Visitare le falesie di Étretat: un dono della natura

Non sono certa di riuscire a farvi percepire con le parole l’incanto che le falesie di Étretat, in Normandia, sono capaci di generare.
E temo che nemmeno le foto, che Francesco ha scattato in quantità e da angolazioni diverse (e pure un po’ pericolose), potranno contribuire a svelare il fascino di questi speroni di roccia che primeggiano alti sulla Costa di Alabastro, opere d’arte naturali che l’Oceano, il vento, il tempo hanno modellato con pazienza, assai più di quanto avrebbe potuto fare un bravissimo scultore.
 
Étretat va toccata con mano, scoperta nei suoi angoli speciali, dal basso e ancor più in cima alle scogliere, dove il paesaggio diventa uno spettacolo che cambia con il trascorrere delle ore e delle condizioni atmosferiche.

Étretat è una località balneare della Normandia, a meno di trenta chilometri da Le Havre. Una bella spiaggia ad arco bagnata da un Oceano talvolta dispettoso – qui la forza delle onde è notevole anche per via delle maree – è  racchiusa alle estremità da due falesie – la Falaise d’Amont e la Falaise Aval,  monumenti della natura che costituiscono un richiamo ineludibile.

L’insieme di oceano, falesie, cielo, case liberty danno vita ad un ambiente speciale, un luogo imperdibile per chiunque visiti questo tratto di Normandia. Insomma, mettete Étretat nel vostro itinerario e non solo non ve ne pentirete ma capirete immediatamente, una volta sul posto, perché questa zona è definita, e a ragione, Costa d’alabastro!

Le falesie di Étretat si possono ammirare dal basso –  la passeggiata lungo la spiaggia è un vero piacere perfino in autunno ed inverno, quando i turisti sono andati via o comunque ce ne sono pochi ed il silenzio è interrotto solo dalle grida dei gabbiani – ma si devono vedere soprattutto dall’alto. L’altopiano panoramico si raggiunge con una camminata facile lungo i sentieri e le scalinate che portano fino alla sommità delle scogliere.

Percorso difficile? No, assolutamente, giusto in un paio di tratti la salita  può dare un po’ fastidio se si soffre di vertigini; i sentieri si possono percorrere anche con i bambini purché tenuti sotto controllo. Non è invece possibile percorrerlo con i passeggini o le sedie a rotelle, perché nel primo tratto si salgono scale e comunque è un sentiero sterrato, ripido e con qualche sasso.

Sulla Falaise d’Amont si arriva anche in auto (imboccando Avenue Damilaville davanti alla vecchia stazione della città e seguendola alla fino a Les Jardins d’Étretat), tuttavia a luglio, abbiamo trovato un divieto di accesso stagionale per le auto.

C’è però un trenino turistico – da aprile a settembre, orario 11, 14, 15, 16, 17 – che in 45 minuti fa il giro di Étretat e credo che sia autorizzato a salire in cima fino alla Falesia e alla piattaforma panoramica. Tenetene conto se non volete o non potete seguire a piedi il sentiero.

Sulla Falaise d’Amont c’è anche una piccola cappella, rivolta verso l’oceano e con un campanile che sembra voler sfidare il vento e le tempeste: quella attuale è stata ricostruita nel 1950 dopo che l’originaria ottocentesca è stata distrutta durante la II^ guerra mondiale.

Quella attuale è in stile neo-gotico, le mura sono in pietra ed il tetto spiovente, quasi a ricordare la carena di una nave ed è dedicata a Notre Dame de la Garde, anche se è conosciuta soprattutto come la chiesa dei pescatori e dei marinai, che avevano grande bisogno di benedizioni celesti per navigare in queste acque spesso tempestose!

A poca distanza dalla Cappella dei Pescatori, c’è un monumento.scultura particolare, che ricorda una freccia aerodinamica, posta in memoria dei due piloti (Nungesser e Coli) che nel 1927 per primi tentarono (senza purtroppo riuscirvi) di attraversare l’Atlantico a bordo di un piccolo aereo, l’Oiseau Blanc.

Nella zona della Falaise Amont ci sono i Giardini di Étretat, creati nel 1903 dall’attrice francese Madame Thébault attorno alla villa Roxelane.

I giardini furono ispirati da Monet ma oggi sono quanto di più distante si possa immaginare da Giverny: alberi, arbusti e un tappeto di sculture verdi (siepi tagliate a raffigurare onde o paesaggi) si mescolano ai volti-scultura grigi di Samuel Salcedo, che rappresentano l’intera gamma delle emozioni umane e sono realizzate in resina di poliestere e polvere di alluminio.

I giardini sono aperti tutti i giorni dalla 10.00 alle 19.00, costo alta stagione 12€, bassa stagione 8.80€).

Il particolarissimo paesaggio con le falesie di Étretat è stato amato da artisti e pittori, per l’atmosfera e per la luce particolare che in determinate ore del giorni rifrange potente sulle scogliere.
Lo stesso Monet, che raggiungeva Étretat da Giverny per ritrarre le particolari conformazioni rocciose in orari e momenti del giorno diversi, ove necessario spostandosi in barca per catturare dettagli altrimenti invisibili, ha dedicato alla località normanna venti quadri, tra cui il bellissimo La Manneporte, del 1883 (conservato al Metropolitan Museum di New York) dove la struttura delle rocce, la potenza delle onde sono interpretate attraverso la luce e il colore.
Il cuore pulsante di Étretat coincide con il suo centro cittadino (Rue Monge, Place Marechal Foch, Boulevard Coty) e con le terrazze del lungo mare, su cui affacciano alcuni hotel, il Casinò ed alcuni stabilimenti balneari. E’ in questa zona che si trova il Mercato Vecchio (o Vieux Marché), un edificio tutto in legno davvero notevole, con magazzini, negozi e balconate che però oggi è ridotto al ruolo di bazar con chincaglierie e souvenir commeciali.

Anche ad Étretat in estate non mancano croceristi  in escursione che arrivano da Le Havre: in genere si limitano ad una breve visita guidata, a vedere le Falesie dal basso, a fare shopping al mercato vecchio e poi proseguono verso altre destinazioni.

Una curiosità: a Étretat ha trascorso alcuni periodi della sua vita Maurice Marie Émile Leblanc, lo scrittore che ha dato vita al personaggio di Arsenio Lupin, ladro gentiluomo (negli anni ’70 erano famosi i film tratti dalla sua opera e assai più di recente è stato di ispirazione per i cartoni animati giapponesi Lupin III, che ogni tanto fanno di nuovo vedere in tv).

Dopo aver acquistato nel 1919 un piccolo ma elegante Clos, Leblanc lo aveva ribattezzato con il nome del ladro gentiluomo. Oggi è stato trasformato dagli eredi dello scrittore in un museo tematico su Arsenio Lupin, che si può visitare.

Come visitare le falesie di Étretat (e come arrivare):

  • la visita delle falesie di Étretat è gratuita, ed è a proprio rischio e pericolo;
  • portatevi una bottiglietta di acqua, perché in cima non ci sono bar, rivendite o altro (come è giusto che sia!)
  • per salire sulle falesie indossate scarpe chiuse, senza tacco. Bene scarpe da trekking, da running (con suola che non scivola, no scarpe da tennis). In estate, evitate le infradito.
  • si può arrivare a Étrat da Parigi in auto in due ore percorrendo l’autostrada;
  • ci sono pochi parcheggi in centro (noi abbiamo lasciato la macchina presso il parcheggio a pagamento di Place Maréchal Foch), ma un parcheggio grande è presso la vecchia stazione ferroviaria (da dove parte anche  il trenino turistico) ed altri parcheggi si trovano uscendo dalla città, in direzione Le Havre, verso la zona del golf.
  • con il treno è più complicato perché da Parigi bisogna arrivare fino a Le Havre e da qui prendere il bus (linea n. 24 di Transports Normandie; solo in estate, in treno da Parigi fino a Bréauté e quindi bus (linea 17 di Transports Normandie).

Per saperne di più sul nostro viaggio tra Normandia, Bretagna e Loira (con tantissime informazioni utili): https://bussoladiario.com/2019/07/viaggio-in-normandia-bretagna-e-valle-della-loira-in-auto.html

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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