Visitare le fonti del Clitunno: un’oasi verde di pace e ispirazione

Perché visitare le fonti del Clitunno (o del Clitumno)? Perché è  un angolo verdissimo e molto romantico dell’Umbria – anche se a dir la verità tutta l’Umbria è molto romantica! – dove è davvero d’obbligo fermarsi per una passeggiata attorno al grazioso laghetto, accompagnati dall’allegro starnazzare di papere, anatre e germani  che hanno stabilito la loro casa tra  isolette e gli alberi ombrosi.

A pochissimi chilometri da Spoleto e da Trevi nell’Umbria, le fonti del Clitunno sono inserite in un parco naturalisti e letterario. Il Parco, di proprietà privata, ha assunto le attuali forme solo dopo la metà del XIX secolo, quando il Conte Paolo Campello della Spina fece piantare numerosi alberi di alto fusto e scavare il terreno per creare il laghetto, che raccoglie le acque sorgive che sgorgano copiose da polle e fenditure delle rocce.

Tuttavia le fonti del Clitunno – sebbene non nelle forme attuali – erano già ben note ai Romani, che ne apprezzavano la grande abbondanza, tanto che l’acqua del Clitunno consentiva a piccole imbarcazioni di raggiungere via fiume prima il Topino e quindi il Tevere per arrivare fino a Roma. Purtroppo la portata delle sorgenti diminuì drasticamente a seguito del terremoto del 446 d.C., che cambio in parte la conformazione del luogo.

Visitare le Foni del Clitunno: la biglietteria

Visitare le Foni del Clitunno: la biglietteria

Le fonti avevano anche un particolare valore sacrale, in quanto lungo il fiume Clitunno venivano allevati i buoi bianchi destinati al sacrificio rituale per celebrare le vittorie militari (e, chissà, forse non è un caso che poco distante ci sia una frazione di Trevi che si chiama ‘Bovara’).

Fin dall’epoca romana, le fonti del Clitunno ispirano poeti e letterati, affascinati dalla bellezza perfetta dell’ambiente naturale. Ne sono rimasti incantati Plinio il Giovane, Properzio e Virgilio e in tempi più recenti ispirarono Byron e Corot.

Giosuè Carducci, giunto in Umbria per una ispezione scolastica, volle visitare le fonti del Clitunno, il luogo di cui avevano parlato i Poeti classici. Ne fu a sua volta ispirato, tanto da comporre l'”Ode alle Fonti del Clitunno”, parte della raccolta delle Odi Barbare.

I mille riflessi dell'acqua alle Fonti del Clitunno

I mille riflessi dell’acqua alle Fonti del Clitunno

Anche oggi, arrivando a Campello sul Clitunno provenendo dalla spianata di Spoleto, l’oasi del parco naturalistico delle Fonti appare come un miraggio verde e ombroso, in cui dimenticare – almeno per il tempo della visita – fatiche e affanni.

Se conoscete il potere della cromoterapia, sapete sicuramente che il colore verde è associato alla natura, all’equilibrio, all’armonia. Le Fonti del Clitunno sono un luogo verdissimo e perfino l’acqua cristallina del laghetto, grazie ai muschi ed al riflesso degli alberi sovrastanti, si veste di miriadi di sfumature che vanno dal verde tenue al verde brillante.

Fanno parte del ‘quadro’ romantico e bucolico le decine di palmipedi che popolano l’area, che accompagnano i visitatori con le loro buffe evoluzioni, sempre speranzosi di ottenere in premio una manciata di granturco.

Visitare le Fonti del Clitunno: indicazioni e suggerimenti

Calcolate circa un’ora per la vostra visita delle Fonti del Clitunno, un parco naturalistico e letterario. Per prima cosa, una volta arrivati, parcheggiate l’auto in uno dei parcheggi gratuiti davanti all’ingresso. Nel caso siano tutti pieni, ce ne sono altri un pochino più distanti, in direzione Spoleto.

Per accedere al Parco delle Fonti del Clitunno è necessario acquistare un biglietto. La biglietteria, che si trova appena finita la discesa, è un po’ sui generis – negozietto di souvenir, punto informativo e rivendita di becchime per i palmipedi – ma va bene così.

L’intero parco si estende su 10.000 metri quadrati ed il laghetto, centrale, ha una circonferenza di 400 metri per una profondità massima di 6 metri. Attorno al laghetto corre un sentiero più o meno battuto e ci sono panchine dove sostare per ammirare con calma l’insieme verdeggiante.

Una delle polle d'acqua delle Fonti del Clitunno

Una delle polle d’acqua delle Fonti del Clitunno

Le polle d’acqua sorgiva sono ben visibili nella parte a ridosso della via Flaminia: l’acqua sgorga incessante, andando a confluire nel laghetto e da questo, tramite due canali, nel fiume Clitunno. Sul lato opposto, è stata collocata una stele di marmo di stile classico che celebra la visita di Carducci.

Il consiglio che posso darvi è: se volete godervi la visita delle fonti del Clitunno come si deve, dovete prendervela comoda, senza farvi prendere dall’ansia di vedere tutto e subito. Godetevi il momento, il qui ed ora, il silenzio interrotto dal rumore del vento e dal frusciare delle foglie. Lasciatevi avvolgere dalla luce, che in questo luogo cambia continuamente seguendo il trascorrere delle ore. Divertitevi a guardare i paperotti, le folaghe, i germani che popolano il laghetto. La lentezza, mai come in questo caso, è terapeutica.

Paesaggi romantici alle Fonti del Clitunno

Paesaggi romantici alle Fonti del Clitunno

Il tempietto di Campello sul Clitunno

Se avete tempo, a circa un chilometro dalle Fonti del Clitunno in direzione Trevi, in località Pissignano, potete completare la vostra visita con un gioiello dell’arte e dell’architettura italica, talmente di grande valore che nel 2011 il Tempietto del Clitunno è stato inserito tra i beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco nell’ambito del circuito dei Longobardi in Italia.

Probabile costruzione di epoca longobarda de IV – V secolo, è un piccolo edificio posto sopra il fiune ed adibito a chiesa. Molto particolare il suo aspetto, che richiama un tempio corinzio. All’interno, sono conservati affreschi datati al VIII secolo d.C., con immagini del Cristo, dei Santi e della croce gemmata, tipica dell’arte longobarda, paleocristiana ed altomedievale.

La gestione e la tutela del Tempietto del Clitunno è affidata alla Direzione Regionale dei Musei dell’Umbria – Ministero dei Beni culturali;  per gli orari di apertura vi consiglio di verificare sul sito ufficiale  (noi non siamo riusciti a visitarlo all’interno perché avremmo fatto troppo tardi per raggiungere le Marche, meta finale del nostro tour settembrino).

Tempietto sul Clitunno, vista laterale

Tempietto sul Clitunno, vista laterale

Informazioni utili:

  • L’ingresso delle Fonti del Clitunno è in Via Flaminia, a Campello sul Clitunno (Perugia)
  • Privilegiate per la visita la mattina non appena aprono i cancelli. Nei periodi estivi e di alta stagione il sito è visitato da numerosi turisti e la confusione che immancabilmente si genera fa perdere un po’ la meraviglia del luogo.
  • Vestitevi comodi ma soprattutto indossate scarpe antiscivolo, perché in alcuni tratti il sentiero che corre tutto attorno al lago può essere fangoso.
  • Non è possibile mangiare all’interno del parco naturalistico delle Fonti del Clitunno ma appena fuori del recinto c’è un bar ed un ristorante.
  • A disposizione dei visitatori anche delle toilette: anche queste sono all’esterno, più o meno all’altezza del cartello che indica il Tempietto sul Clitunno, in posizione un po’ defilata.
  • Il costo del biglietto standard è di 3€, il ridotto viene 2€ (prezzi di settembre 2022).
  • Per gli appassionati: ogni prima domenica del mese si svolge il mercato dell’antiquariato, con centinaia di espositori.
  • Per raggiungere il Tempietto sul Clitunno vi conviene usare l’auto: c’è un piccolo parcheggio.
  • Il sito ufficiale delle Fonti del Clitunno (anche se a livello informativo c’è ben poco, è utile soprattutto per gli orari che cambiano in base al periodo dell’anno) è:  https://www.fontidelclitunno.it/
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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