Vacanze in Molise tra mare e montagne

Non sono mai stata tanto entusiasta di preparare le valigie come questa volta: finalmente ad agosto, dopo mesi di clausura forzata ad eccezione dei brevi viaggetti tra la Toscana ed il Lazio (dove sono ‘di casa‘) a cui ci siamo dedicati non appena finite le restrizioni da emergenza, siamo ripartiti per uno dei nostri amati itinerari on the road alla ricerca di luoghi insoliti e borghi poco conosciuti. E questa volta non c’è stato bisogno di salire a bordo di un aereo o di fare migliaia di chilometri per incontrare la bellezza di paesaggi ancestrali, siti archeologici di grande valore storico, montagne incantate coperte da foreste che anche l’Unesco ha deciso di tutelare: le vacanze in Molise sono state la scelta migliore che potessimo fare quest’anno, immersi in un territorio relativamente poco conosciuto e verde, che è riuscito a donarci, con grande generosità, grandi paesaggi, incontri cordiali, mente libera e cuore pieno di felicità!

Vacanze in Molise sì, ma dove? Forse non ci crederete, ma questa piccola Regione ha tanto, tantissimo da offrire al turista ed al viaggiatore. Perché il Molise offre la montagna e il mare, i laghi e la campagna, cittadine vivibili e ricche di vestigia del passato. E tanta, tanta natura vera, ben preservata anche c’è l’intervento della mano dell’uomo.

Non era la prima volta che visitavamo il Molise (in precedenza abbiamo privilegiato un itinerario tra Isernia e Agnone) per cui nei pochi giorni che avevamo a disposizione abbiamo scelto di seguire un itinerario che comprendeva una piccola parte dell’Alto Molise iserniese e poi soffermarci nella provincia di Campobasso, con una puntata sui Monti del Matese e sulle rive dell’adriatico a Termoli. 

Come sempre, questo primo post generale è un ‘diario di bordo’, in cui ripercorrerò insieme a voi  le nostre vacanze in Molise. Oltre all’itinerario trovate notizie sui luoghi visitati, qualche curiosità, le informazioni generali e qualche suggerimento su strutture turistiche e di ristorazione valide che abbiamo provato. Nei successivi post, approfondirò con maggior dettaglio le tappe più interessanti.

Vacanze in Molise, il nostro itinerario di viaggio

Primo giorno – sabato 1°agosto 2020 – Luoghi di fede e terrazze panoramiche

Le nostre vacanze in Molise iniziano a Roma in un caldissimo sabato di agosto e non abbiamo nessun rimpianto nel lasciare una città ancora addormentata per prendere l’autostrada del Sole in direzione Napoli. Una curiosità: l’autostrada sfiora ma non passa per il Molise e l’uscita più vicina provenendo dal nord è quella di San Vittore (ancora in territorio laziale); se invece si arriva dal sud è quella di Caianello, in Campania.

Bastano pochi chilometri lungo la strada che porta alla città di Venafro, la porta di ingresso in Molise, e tutto cambia: il paesaggio diventa più verde, le montagne sono ricoperte di boschi ma soprattutto cambiano i ritmi, decisamente più lenti e a misura d’uomo di quelli di una grande città. E cambia anche la percezione del meteo, perché il Molise, soprattutto nella sua parte più alta, gode di temperature piacevoli anche in estate. E per chi, come noi, arriva da una città umida e bollente, poter respirare aria fresca, leggera e che profuma di buono non è cosa da poco.

A farci compagnia lungo la strada i cartelli stradali che indicano paesini come Roccapipirozzi, Pozzilli, Scapoli che, ad avere più tempo, verrebbe voglia di visitare. Ma di tempo non ne abbiamo troppo: ci aspetta la prima tappa importante della giornata, la visita all’antica abbazia di San Vincenzo al Volturno, un complesso monumentale sorto in tempi diversi sulle due sponde del fiume Volturno, che qui ha ancora l’aspetto di un ruscello dalle acque cristalline  scavalcato da un piccolo ponte medievale a schiena d’asino, detto Ponte della Zingara.

Il complesso abbaziale di San Vincenzo al Volturno

Nonostante ci fossimo documentati con cura per organizzare le nostre vacanze in Molise, trovare il sito archeologico di San Vincenzo non è stato facilissimo perché la segnaletica lascia un po’ a desiderare e il nostro navigatore satellitare, come talvolta accade, ha deciso di farci fare un giro altamente panoramico che ci ha portato a passare per Cerro al Volturno dove abbiamo visto, arroccato in cima a uno sperone roccioso, il Castello Pandone.

Alla fine, a farci da faro e ad aiutarci nel trovare la ‘retta via’ ci ha pensato il campanile dalle forme romaniche dell’abbazia di San Vincenzo Nuovo, che nelle sue parti più antiche risale al XII secolo e che svetta sull’altopiano in cui si trova il sito archeologico.

Di abbazie dedicate a San Vincenzo in realtà ce ne sono ben tre, tutte vicine: San Vincenzo Minore e San Vincenzo Maggiore facevano parte di  una vera e propria ‘cittadella monastica’ benedettina fondata nell’VIII secolo, di cui restano solo le fondamenta, alcune murature con affreschi e la bella cripta di Epifanio (è un sito gestito dalla Sovrintendenza per i beni  archeologici del Molise, con ingresso a pagamento – 5€) mentre nell’altro lato del fiume sorge San Vincenzo Nuovo, l’abbazia nata nel XII secolo dopo che per diversi motivi, legati ai terremoti e alla sicurezza, il sito monastico più antico venne abbandonato.

Calcolate che per visitare tutto ci si impiega minimo un’ora e mezza e che in estate può essere molto caldo: soprattutto per la visita al complesso più antico, in parte in aperta campagna e per il resto salvaguardato da tettoie,  vi consiglio di indossare scarpe comode anche se ci sono passerelle e percorsi ben tracciati, un cappello e portare con voi dell’acqua.

Per la visita alla piccola cripta di Epifanio, in tempo di Covid è necessario prenotare la visita con la guida (costo a parte) e gli accessi sono contingentati. Maggiori informazioni le trovate nella pagina del Ministero per i beni e le attività culturali ed il turismo dedicata al Complesso Monumentale di San Vincenzo al Volturno.

Vacanze in Molise: Abbazia di San Vincenzo al Volturno

Vacanze in Molise: Abbazia di San Vincenzo al Volturno

Lago di Castel San Vincenzo

Dopo la visita al sito storico, a brevissima distanza (meno di 10 minuti di auto) ci aspettava un paesaggio unico: il delizioso lago di Castel San Vincenzo dalle acque color azzurro Tiffany, che si allarga tra prati verdi, boschi e montagne. In estate è il luogo ideale dove fermarsi per riposare al fresco degli alberi, nuotare e fare attività sportive, e, perché no, prendere il sole sulle spiaggette. Il lago non è molto piccolo (è un lago artificiale) e sulle sue rive si trovano punti di osservazione, un campeggio e un paio di ristoranti. In una giornata così calda c’erano tanti villeggianti ma il lago è piuttosto ampio e c’è tanto spazio per tutti!

Vacanze in Molise: il lago di San Vincenzo

Vacanze in Molise: il lago di San Vincenzo

Il Santuario di Castelpetroso

Dopo una breve sosta per pranzare e sfuggire dal caldo delle ore centrali della giornata – ci siamo fermati presso l’Azienda Agrituristica Taverna Verdicchio a Rocchetta al Volturno, lungo la  strada statale n. 158, hanno solo sito Facebook, si mangia molto bene e si spende poco, pranzo completo 22€ a testa – abbiamo raggiunto il Santuario di Castelpetroso, dedicato alla Madonna addolorata patrona del Molise.

Il Santuario sorge sul fianco del Monte Patalecchia, in mezzo ai boschi ed ha un’architettura così particolare e di grandi dimensioni. La struttura si vede molto bene, anche da lontano, percorrendo la strada statale 17 sia che si arrivi da Isernia che da Campobasso e sorge vicino alla grotta in cui , per la prima volta nel 1888, due pastorelle ebbero una visione della Vergine mentre cercavano una pecorella smarrita: poco dopo nei pressi dell’apparizione scaturì una sorgente (a proposito: non vi ricorda un po’ la vicenda di Bernadette Soubirous a Lourdes?).

L’edificio del Santuario è in uno stile neogotico contemporaneo che non passa inosservato e riprende nella sua architettura la simbologia mariana, con sette cappelle a significare i sette dolori della Madonna. Per raggiungere la statua della Madonna, veneratissima dai molisani, si devono salire alcune scale, quasi in un percorso devozionale che porta al cospetto del divino.

Vacanze in Molise: Santuario di Castelpetroso

Vacanze in Molise: Santuario di Castelpetroso

La Piana dei Mulini

Dopo aver salutato il Santuario di Castelpetroso, ci siamo diretti verso l’albergo diffuso dove avremmo trascorso le tre notti della nostra breve vacanza in Molise.

In una regione ancora non del tutto scoperta dai flussi turistici nazionali ed internazionali non  ci sono tantissimi hotel, in compenso c’è un’ampia e diffusa offerta di bed & breakfast e agriturismi. Noi abbiamo scelto una via di mezzo tra l’hotel e l’agriturismo, ovvero un albergo diffuso.

La Piana dei Mulini si trova a circa 6 chilometri da Bojano, lungo la statale 647 Fondo Valle del Biferno (detta anche bifernina) ed è un ottimo esempio di recupero di sito industriale ed agricolo.  La struttura nasce infatti come mulino (la forza delle acque del fiume Biferno faceva funzionare la macina) per poi essere riconvertito in centrale idroelettrica e quindi abbandonato.

In un progetto lungimirante, ora l’Albergo Diffuso è inserito in un parco fluviale dove poter fare canoa, pescare, passeggiare nel verde e nel ristorante – con uno chef di tutto rispetto, si mangia benissimo – si svolgono banchetti ed eventi che utilizzano i grandissimi spazi verdi della struttura. Il costo delle stanze parte da 60€ a notte con colazione e la suite che avevamo noi ha un costo di listino di 90€.

Ma della Piana dei Mulini ve ne parlerò in prossimo post dedicato, perché ci è piaciuto davvero tanto!

Vacanze in Molise - Albergo diffuso La Piana dei Mulini

Vacanze in Molise – Albergo diffuso La Piana dei Mulini

Bojano

Una vacanza di pochi giorni significa ottimizzare il tempo e cercare di vedere quanto più possibile. Ecco perché, dopo aver lasciato i bagagli nell’albergo diffuso, ci siamo diretti velocemente verso Bojano, una cittadina dalla grande storia. Prima città Sannita e poi Romana, fu feudo nobiliare del normanno Rodolfo de Moulins (da cui deriva il nome di tutto il territorio molisano). Numerosi gli edifici sacri presenti, in parte ricostruiti a seguito dei terremoti che nel corso dei secoli hanno colpito la città e, in generale, un piacevole centro cittadino che si raccoglie attorno al Corso Pentri, un ampio viale che si allarga in Piazza Roma, dove ci sono giardini ombrosi. Sempre sul Corso c’è anche il Duomo dedicato a San Bartolomeo ed il Municipio, oltre a diversi negozi e bar.

Civita di Bojano

Tuttavia quel che ci interessava maggiormente era riuscire ad arrivare prima del crepuscolo alla Civita Superiore, minuscolo borghetto sul costone della montagna nato attorno al Castello medievale normanno. In realtà su queste alture, con una posizione strategica che permette il controllo del territorio per decine di chilometri, anche i Sanniti avevano installato un posto di guardia. Tante le vicende storiche che hanno coinvolto questa manciata di case, strette strette attorno agli assi viari medievali.

In linea d’aria Civita Superiore è vicina a Bojano, ma per arrivarci ci sono numerosi tornanti che scalano la montagna, per cui dopo una lunga salita abbiamo parcheggiato in piazza San Giovanni (dove c’è un ristorante) e in due passi siamo arrivati sulla piazza del belvedere. La vista, al tramonto, è molto romantica!

Vacanze in Molise: vista da Civita superiore di Bojano

Vacanze in Molise: vista da Civita superiore di Bojano

L’atmosfera a Civita è cordiale, i signori e le signore che ci vivono stabilmente (qualche decina) si sono fatti in quattro per darci indicazioni  e suggerire cosa vedere: se non fosse stato davvero troppo tardi, avremmo fatto volentieri una passeggiata fino ai ruderi del Castello normanno.

Girando per il piccolo borgo, una vetrina con il cartello “Civita Borgo della Lettura” ha attirato la mia attenzione: si tratta di un progetto nazionale che promuove la valorizzazione dei borghi attraverso il patrimonio culturale e l’identità storica e a Civita è stata predisposta una ‘sala di consultazione’ con libri tematici sul Molise dove si svolgono anche letture, momenti di condivisione e attività creative.

Qui abbiamo conosciuto, con piacere, la signora Anna Carmen Perrella, già assessore del Comune di Bojano e professionista esperta di relazioni internazionali, che ci ha aiutato attraverso le sue preziose informazioni a conoscere un pochino meglio Bojano e Civita, la storia di emigrazione che ha contraddistinto il Molise ed i progetti di valorizzazione dei siti turistici e ambientali.

Dopo una birra ed una cena-aperitivo in uno dei bar di Bojano, siamo tornati nella nostra bella e curata suite alla Piana dei Mulini, in mezzo al verde ed al fresco, dove ci siamo addormentati cullati dal rumore dell’acqua che scorre incessante tra le arcate del mulino.

Secondo giorno – domenica 2 agosto 2020 – vacanze in Molise tra archeologia e montagne

Sepinum – Altilia

La sveglia è suonata fin troppo presto, ma le nostre vacanze in Molise sono state dinamiche e ci aspettava una mattinata molto impegnativa: meta principale della giornata era l’antica SaepinumAltilia, città prima sannita e poi romana la cui area archeologica si trova nella pianura sotto il paese di Sepino, il che significa che visitarla nelle ore calde della giornata sarebbe stato davvero troppo stressante.

Individuato con difficoltà il cartello che indicava l’ingresso (ma perché non viene messo un segnale più grande ed evidente?), abbiamo lasciato la macchina nello spiazzo di un ristorante e, muniti di borraccia di acqua, ci siamo incamminati lungo la strada romana passando attraverso la Porta Tammaro. Camminare sul basolato nel silenzio della campagna interrotto solo dal frinire delle cicale e dal vento che muoveva le fronde degli alberi è qualcosa di incredibile.

Vacanze in Molise: la Basilica di Altilia

Vacanze in Molise: la Basilica di Altilia

Per quanto sei consapevole di essere nel XXI secolo, la città delle pietre torna a vivere attorno a te, il teatro è pronto per accogliere spettatori, le case medievali costruite utilizzando pietre, capitelli e colonne sono ben conservate (e forse ancora utilizzate, non saprei), il foro pare aspettare l’arrivo dei notabili, mentre le terme, le domus e le botteghe ti sembrano brulicare di vita. Oh, sì, all’epoca del suo massimo splendore Altilia doveva essere una città grande e ricca. Visitatela, non ve ne pentirete!

Circondata da mura e protetta da quattro porte in corrispondenza delle principali vie di comunicazione (Porta Tammaro, Porta Bovianum, Porta Benevento e Porta Terravecchia), gran parte di ciò che si vede  emergere dal terreno è frutto di lunghe campagne di scavo perché per troppi secoli le meraviglie di Sepinum – Altilia erano in gran parte sotterrate sotto terreni agricoli. Una curiosità: esattamente sull’asse del decumano corre il tratturo che da Candela porta a Pescasseroli.

Sorpresa piacevole: per visitare Altilia non si paga nessun biglietto di ingresso e, da quanto ho visto, il sito non è nemmeno chiuso da cancelli o inferriate! Vi accenno ora solo qualche dettaglio perché anche per Altilia ci sarà un post dedicato, davvero impossibile cavarsela con una meraviglia del genere con poche parole.

Vacanze in Molise: Altilia

Vacanze in Molise: Altilia

Campitello Matese e le piste da sci del Molise

Dopo la lunga visita si Saepinum-Altilia volevamo trovare un luogo fresco e possibilmente arioso dove sfuggire le ore calde del giorno. La fortuna ha voluto che fossimo a pochi chilometri da Campitello Matese, la stazione di sport invernali del Matese e area sciistica del Molise.

Campitello Matese si trova a 1450 metri di altitudine e si presenta come un ampio altopiano circondato da montagne più o meno brulle, su cui arrivano le seggiovie e gli skipass (si scia da 1450 metri fino a 1900 metri).

Su un lato della conca, ci sono i bar, i ristoranti e le strutture turistiche e alberghiere. Tenetelo presente se volete fare vacanze in Molise sulla neve, tuttavia in estate probabilmente perde molto del suo fascino invernale, perché tra i prati bruciati dal sole e l’effetto luna park dei baby park con scivoli gonfiabili, i pony, i quad per escursioni e le bancarelle dei venditori di formaggi e salumi sembra più di essere in una fiera paesana che in mezzo alla natura.  

Vacanze in Molise: Campitello Matese

Vacanze in Molise: Campitello Matese

Frosolone e Sant’Elena Sannita

Siamo scesi rapidamente da Campitello Matese per raggiungere il paese di Frosolone, tra giri infiniti in mezzo alle campagne, su strade microscopiche che sembravano non portare a nulla e aree in cui  il segnale del telefono arrivava con grande difficoltà (e anche questa volta il navigatore dell’auto ha scelto il momento migliore per fare di testa sua). Prima ancora siamo passati per Sant’Elena Sannita, dove c’è un museo  del profumo ma vuoi l’orario, vuoi il giorno festivo (e le precauzioni anti covid, che impongono di prenotare), non siamo riusciti a visitarlo.

Frosolone è noto soprattutto per le industrie artigianali casearie (caciocavallo ottimo!) e per essere la zona di produzione di coltelli e forbici di qualità. Per pranzo ci siamo fermati presso la trattoria “Da Assunta”, che dall’insegna risulterebbe specializzata in cucina paesana. Siamo onesti: non ha incontrato il nostro gradimento per il servizio fin troppo spartano, per lo scarsissimo rispetto delle norme anti covid ma soprattutto per le pietanze, fin troppo casalinghe e senza troppo sapore.

Vacanze in Molise: paesaggi

Vacanze in Molise: paesaggi

Pietrabbondante e Pescolanciano

Da Frosolone ci siamo spostati a Pietrabbondante, altro luogo importantissimo nella storia antica del Molise, con un grande teatro sannitico che era anche un luogo di culto posto in strategica posizione elevata (ci siamo stati durante lo scorso viaggio in Molise, potete vedere le foto e leggere maggiori informazioni nel post Il teatro sannitico di Pietrabbondante).

Rientrando verso la Piana dei Mulini, siamo passati anche per Pescolanciano, cittadina famosa perché il centro del paese è attraversato dal tratturo Castel di Sangro – Lucera e per il locale Castello D’Alessandro.

Piuttosto stanchi, abbiamo cenato al ristorante dell’Albergo Diffuso, governato da un ottimo cuoco che reinterpreta piatti della tradizione e punta sull’utilizzo dei prodotti locali molisani con un tocco di contemporaneità.

Vacanze in Molise: il teatro di Pietrabbondante

Vacanze in Molise: il teatro di Pietrabbondante

Terzo giorno – lunedì 3 agosto 2020 da Campobasso al mare con sosta panoramica

La mattina del lunedì la dedichiamo a visitare il centro storico antico di Campobasso: il capoluogo del Molise con la sua  altitudine di oltre 700 metri è una delle città più alte d’Italia. Una volta raggiunto il centro cittadino (dall’albergo diffuso sono meno di 20 chilometri) abbiamo lasciato la macchina in via Roma, dove ci sono parcheggi a pagamento ed è in una posizione super comoda per spostarsi a piedi verso il borgo vecchio.

Campobasso: una visita del borgo antico

La parte più antica di Campobasso risale, come gran parte dei centri abitati del Molise, a fondazioni avvenute in epoca sannita ma è con l’arrivo dei longobardi prima e dei normanni poi e soprattutto con la stirpe dei De Moulins (vi ricordate? E’ la stessa che abbiamo incontrato parlando di Bojano), che diviene il maggiore centro politico ed economico della Contea del Molise.

Il borgo antico si sviluppa ai piedi del Castello Monforte, l’antica fortezza cittadina che si alza da uno sperone roccioso ed è il punto più alto della città, seguendo un andamento ‘a conchiglia’. Il borgo era protetto da mura, torrioni e porte. Il tracciato delle mura  è stato in gran parte inglobato nelle abitazioni costruite a ridosso, ma è ancora ben visibile. Permettevamo l’accesso sei porte, le stesse che compaiono sullo stemma cittadino. Oggi sopravvivono Porta Mancina, Porta San Paolo, Porta Sant’Antonio Abate e la piccola Porta San Nicola, più un pertugio o una postierla che immette in una stradina che una vera e propria porta monumentale .

Vacanze in Molise: Campobasso, porta San Paolo

Vacanze in Molise: Campobasso, porta San Paolo

Passeggiare per le vie del borgo di Campobasso consente di entrare in una dimensione intima della città: strade acciottolate, scalinate, piccoli slarghi colmi di vasi di fiori, palazzi con portali di pietra scolpita con stemmi nobili (molto bello quello con foglie di acanto di Palazzo Japoce, la sede della Sovrintendenza dei beni culturali del Molise).

Un’atmosfera antica e tranquilla, che non ti aspetti in una città moderna qual è Campobasso. Qui si trovano negozi artigiani, fiorai pieni di colore e gioiellerie artigianali di design, cartolerie e stamperie, piccole pasticcerie e panifici che si preannunciano con profumi golosissimi. Un piccolo mondo preservato, veramente tutto da godere.

Nel borgo antico ci sono due chicche da visitare: all’interno di Palazzo Mazzarotta c’è il Museo Sannitico, per sapere tutto ma proprio tutto su questo valoroso popolo italico (e vi può essere utile la guida in pdf predisposta dal Ministero per i beni culturali) mentre a Palazzo Pistilli è raccolta una ricca collezione di opere (oltre 180) della scuola napoletana (periodo 1600-1800) e dell’arte moderna molisana.

Da vedere, salendo a piedi verso il Castello Monforte (è un po’ faticoso ma fattibile) la Chiesa di San Bartolomeo, la Chiesa di San Giorgio e la Torre Terzano, esempi di edifici medievali. Alla Torre Terzano è legata la storia romantica dell’amore contrastato di Delicata Civerra e Fonzo Mastrangelo, una sorta di Romeo e Giulietta molisani: appartenenti a fazioni contrapposte, l’amore dei due giovani fu duramente contrastato e la ragazza fu rinchiusa dal padre nella Torre, dove si ammalò e morì; dal dolore, l’amato decise di entrare in convento.

Il viale che porta al Castello Monforte è un luogo di memoria e ricordo: attorno agli anni ’20 del secolo scorso si decise di trasformare il sentiero che portava al Castello in un viale delle rimembranze per onorare i caduti della Prima Guerra Mondiale. Fateci caso: ad ogni pino posto ai lati della strada è applicata una targa con il nome di un milite deceduto.

Vacanze in Molise: Campobasso, il borgo antico

Vacanze in Molise: Campobasso, il borgo antico

Al Castello Monforte o, meglio, a quanto resta del Castello perché tutta la parte interna, ad eccezione di alcune sale e stanze, è completamente aperto, senza tetto o strutture, si accede liberamente senza dover pagare biglietti di ingresso ed è una struttura di forma quadrangolare: su tre pareti si aprono finestre e portali che paiono occhi aperti sulle mura che guadano la città, con un effetto complessivo molto interessante. Salendo una scala si arriva  fino alla terrazza panoramica (e la vista a 360° su Campobasso e il Molise è assicurata).

Nel Castello ha sede anche la stazione meteorologica dell’Aeronautica militare, dove non si può entrare,  e il Sacrario dei Caduti. Onestamente a me questi luoghi che esaltano il valore dell’estremo sacrificio dei militari e la retorica della guerra eroica non piacciono molto (mi chiedo sempre se tutti quei giovani morti, la cui memoria è giustamente onorata nei sacrari, avrebbero davvero scelto di andare in guerra se avessero potuto decidere) tuttavia il sacrario di Campobasso è interessante da visitare per l’ambientazione e come testimonianza storica di un’epoca. Ricordatevi che è a tutti gli effetti un cimitero e pertanto visitatelo con il dovuto rispetto.

Vacanze in Molise: Campobasso, Castello Monforte

Vacanze in Molise: Campobasso, Castello Monforte

Ai piedi del borgo antico si allarga la città ottocentesca con un tracciato urbanistico che richiama lo stile europeo dell’epoca: è il centro commerciale ed amministrativo di Campobasso, con palazzi eleganti dalle facciate tinteggiate in colori pastello o vivaci, viali e grandi spazi arredati a verde pubblico arricchito da fontane e statue.

Il contrasto tra le due anime di Campobasso è evidente: da una parte la tranquillità ed il silenzio di un piccolo borgo, dall’altra le attività dinamiche di una moderna città. 

Sarebbe stato interessante visitare la cattedrale di Campobasso, che si trova immediatamente fuori da quella che era la cinta muraria del borgo antico, un po’ schiacciata tra gli edifici di Piazza Gabriele Pepe, ma sono in corso lavori importanti di restauro e non è accessibile. La Cattedrale è dedicata alla Santissima Trinità, è in stile neoclassico ed ha un pronao con sei colonne e frontone triangolare, insomma non passa inosservata.

Prima di ripartire da Campobasso abbiamo fatto una breve passeggiata e qualche acquisto e  ci siamo fermati a prendere un caffè al Gran Caffè Lupacchioli, sulla stessa piazza della Cattedrale. Come sempre accade in Molise, il caffè è molto buono.

Vacanze in Molise: Campobasso, il Municipio

Vacanze in Molise: Campobasso, il Municipio

Verso il mare: Termoli e Campomarino

Per pranzo mi è venuto in mente all’ultimo minuto di allungarci verso il mare, a Termoli: da Campobasso sono 70 chilometri e l’idea di assaggiare i “pulepe ‘mbregatorie” (polpi in purgatorio, un piatto semplicissimo in cui i polpi sono cotti con olio, acqua e cipolla) e le “trejje alla ‘ngorde” (triglie ingorde, ovvero triglie ripiene di pane, aglio, prezzemolo, scorza di limone e peperoncino, poi cotte in forno), mi piaceva parecchio. E poi, le vacanze in Molise non devono essere solo e soltanto culturali, no?

Peccato che, dopo essere arrivati a Termoli, abbiamo scoperto che proprio il 3 agosto è il giorno di San Basso, il santo patrono della città la cui statua viene portata in processione sul mare e quindi c’era una gran bella confusione ed era difficile non solo trovare un tavolo libero al ristorante senza prenotazione ma perfino un parcheggio. Pazienza, torneremo in un’altra occasione per visitare il borgo antico di Termoli! Senza farci prendere dallo sconforto, abbiamo allungato (di pochi chilometri) verso sud fino a Campomarino e alla fine ci siamo fermati al ristorante dello stabilimento balneare Mare Chiaro per una semplice frittura di pesce.

La strada che da Campobasso arriva a Termoli percorre il fondovalle del fiume Biferno, che a Guardalfiera si trasforma nel Lago de Liscione, un lago lungo e soggetto a parziale evaporazione nei mesi più caldi. Il clima diventa più caldo ed i paesaggi si trasformano completamente, non più montagne o colline ma grandi pianure coltivate, oliveti e vigneti. E’ campagna vera, interrotta solo da piccoli paesi spesso con una manciata di abitanti, in cui la vita scorre lenta seguendo armonie antiche.

Vacanze in Molise: Oratino

Vacanze in Molise: Oratino

Oratino, il paese delle vie fiorite

Rientrando verso l’albergo abbiamo fatto una veloce deviazione dalla Bifernina per raggiungere il grazioso paese di Oratino. Lo ammetto, questo borgo è stato quello che in assoluto mi è piaciuto di più tra quelli visitati nel corso di queste mini vacanze in Molise, deliziosa quella sua aria da salotto accogliente e le vie con le pietre lucide, arricchite da piante e fiori alle finestre e con le belle signore dai capelli bianchi sedute accanto agli usci delle porte pronte a dare suggerimenti e a scambiare qualche chiacchiera anche con noi, turisti curiosi.

Oratino si trova a 800 metri di altezza ed è riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia. Bello alto su una rupe, ad Oratino ci si arriva  seguendo una strada che si inerpica con  tanti tornanti.

Appena al di fuori delle mura del centro storico di Oratino c’è il palazzo Ducale: Oratino era tra i possedimenti dell’omonimo Duca, da ultimo ebbe il titolo la famiglia nobile dei Giordano. Le dimensioni e la robusta struttura a pianta quadrata ne segnalano l’origine di dimora fortificata ed il portale di ingresso in pietra e la corte interna sono interessanti da vedere. A proposito: non perdetevi una sosta nel giardinetto con balcone panoramico (è dietro il Palazzo Ducale), da cui nelle belle giornate la vista arriva tranquillamente sui monti dell’Appennino Abruzzese.

Una volta entrati nel borgo da una piccola porta preceduta da ampi gradini in pietra, andate verso la Chiesa di Santa Maria Assunta, riconoscibile dal campanile sormontato da una cipolla rivestita in maioliche colorate ed a cui interno è custodito l’affresco del pittore oratinese Ciriaco Brunetti che raffigura l’Assunzione della Madonna, quindi  seguite i vicoli e vicoletti alla scoperta dei tratti di mura medievali, i balconi in ferro battuto pieni di fiori, gli elementi e le  sculture di pietra che misurano le grandi capacità degli artigiani locali.

A proposito: quasi nel fondovalle, abbarbicata su spuntoni di pietra e ben visibile percorrendo la strada statale, ci sono i resti di una Rocca medievale distrutta da uno dei tanti terremoti che hanno colpito questo lembo di terra.

Piuttosto stanchi, al rientro abbiamo preferito cenare nuovamente presso il ristorante dell’albergo diffuso in modo da prepararci con comodo per il viaggio di rientro del giorno successivo, che prevedeva un itinerario lungo le strade del Parco Nazionale d’Abruzzo, passando prima per Carovilli (uno dei paesi dove transita il treno storico della Transiberiana d’Italia, che percorre il vecchio itinerario che parte da Sulmona e arriva ad Isernia, fermandosi in piccole stazioni di montagna) e poi per San Pietro Avellana, l’ultimo comune molisano prima del confine con l’Abruzzo. Ma di questo, ve ne parlo in un altro post, che questo è già fin troppo lungo, non vi pare?.

Perché fare vacanze in Molise?

In Molise la semplicità è molto più di una definizione, è uno stile di vita. Una Regione ancora agricola, abitata fin tempi antichissimi dai Sanniti, un popolo fiero e guerriero che diede filo da torcere perfino ai Romani che vi si insediarono e riutilizzarono i siti sanniti per costruire città monumentali. Una terra che ha assorbito la cultura dei longobardi e dei normanni, che ha pagato un forte prezzo all’emigrazione. Ma che è sempre rimasta orgogliosamente attaccata ai valori fondamentali ed alla propria identità regionale.

Un territorio ancora da scoprire – e a mio parere c’è un enorme potenziale turistico e culturale che non aspetta altro che di essere valorizzato adeguatamente – in cui il turista che cerca un’Italia meno globalizzata e più autentica raramente approda per caso.

Dove andare in Molise? Mare, montagna o lago?

L’offerta turistica del Molise è ampia: per chi ama la montagna le Mainarde, l’Appennino Molisano (in parte inserito nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) e i Monti del Matese garantiscono trekking e passeggiate in estate mentre in inverno le piste da sci di Campitello Matese sono ben innevate e attraggono sciatori di ogni livello.

Le coste del Molise, non troppo estese – la distanza dalla Marina di Montenero (al confine con l’Abruzzo) fino alla Spiaggia di Ramitelli (al confine con la Puglia) è minore di 40 chilometri – trovano in Termoli il centro abitato più grande, con tanto di porto da cui salpano i traghetti diretti alle isole Tremiti.

Andando verso nord le spiagge non sono molto ampie e speso sono strette dalla ferrovia e dall’autostrada che scorrono a poca distanza, mentre scendendo a sud, nella zona di Campomarino Lido, la spiaggia di sabbia chiara è molto ampia, con stabilimenti balneari, ed è preceduta da una pineta.

In Molise non manca proprio nulla, nemmeno i laghi balneabili: di grandi dimensioni il lago di Guardialfiera (o del Liscione) nato a seguito dello sbarramento del fiume Biferno all’altezza di Larino, che ha dato vita ad un lago che estende il lunghezza creando fiordi e ramificazioni, che in estate tende a ridursi in dimensioni e portata. Un viadotto dall’architettura aggressiva lo attraversa con curve agili e lunghi rettifili da una parte all’altra, sospeso sull’acqua e sulle rive grazie a enormi piloni di cemento. Nella zona di Guardalfiera ci sono dei punti di accesso al lago ben segnalati, 

Un altro lago molto grande si trova nella zona sud della Regione: il Lago di Occhito segna il confine tra Molise e Puglia e nasce dallo sbarramento del fiume Fortore. Un lago lungo circa 13 km. particolarmente amato dai pescatori e punto di osservazione per i birdwatchers: è punto di sosta di  numerose specie avicole tra cui il germano reale. la folaga, l’oca selvatica e il cormorano. Soprattutto è un lago di servizio all’agricoltura, in quanto le sue acque irrigano le pianure della Capitanata e del Molise.

Un laghetto piccolino in mezzo alle alture delle Mainarde e di un incredibile color azzurro Tiffany (è quello che vedete nella foto di copertina e di cui vi ho già accennato poco prima) si trova in provincia di Isernia, ed è il lago di Castel San Vincenzo. Anche questo è un lago artificiale e propone per i turisti punti di osservazione panoramica, aree picnic, un campeggio, un paio di ristoranti e la possibilità di praticare la pesca e gli sport d’acqua.

Vacanze in Molise: Agnone

Vacanze in Molise: Agnone

I paesaggi e la campagna molisana, un patrimonio inestimabile

I Paesaggi in Molise cambiano repentinamente, anche nei colori: nel giro di poche decine di chilometri si passa dal verde intenso delle pinete e delle faggete dell’Alto Molise all’oro delle distese agricole del Basso Molise. Tante le stalle presenti sul territorio, in ogni caso il rapporto con le mandrie e con le greggi risale a tempi lontanissimi, perché il Molise è attraversato dai tratturi, grandi sentieri di erba di origine arcaica (probabilmente pre-romana), che venivano usati fino a pochi decenni fa per la transumanza, lo spostamento stagionale degli animali verso i pascoli estivi sui monti dell’Abruzzo (in estate) o verso il Tavoliere della Puglia (in inverno). 

Numerosi i piccoli borghi dove la vita ha i ritmi lenti di una volta ed è facile trovare le crocicchi di anziane e sorridenti signore che trasferiscono all’aperto piccole incombenze casalinghe come sgranare i fagioli o pulire la verdura, arricchendo il tempo dedicato alle faccende domestiche con le chiacchiere tra vicine. Ovunque tantissimi fiori, strade lucide e pulite, porte arricchite da portali in pietra scolpita con maestria e numerosi edifici sacri (purtroppo post covid non sempre aperti), ricchi di opere di artisti locali.

Vacanze in Molise: Pietrabbondante

Vacanze in Molise: Pietrabbondante

La genuinità nel piatto: cosa mangiare in Molise

Nelle vostre vacanze in Molise mettete da parte la bilancia e preparatevi ad ingrassare. In Molise si mangia benissimo, le porzioni sono abbondanti (gli  ‘assaggini‘ non sono cosa per i molisani), la regione produce un assortimento di formaggi e mozzarelle di latte vaccino che, seppur diverse nel gusto, per sapore e freschezza non hanno nulla da invidiare a quelle più blasonate mozzarelle di latte di bufala.

Il pane profuma di grano e di lievito, le verdure arrivano dalle campagne e in generale la cucina ha forti agganci con la tradizione pastorale, quindi non stupitevi di trovare spesso nei menù l’agnello.

Grazie alla ricotta appena prodotta ed all’abilità delle massaie di fare la sfoglia, i ravioli di pieni sono squisiti e i crioli (pasta all’uovo a forma di spaghetto) si sposano volentieri e con piacere con i sughi a base di carne o arricchiti di funghi e tartufo.

Tra i vini molisani, ha superato tutti per bontà e profumo il Tintilia, un vitigno a bacca nera tipico del Molise che da origine ad un vino profumato e corposo, ma non troppo tannico.

Souvenir di gusto: cosa acquistare in Molise

In una regione tanto legata alla produzione agricola, il souvenir non può essere che gastronomico. Vi consiglio di fare incetta di prodotti alimentari molisani: sono buonissimi e genuini. Tartufi, zafferano, pane e biscotti ma soprattutto formaggi e latticini, prodotti giornalmente nei tanti caseifici molisani.

Certo, se dovete fare un viaggio lungo e non avete con voi una borsa frigorifera sarà difficile riuscire a riportare a casa prodotti delicati come la stracciata, il fior di latte, la ricotta e le mozzarelle di latte vaccino.  Puntate allora sui caci  appassiti, sul caciocavallo ed  i pecorini, più o meno stagionati.

Acquistate anche le marmellate e le composte prodotte con la frutta dei frutteti molisani, il miele di montagna, le conserve ed i paté salati di verdure. Fate scorta di caffè Camardo (una torrefazione molisana che produce ottime miscele), di biscotti tipici come i cacaruozze (a base di farina, zucchero, uova, olio e limone), le ceppelliate (biscotti di pasta  frolla ripieni di confettura di amarene), i roccocò e i mostaccioli. E passate in qualche cantina o in enoteca per acquistare vino molisano!

Nei caseifici non limitatevi ad acquistare: chiedete informazioni su come avviene la produzione, fatevi narrare le storie che sono legate ad un prodotto. I molisani sono gentili, cortesi e giustamente orgogliosi della loro bella terra, saranno felici di condividere con voi un po’ del loro sapere.

Come arrivare e muoversi in Molise

Il Molise non è collegato benissimo, purtroppo. Il treno che parte da Roma impiega circa quattro ore per arrivare a Campobasso (e mentre scrivo, in periodo post Covid, il servizio ferroviario è ancora sostituito da bus), per cui il modo migliore per visitare la regione è avere a disposizione una macchina.

Le strade in Molise sono ben messe e ben asfaltate, anche se di tanto in tanto ci sono lavori in corso: noi abbiamo trovato ben tre cantieri sul viadotto che attraversa il Lago di Guardalfiera. Attenzione se andate nei periodi freddi dell’anno: nevica facilmente ed è obbligatorio avere le catene a bordo dal 15 novembre al 15 aprile.

Purtroppo ci sono alcune zone non coperte (o comunque poco coperte) dal segnale satellitare e telefonico: per evitare problemi sempre meglio portare anche una mappa cartacea (io ho usato l’Atlante stradale e turistico 1:200.000 aggiornata al 2020 del Touring Club, acquistato su Amazon due giorni prima di partire e per fortuna consegnato in tempo).

Ma sia che utilizziate il navigatore o un atlante stradale, voglio darvi un consiglio: in Molise consentitevi di perdervi.

Chiudete il navigatore e il telefono e prendete la prima strada che trovate al di fuori dalle statali. Seguitela e guardatevi attorno: scoprirete l’anima più autentica del Molise, fatta di ritmi legati al lavoro nei campi, case curate e campagne ben coltivate.

Cercate poi un luogo tranquillo, fermatevi e annusate l’aria: vi scoprirete i sentori del profumo del fieno, quelli dell’erba bagnata, del latte appena munto e del fumo dei camini. Sarà il ricordo più genuino del  Molise a cui poter attingere nei momenti di fatica mentale e di stanchezza. 

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

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    Paola Settembre 19, 2021

    Ogni estate vado in vacanza in molise, i miei nonni erano di un paese a 900 mt in provincia di Campobasso e cosí pure i miei genitori. Ho girato abbastanza ma mi mancano ancora tanti bei posti da visitare.
    Quando vado giù mi sembra di vivere in un’ altra dimensione, c’è qualcosa di magico, affascinante. Quando devo ripartire per tornare a nord lascio sempre una parte di cuore e mi prefiggo di tornare il più presto possibile.
    Ho letto del tuo bel viaggio, putroppo corto, dalle zone piu interne fino al mare che conosco tutte.
    Vorrei segnalarti che il lago di Occhito si trova al confine tra il Molise e la Puglia e non Campania.
    Vi auguro di poter tornare per continuare a scoprire altri bellissimi luoghi di questa regione poco conosciuta ma forse proprio per questo motivo cosi speciale e incantevole.
    Paola

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      Claudia Boccini Settembre 19, 2021

      Paola, grazie mille davvero per il tuo commento! Hai ragione, il Molise ha qualcosa di magico e fuori dal tempo, ma nel senso positivo del termine. Al di là dei luoghi ancora integri e preservati, ho incontrato uomini e donne laboriosi, gentili, legati alla loro terra ed alle loro tradizioni, con un senso di ospitalità che raramente ho trovato altrove. E rispettosi dell’ambiente, dei ritmi delle stagioni. Da Roma è una destinazione veloce, spero di tornarci presto per visitare meglio la Regione: un pezzettino alla volta, senza fretta, approfondendo storia, luoghi, possibilità.
      E grazie per la segnalazione sul confine del lago di Occhito, correggo subito!

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