Come visitare i Musei Vaticani e la Cappella Sistina

Vorresti visitare i Musei Vaticani? Ti piacerebbe ammirare le opere d’arte che vi sono custodite? Non vedi l’ora di entrare all’interno della Cappella Sistina e vedere il Giudizio Universale? Bene! In questo post trovi tante informazioni utili e le nuove modalità di accesso ai Musei Vaticani post coronavirus. Ti avviso, il post è un po’ lungo, per cui metto un piccolo indice degli argomenti, per farti trovare subito quel che ti interessa.

  • Perché visitare i Musei Vaticani? 
  • I Musei Vaticani post coronavirus
  • Come prenotare e acquistare il biglietto dei Musei Vaticani (tutorial)
  • Cosa vedere ai Musei Vaticani
    • I percorsi di visita
    • La guida al Museo
  • Itinerario di visita dei Musei Vaticani
    • Arte Antica
    • Arte Etrusca
    • Le Gallerie
    • L’Appartamento di San Pio V
    • Un tesoro dell’arte italiana: le Stanze di Raffaello
    • La Cappella Sistina
  • Riepilogo informazioni utili

Perché visitare i Musei Vaticani?

A una domanda banale, corrisponde una risposta banale: perché sono bellissimi e sono tra i Musei più ricchi ed importanti al mondo, le cui diverse collezioni d’arte racchiudono opere di grandissimo valore e testimonianze di epoche antiche o Paesi lontani, il tutto racchiuso in un complesso architettonico (e in un contesto) che da solo vale il motivo per visitarli.

Musei Vaticani al plurale: si tratta infatti di diverse collezioni raccolte, selezionale e organizzate nel corso del tempo per impulso di diversi pontefici (da cui le raccolte spesso mutuano il nome): come avere tanti Musei in uno solo, in pratica. E la Cappella Sistina è solo una parte (famosissima, d’accordo, ma c’è tanto, tanto di più) di questo complesso unico di arte, la cui visita è imperdibile per chiunque venga a Roma.

Sebbene sia a Roma, i Musei Vaticani sono parte dello Stato Città del Vaticano e a tutti gli effetti si tratta di un Museo estero sebbene sia dentro la Capitale. Vi si accede direttamente da Via del Vaticano, una delle strade che circondano le Mura Vaticane, lato Via Candia.

I Musei Vaticani post coronavirus

Siamo tornati a visitare i Musei Vaticani dopo diversi anni, cogliendo l’opportunità della riapertura dopo l’emergenza legata al coronavirus e prima ancora che venissero riaperte le frontiere internazionali con i Paesi europei. Il che significa che ci siamo goduti tantissimo il Museo, con poco o scarsissimo affollamento (tranne in un paio di sezioni, di cui vi dirò più avanti) e con tutto il tempo necessario per soffermarci sulle singole opere.

Tra le precauzioni messe in campo dai Musei Vaticani per preservare la salute e la sicurezza dei visitatori – in linea generale sono quelle adottate anche dai musei italiani – c’è la mascherina obbligatoria che copra naso e bocca da indossare per tutto il tempo della visita, il lavaggio/disinfezione frequente delle mani, il distanziamento sociale di almeno un metro, il controllo della temperatura e vi è l’obbligo di prenotazione dell’ingresso tramite sito web con acquisto contestuale del biglietto.

Come sempre, per accedere ai Musei Vaticani dovrete passare sotto il metal detector e utilizzare il guardaroba per zaini, borse  ed oggetti voluminosi.

Importante: al di là delle precauzioni sanitarie, per accedere ai Musei Vaticani è necessario un abbigliamento decoroso e rispettoso del luogo, per cui non presentatevi in pantaloncini corti (sì bermuda al ginocchio), minigonne, magliette sbracciate e canottiere. Immaginate di dover entrare in un luogo sacro cattolico e non vi sbagliate.

Come prenotare e acquistare il biglietto dei Musei Vaticani

La prenotazione del biglietto dei Musei Vaticani  è davvero facile ed intuitiva e ve lo dimostro con questo breve tutorial passo passo:

  • bisogna andare sul sito dei Musei Vaticani, scegliere sul lato sinistro del l’opzione biglietti e selezionare Musei e Collezioni;
  • cliccate ora su ‘prenota on line la tua visita‘;
  • si apre a schermata con alcuni campi da compilare: numero dei visitatori (max 10 per transazione); data della visita;  area prescelta (Musei Vaticani; Giardini Vaticani; Aree archeologiche; Palazzo di Castel Gandolfo). C’è anche un campo sulla tipologia dei visitatori, ma è opzionale;
  • ci sono diverse possibilità di prenotazione: per i Musei Vaticani potete acquistare il solo accesso, l’accesso più visita guidata, addirittura l’accesso con incluso un aperitivo serale nel cortile della Pigna;
  • cliccate sul tasto giallo ‘prenota’ e  indicate il numero dei biglietti che volete acquistare in base alla tipologia: esiste un biglietto normale (17 euro) ed un biglietto ridotto (8 euro), esclusivamente riservato ai ragazzi dai 6 ai 18 anni ed agli studenti universitari, mentre i bimbi sotto i 6 anni non pagano;
  • scegliete ora l’orario di accesso al Museo: ci sono slot di accesso ogni 15 minuti, dalle 10.00 del mattino fino alle 19.45;
  • se pensate che vi sia utile, è questo il momento di aggiungere l’audio-guida, ad un costo aggiuntivo di 7€;
  • procedete con la prenotazione e compilate il modulo con i dati del referente della prenotazione, aggiungete i nominativi dei partecipanti oltre al referente e passate sulla pagina di acquisto dei biglietti, tramite carta di credito (a me non ha accettato la Visa Electron ricaricabile). Comparirà un messaggio con il numero di prenotazione (ricordatevi di trascriverlo o salvarlo, per sicurezza);
  • i biglietti verranno inviati via mail (a me sono arrivati dopo qualche ora, non immediatamente) insieme a tutte le indicazioni per accedere, alle norme di comportamento e di sicurezza che dovranno essere lette. Inoltre, a me hanno anche inviato un buono sconto del 20% da utilizzare on line per acquisti sul bookshop del Museo, ma non ho idea se è un beneficio che viene dato solo per la riapertura o è un omaggio standard;
  • per accedere ai Musei dovrete portare con voi i biglietti, sia stampati che salvati su telefono o tablet e li doivrete mostrare al personale di custodia;
  • Al momento in cui scrivo, non è possibile acquistare i biglietti direttamente al Museo.

Molto importante: l’orario di accesso è tassativo e c’è solo una flessibilità di 15 minuti, trascorsi i quali potrebbero impedirvi di entrare.

Cosa vedere ai Musei Vaticani

Fare una selezione di cosa vedere ai Musei Vaticani è impossibile: come vi dicevo più sopra, sono talmente ricchi di opere d’arte che è difficile scegliere. L’ideale sarebbe suddividere la visita in più volte. Preparatevi anche a camminare tanto (ma proprio tanto!): noi abbiamo calcolato di aver percorso più di 8 chilometri solo passeggiando nei corridoi e nelle sale!

I percorsi di visita

Per facilitare i visitatori nell’itinerario, sono stati strutturati due percorsi, uno lungo ed uno breve, che permettono di avere un’idea complessiva delle raccolte. Il percorso breve si focalizza sulle opere e sulle collezioni più conosciute mentre il percorso ampio consente di visitare quasi tutte le collezioni ad eccezione del Museo gregoriano egizio, incluso però nel percorso breve (mi spiace ma non so dirvi se, alla fine dell’itinerario ampio, sia possibile accedere al percorso breve anche solo per visitare questa importante collezione, che noi alla fine abbiamo saltato).

La guida al Museo

Per visitare con cognizione di causa i Musei, se non si è scelto di prendere l’audio guida, è quasi indispensabile acquistare la guida ai Musei Vaticani. Ce ne sono di diversi autori con più o meno approfondimenti, noi  abbiamo acquistato una basica delle Edizioni Musei Vaticani – Giunti – Sillabe al costo di 12€,  direttamente presso il bookshop del Museo (che però si trova alla fine del percorso museale, quindi valutate di premunirvene prima).

Itinerario di visita dei Musei Vaticani

Una volta superati i controlli sanitari, di sicurezza e dei biglietti e salite le moderne rampe che portano al livello del Giardino Quadrato (da cui si ha una bella visuale su San Pietro e sui Giardini), abbiamo iniziato il nostro tour dal Cortile della Pigna. Il grandissimo spazio che prende il nome da un alto trofeo bronzeo a forma di pigna, di epoca romana, posto su uno dei lati corti del cortile. Nel cortile si trova anche un bar caffetteria moderno che, a mio parere, rovina un bel po’ la prospettiva complessiva del Cortile.

Arte Antica

Da qui siamo passati a visitare il Museo Chiaramonti, una lunga galleria (per un totale di 300 metri di esposizione) che espone grandi sculture greco-romane allestita secondo le indicazioni dello scultore Antonio Canova. Le statue ritraggono i grandi imperatori, i mecenati, le allegorie e i miti, in un susseguirsi ininterrotto di volti e corpi marmorei. Una curiosità: molte statue portano i segni della furia pudica e hanno i genitali mancanti o coperti dalla successiva, provvidenziale aggiunta di una foglia di fico.

Alla fine della galleria del Museo Chiaramonti si intravede la Galleria Lapidaria (chiusa da una cancellata). Di lato, si accede al Braccio Nuovo, che – a nostro parere – è uno dei settori esteticamente più belli dei Musei, fatta ovviamente eccezione per le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina.

Di stile neoclassico, con una partizione geometrica che scandisce gli spazi, la lunga sala cattura la luce attraverso i lucernari e rende molto luminosa la raccolta di opere scultoree di epoca classica.

Affascinanti le statue esposte – in gran parte rientrate a Roma dopo la sconfitta di Napoleone, che le avrebbe volute esposte in un Museo degno del suo nome. Interessante il gruppo marmoreo che rappresenta Il Nilo e la statua di Augusto, rinvenuta a Prima Porta nella Villa di Livia, moglie dell’imperatore. Sul pavimento, numerosi mosaici tratti da Ville romane.

Salendo una breve rampa di scale, ci si ritrova negli spazi del Museo Pio Clementino e del Cortile Ottagono, che ugualmente espongono antichità classiche di grandi dimensioni.

E’ in questi spazi che si trova il Laocoonte, una delle statue più studiate dell’antichità, in cui il marmo diviene plastico per rappresentare la tensione, il dolore, lo sforzo del sacerdote troiano che aveva cercato di svelare l’inganno di Ulissee dei greci  e che per questo era stato condannato ad una morte crudele insieme ai suoi figli ad opera di mostri marini evocati dalla dea Atena.

La Sala Rotonda, che riprende le forme del Pantheon, ha al centro una grande vasca (‘tazza’) in pregiato porfido, così come di porfido sono i sarcofagi di Costanza e Sant’Elena.

Arte Etrusca

Il Museo gregoriano etrusco meriterebbe una visita singola, completamente dedicata alla ricchissima collezione di reperti che vanno dall’età del ferro al passaggio alla civiltà romana. Ventuno sale che mostrano la vita, i riti funerari e religiosi del popolo etrusco i cui territori, per la gran parte, ricadevano nel perimetro dello Stato della Chiesa. Il Museo prende il nome da Papa Gregorio XVI, che inaugurò la prima sezione della raccolta.

Le Gallerie

Si superano poi la Sala della Biga (prende il nome dalla scultura che vi è ospitata), la Galleria dei Candelabri (ancora statuaria romana) e la lunga Galleria degli Arazzi, collezione di tessiture fiamminghe, tra cui quelle realizzate su cartoni della scuola di Raffaello e di arazzi, e italiane della manifattura Barberini.

A seguire, la Galleria delle Carte Geografiche, un corridoio  lungo 120 metri affrescato da entrambi i lati con le carte cinquecentesche delle regioni italiane e dei possedimenti pontifici. C’è anche Avignone, la Corsica e dettagli delle principali città.

L’Appartamento di San Pio V

L’Appartamento di San Pio V  comprende diverse sale, tra cui la Sala Sobieski (prende il nome dalla scena di battaglia che ritrae il Re di Polonia vincitore sui turchi che assediavano le mura di Vienna) e la Sala dell’Immacolata, affrescata nel XIX secolo per volere di Papa Pio IX con un ciclo pittorico sul dogma dell’Immacolata concezione, enunciato sotto il suo pontificato.

Un tesoro dell’arte italiana: le Stanze di Raffaello

Le Stanze di Raffaello sono state quanto di più bello abbiamo visto ai Musei vaticani. Sì, ancor più della Cappella Sistina. I colori degli affreschi di Raffaello sono luminosissimi, la costruzione della prospettiva eccelsa, il tratto sicuro ed elegante.

Raffaello Sanzio da Urbino venne chiamato a lavorare in Vaticano dal Bramante, che come architetto stava seguendo i lavori del nuovo appartamento di Papa Giulio II della Rovere. Il nuovo Papa non voleva abitare nelle stanze del suo chiacchieratissimo predecessore, Alessandro VI Borgia!

L’appartamento di quest’ultimo, che si trova immediatamente sotto le Stanze di Raffaello,  è visitabile, ugualmente ricco di affreschi – e la mano del Pinturicchio è certezza di estrema bellezza –  ma a mio parere nulla eguaglia la capacità cromatica dell’Urbinate.

Nelle Stanze di Raffaello abbiamo trovato un po’ di assembramento, a dir la verità, ma è comprensibile che in tanti vogliano soffermarsi in questi saloni per cogliere quanti più dettagli dei famosissimi affreschi rinascimentali che vi sono conservati.

C’è da restare senza fiato – e con il cuore colmo di stupore – davanti alla Scuola di Atene, alla Disputa del Sacramento, alla Cacciata di Eliodoro al Tempio. Sembra di essere tra i personaggi dipinti che assistono all’Incendio di Borgo e tra gli armigeri della Battaglia di Ostia.

Nella Sala di Costantino, Raffaello cede il pennello a Giulio Romano, che dipinge un’epica Battaglia di Ponte Milvio.

La Cappella Sistina

Per raggiungere la Cappella Sistina dalle Stanze di Raffaello  si scende una scala e si attraversa il settore di arte contemporanea dei Musei Vaticani. Dopo un bagno nell’arte antica e classica, ben poca cosa appaiono le opere esposte, tanto che mi verrebbe da suggerire di creare uno spazio dedicato distante e separato da tanta abbondanza di bellezza artistica!

La porta che immette nella Cappella Sistina è in una posizione che non consente l’immediato colpo d’occhio: si trova infatti sulla parete su cui Michelangelo ha dipinto il Giudizio Universale tanto che per vederlo bisogna spostarsi al centro della sala. Che è grande ma non enorme quanto si potrebbe immaginare e come la ricordavo e che ho trovato – oltre che affollata oltre ogni distanziamento di sicurezza – poco luminosa (le finestre sono piuttosto in alto e non c’era illuminazione, credo per preservare gli affreschi).

Anche per la sistina è facile capire i motivi dell’assembramento: nei suo quaranta metri per tredici, sono concentrati gli affreschi dei massimi artisti italiani. Nomi che solo a pronunciarli fanno tremare la voce tra cui  Michelangelo Buonarroti, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Pietro Perugino.

Per visitare la sola Cappella Sistina in modo accurato non basta mezza giornata e mai come in questo luogo è essenziale poter contare su una guida cartaceo o audio per poter cogliere tutti i dettagli. Se poi avete la possibilità di prenotare una visita guidata con una guida professionista, meglio ancora.

Si esce dalla Cappella Sistina da una porta laterale e si prosegue lungo gli spazi del Museo Sacro fino a raggiungere la sezione del Museo dedicata alla Pinacoteca.

Da qui, si possono visitare anche il Museo Gregoriano Profano e il Lapidario Ebraico Cristiano (noi abbiamo saltato questi ultimi due). Si esce scendendo l’ampio scalone a rampa elicoidale di Giuseppe Momo, che costituisce la fine dell’itinerario ‘a prova di covid’.

La ricchezza delle collezioni, gli ambienti nobili e immensi, le grandi opere degli artisti pongono i Musei Vaticani tra i più grandi musei del mondo e vi invito, se non ci siete mai stati, a visitarli. Valgono ogni euro speso!

Riepilogo informazioni utili:

  • I Musei Vaticani sono aperti dal lunedì al sabato mentre sono chiusi la domenica, ad eccezione  dell’ultima domenica del mese, quando l’ingresso è gratuito. Ugualmente chiusi in occasione di tutte le festività religiose.
  • Al momento, sono aperti dalle 10.00 del mattino alle 19.45 e l’accesso avviene esclusivamente con prenotazione on line.
  • L’ingresso è da Via del Vaticano.
  • Nei Musei Vaticani si può fotografare dappertutto per fini personali, tranne nella cappella Sistina dove è vietatissimo. Non portate i bastoni per i selfie perché sono vietati.
  • Il costo del biglietto standard è di 17 euro, ridotti (ragazzi e studenti) 8€. L’audioguida costa 4€, la guida cartacea più economica 12€ (presso il bookshop). Al momento in cui scrivo, il costo di prenotazione, pari a 4 euro, è sospeso per il periodo della riapertura ma potrebbe essere reintrodotto.
  • Per raggiungere i Musei Vaticani: metropolitana (linea A, rossa) fino alle fermate Ottaviano o Cipro, poi dieci minuti a piedi. A Piazza Risorgimenti ci sono i capolinea di diversi autobus e del tram n. 19.
  • Nei dintorni dei Musei Vaticani ci sono diversi bar e ristoranti (ovviamente un po’ turistici) e poco distante uno dei mercati romani più famosi, il Trionfale.
  • Se volete unire la visita dei Musei Vaticani con quella della basilica di San Pietro, ricordatevi che quest’ultima è aperta dalle 7.00 alle 18.30 (da aprile a settembre chiude alle 19.00) e che ugualmente dovrete passare attraverso i metal detector e avere un abbigliamento decoroso. L’accesso alla Basilica è gratuito.
  • Il sito ufficiale dei Musei Vaticani è: http://museivaticani.va
  • Se preferisci visitare i Musei Vaticani con un visita guidata di 2 ore e 30 accompagnato da una guida esperta e senza fare file estenuanti , puoi prenotare la tua esperienza su Civitatis: nel costo è incluso anche il biglietto di ingresso con accesso prioritario.

    

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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