Dormire nella foresteria di un monastero

Avete mai pensato di dormire nella foresteria di un monastero?

E’ una soluzione meno insolita di quanto si pensi per risparmiare qualcosa sull’alloggio con la quasi assoluta certezza di poter disporre di camere semplici ma molto pulite, di cibo genuino cucinato con cura e con la possibilità di condividere – mai obbligati – alcuni momenti di spiritualità con i monaci o le monache.

In più, considerato che spesso i monasteri si trovano in luoghi immersi nel verde, l’esperienza del silenzio e del contatto con la natura contribuisce a rendere molto speciale questa scelta.

Solo a titolo di esempio, in Toscana ci sono diversi monasteri che aprono la foresteria agli ospiti, ai turisti e ai pellegrini (sono citate foresterie che conosco):

  • dormire nella foresteria del monastero della Verna, in provincia di Arezzo, vi porterà nel cuore della spiritualità francescana circondati da boschi e sentieri da poter percorrere;
  • presso il Monastero di Siloe, alle pendici del Monte Amiata, si potrà dormire nella foresteria a basso impatto ambientale costruita dallo studio di architettura Edoardo Milesi & Archos (sono solo 5 cellule abitative, un monolocale con letto singolo, bagno, zona cottura ed un piccolo balcone che affaccia sulla vallata);
  • la foresteria del Monastero di Camaldoli è più orientata a percorsi di spiritualità e approfondimento culturale, e dedica all’uso di gruppi parrocchiali, di scout o famiglie alcuni poderi ristrutturati;
  • la foresteria dell’Abbazia  Monte Oliveto Maggiore, in provincia di Siena, opera nel rispetto della tradizionale ospitalità benedettina in un contesto artistico, paesaggistico e culturale (siamo nella zona delle Crete Senesi) di altissimo valore.

Per cercare le foresterie del monasteri italiani (e conoscere le loro specificità) può essere utile il sito Ospitalità religiosa, che ha una sezione strutturata a motore di ricerca con diverse voci: si inserisce la Regione di interesse (‘posizione’), la tipologia degli ospiti (‘profilo dell’ospite’), il tipo di trattamento (pensione completa, pernottamento, ecc.), i servizi indispensabili (‘servizi comuni’) ed il motivo del soggiorno (in questo caso ‘esperienze di vita monastica e conventuale’).

In molti casi, per conoscere i costi dei pernottamenti spesso l’unico modo è telefonare e prendere contatti direttamente: talvolta c’è una quota fissa da pagare, altre volte viene chiesta una donazione adeguata.

Dormire nella foresteria di un monastero: le comodità che ci sono (e che non ci sono)

Da ‘vecchia scout‘ ho dormito più volte all’interno di conventi, abbazie ed eremi,  sempre in modo spartano utilizzando camerate spoglie o celle disadorne dove stendevamo a terra il sacco a pelo (e una volta che ho aggiunto al mio equipaggiamento un materassino da yoga per isolare il giaciglio dal pavimento mi è sembrato un grandissimo lusso!).

Tuttavia, dormire oggi in una foresteria di un monastero non ha nulla a che vedere con ciò: le camere che vengono messe a disposizioni degli ospiti e dei pellegrini  sono sempre dotate di servizi fondamentali come un letto con biancheria e coperte, un armadio, una scrivania e quasi tutte contemplano  un bagno privato in camera con doccia, fornito di asciugamani e prodotti per la toilette (shampoo-doccia, sapone). In genere manca la tv (ma se ne ha davvero la necessità sempre?) per cui portatevi un buon libro da leggere o musica da ascoltare. E non fate troppo affidamento sul wi-fi: capita che il segnale non raggiunga tutti i luoghi della foresteria, complici i muri spessi degli edifici.

In una foresteria ci possono essere camere per singoli, per coppie, per famiglie e per gruppi di amici o comunità. Le foresterie più grandi hanno una organizzazione di tipo prettamente alberghiero, dove è garantita la pulizia ed il rassettamento giornaliero della camera mentre nelle più piccole talvolta bisogna dare una mano e rifarsi da soli il letto.

Dormire nelle foresterie del monasteri - la cucina

Dormire nelle foresterie del monasteri – la cucina

La cucina delle foresterie – Monastero di Santa Scolastica a Subiaco

In termini di servizi, una foresteria di un monastero è a metà tra un ostello ed una pensione e quasi sempre oltre all’alloggio viene proposto anche un servizio di ristorazione che può contemplare la sola colazione o anche i pasti. Ora, non vi aspettate menù grand gourmet, piuttosto un pasto casalingo semplice, buono e curato come se lo avesse cucinato la vostra mamma. Ad esempio, ricordo che al Santuario della Verna ho assaggiato una spettacolare pasta e fagioli talmente buona da chiedere il bis.

Di recente ci siamo fermati a pranzo nella foresteria del Monastero di Santa Scolastica a Subiaco (in provincia di Roma), uno dei monasteri  benedettini di Subiaco (l’altro, altrettanto famoso, è il Sacro Speco di cui vedete la foto in basso) dove abbiamo pranzato con un menù fisso al costo di 25€ a persona.

Cosa prevedeva il menù ‘del monastero‘? Semplicità, sapore e generose porzioni:

  • un antipasto con bruschetta al pomodoro dell’orto, fiore di zucchina fritto ripieno di mozzarella ed alici (buonissimo!) oltre a fette di melone e prosciutto locale;
  • un piatto fin troppo abbondante di fettuccine all’uovo fatte in casa ai sapori dell’orto (pomodorini, melanzane, zucchine)
  • arrosto di vitella con insalata di pomodori e sedano di contorno
  • un bello spicchio di crostata con marmellata di mosto
  • acqua, vino della casa e pane

Se può interessarvi, il menù della foresteria del Monastero di Santa Scolastica cambia mensilmente e prevede l’utilizzo di prodotti stagionali: ad esempio già da ottobre inizia il menù con i funghi e a novembre quello con le castagne. C’è anche un menù più economico, a 20 euro, con un antipasto ridotto. E’ ovviamente possibile dormire nella foresteria: pernottamento e colazione 37€ a persona, in formula mezza pensione 51€.

Aggiornamento luglio 2020

Siamo nuovamente tornati al Monastero di Santa Scolastica e anche questa volta ci siamo fermati per pranzo alla locale Foresteria. Pranzo ottimo iniziato con un piccolo antipasto di salumi e formaggi locali e proseguito con ravioli ripieni di ricotta di pecora al pomodoro fresco e basilico, parmigiana di melanzane, capretto (che io non ho mangiato ma Francesco sì). Rispetto all’esperienza precedente oltre al menù a prezzo fisso ora hanno aggiunto anche la possibilità di ordinare alcuni piatti alla carta, con prezzi non economicissimi giustificati dall’alta qualità delle materie prime.

Un appunto devo farlo invece per la modalità di gestione della sicurezza post-covid: la sala ristorante era al completo, i tavolini abbastanza distanziati tra loro ma le finestre erano chiuse e non garantivano il corretto ricambio d’aria. Inoltre, a parte gli oramai omnipresenti flaconi di gel disinfettante, nessuna particolare cautela o controllo preventivo all’ingresso: nessun rilievo della temperatura, nessun registro dei clienti. E se i camerieri indossavano correttamente la mascherina, così non si può dire per alcuni clienti che giravano indisturbati per il locale senza. Alla mia richiesta di chiarimenti (lo so, sono una vera rompiscatole quando mi ci metto), mi hanno detto che probabilmente il triage di accesso non era stato fatto perché se ne erano dimenticati 🙁 )

Dormire nelle foresterie del monasteri - il Sacro Speco (Subiaco)

Dormire nelle foresterie del monasteri – il Sacro Speco (Subiaco)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

  1. Avatar
    Chiara Settembre 06, 2019

    Molto interessante, grazie Claudia. Sicuramente proverò questa esperienza. Ho già visto il sito ospitalitareligiosa.it di cui parli. Ottimo, tantissimi monasteri, eremi, case religiose…poi è facile da consultare, si trova subito ed esattamente quello di cui ho bisogno.

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      Claudia Boccini Settembre 08, 2019

      E’ vero, è un sito molto semplice, forse non ha una grafica modernissima ma assolve perfettamente al suo fine:mettere in connessione i luoghi dell’ospitalità religiosa con chi cerca – per fede, per filosofia di vita, per voglia di conoscere e sì, anche per risparmiare qualcosa :), luoghi di dove pernottare o fermarsi per un pasto essenziali ma sempre onesti e ed accoglienti.

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