: un albergo non distante dal centro città (ma occorre la macchina o mette in conto 30 minuti di camminata veloce; c’è un autobus ma non lo abbiamo usato), con il parcheggio gratuito e una buona colazione inclusa che oltre alla classica offerta continentale prevedeva pasticceria locale con pasteis de nata a volontà, affettati, formaggi e succhi ci ha garantito al costo di 52 euro per una notte il consueto standard di qualità verificata.

Per ulteriori informazioni su Faro e l’Algarve:  https://www.visitportugal.com/it/destinos/algarve

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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