Visitare lo Yucatan: buoni motivi per un viaggio in Messico

Andiamo in Messico per visitare lo Yucatán

Il Messico è tra le destinazioni di vacanza extra europee preferite dagli italiani (nel 2019 sono stati 45.000 gli italiani che hanno fatto un viaggio in Messico) non solo per le sue spiagge famose ma in quanto Nazione dove la sua arte, la sua cultura ed una natura impetuosa hanno mille esperienze da offrire, senza dimenticare i luoghi romantici ed idilliaci che ne fanno una delle scelte più apprezzate per trascorrere i viaggi di nozze. Tra i 31 Stati federati che costituiscono il Messico, lo Yucatán offre la perfetta sintesi per chi apprezza un turismo che sia all’insegna del relax, delle esperienze un po’ wild e con tanti contenuti storici e culturali.

Nello Yucatán è possibile visitare importanti siti archeologici di epoca Maya,immergersi nell’atmosfers senza tempo di deliziosi villaggi, andre alla scoperta di tenute agricole preservate nella loro essenza storica, approfittare della rigogliosa natura e delle coste marine per praticare sport, scoprire dei fenomeni naturali affascinanti come i cenotes ed ovviamente immergersi nella pulsante atmosfera culturale e nei sapori gustosi della gastronomia locale con le sue ricette memorabili, che si richiamano a tradizioni ancestrali.

Va detto che per la sua geografia e per la sua peculiare storia (influenzata in molti casi dai contatti commerciali con i Paesi europei, del Nord America e dei Caraibi), alcune manifestazioni culturali dello Stato dello Yucatán si sono evolute in modo indipendente dal resto della Nazione.

Visitare lo Yucatan - ZA-Ek Balam-Acrópolis (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

Visitare lo Yucatan – ZA-Ek Balam-Acrópolis (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

Dove si trova lo Yucatán – informazioni generali

Lo Stato dello Yucatán occupa circa un terzo della penisola omonima affacciata sul Golfo del Messico e sul Mar dei Caraibi, insieme agli stati confinanti di Quintana Roo (Stato conosciuto per la super mondana e turistica Cancûn) e di Campeche (dove si trova la Riserva della Biosfera di Calakmul) ed ha una storia che risale ad oltre tremila anni fa testimoniata, tra l’altro, dai numerosi resti archeologici Maya dislocati sul territorio. Perfino la stessa capitale dello Stato dello Yucatán, Merida, trae la sua origine primigenia in epoca Maya, con il nome di T’ho.

L’aeroporto internazionale di Merida, a circa 7 chilometri dalla città,  assicura collegamenti aerei frequenti con l’Europa. E’ servita da Aeromexico (è in programma da marzo 2024 un collegamento diretto da Roma con un Boeing 787 da 270 posti), oltre che da numerose compagnie aeree internazionali, in questo caso prevendendo almeno uno scalo.

Il suo clima è tropicale e piuttosto caldo-umido (oscilla nel corso dell’anno tra i 16° ed i 36°, con punte che superano i 40°) e ciò rende lo Stato dello Yucatán una destinazione di vacanza valida per tutto l’anno. Se il mese relativamente più freddo è gennaio, quello più caldo è maggio. Orientativamente, la stagione secca va da dicembre a gennaio mentre il periodo soggetto a piogge va da giugno a settembre.

L’altitudine massima dello Yucatán è 210 m. s.l.m. e la capitale Merida è completamente pianeggiante.

ChichénItzá spettacolo di luci e suoni - (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

ChichénItzá spettacolo di luci e suoni – (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

Merida, la Capitale dello Yucatán 

La capitale Merida è il luogo più indicato per iniziare un tour alla scoperta dello Yucatán perché permette – grazie ai suoi musei e monumenti, di calarsi dentro la storia e le vicende che hanno portato alla nascita dello Stato. Merida è una città non troppo grande rispetto ad altre del Messico (meno di un milione di abitanti) ma ha raggiunto tanti traguardi: nel 2017 è stata nominata “Capitale americana della cutura”,  la rivista Condé Nast Traveller nel 2019 l’ha premiata quale migliore piccola città del mondo, mentre nel 2021 Forbes l’ha inserita tra le migliori 20 mete di viaggio.

Merida viene fondata dallo spagnolo Francisco de Montejo de León  (El Mozo) nel 1542, sui resti dell’antica T’ho, e tutt’oggi il suo centro storico coloniale con numerosi influssi europei ed ispanici è ben preservato. I caseggiati del Paseo de Montejo – il ‘corso’ della città, si differenziano in quanto si ispirano allo stile architettonico francese. Merida viene anche affettuosamente chiamata la “Ciudad Blanca” in quanto i suoi edifici più antichi sono stati realizzati con una pietra calcarea locale particolarmente chiara.

Numerose le attività artistiche e culturali che la città offre ai visitatori tuttavia non si può andare a Merida senza visitare la sua ‘Piazza grande’ (Plaza Major), un enorme quadrilatero fiancheggiato su due lati da portici, con al centro un grande giardino verde. Sempre nella Plaza Major di Merida c’è la Cattedrale di Sant’Ildefonso, una delle Chiese più antiche dell’America Latina, costruita in stile rinascimentale con l’utilizzo di elementi di rovine Maya.

Per approfondire la storia della città e la cultura Maya, è fondamentale fare un passaggio al Museo del Mondo Maya ed al Museo regionale di antropologia e storia dello Yucatan (si trova nel Palazzo Cantón). Interessante anche il Museo Casa Manzanero, il Teatro Peón Contreras, il Palazzo della Musica e il Museo della canzone Yucateca.

Riviera dello Yucatán-Playa Puerto Progreso -Malecón (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

Riviera dello Yucatán-Playa Puerto Progreso -Malecón (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

4 motivi per visitare lo Yucatán

1. Esperienze naturalistiche (più o meno wild)

La natura dello Yucatán è selvaggia quanto basta per essere affascinante e suggerire esplorazioni e momenti di scoperta: fiumi, aree di mangrovie, grotte, foresta con una flora ed una fauna ricca di specie, tra cui gli amatissimi fenicotteri rosa; nelle 3 riserve della biosfera – Celestún, Ría Lagartos y Petenes – è possibile partecipare ad esperienze educative di avvistamento e riconoscimento, tour fotografici ed itinerari naturalistici

I suoi 340 chilometri di costa invitano a praticare sport nautici e subacquei quali kayak, kitesurf,  immersioni, pesca sportiva o semplicemente a rilassarsi in uno degli hotel a pochi passi dal mare.

Pueblo Mágico di Izamal - -ex convento di San Antonio de Padua (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

Pueblo Mágico di Izamal – -ex convento di San Antonio de Padua (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

2. Le Haciendas (villaggi agricoli)

Le Haciendas, qualcosa di più di semplici tenute agricole, hanno rivestito (e rivestono) un ruolo importante nell’economia e nella società dello Yucatán:  durante il XIX secolo nella gran parte delle haciendas dello Yucatan si coltivava la henequen una pianta originaria del Messico sud-orientale della famiglia delle Asparagaceae (nome botanico: Agave fourcroydes Lem.). Questa pianta veniva lavorata e trasformata in cordami (spago, gomene, ecc.) per poi essere esportata, un prodotto talmente richiesto da essere addirittura considerato ‘l’oro verde’.

Strutturate come veri e proprio piccoli villaggi, le haciendas avevano una casa padronale, una cappella, abirazioni per ni contadini e magazzini: un viaggio nello Yucatán sarebbe incompleto  senza visitare almeno una hacienda che oggi, in molto casi, sono state trasformate in hotel di charme o musei. Una vera tentazione per chi ama fotografare luoghi legati al passato coloniale!

3. I Cenotes, un tuffo nella geologia dello Yucatán

I cenotes erano già conosciuti in epoca Maya (che li indicava con il nome dzonoot (occhio con acqua’) che descrive bene la sua natura di pozzo naturale di grandi dimensioni con un bacino d’acqua cristallina. I cenotes esistono di varie forme: aperti, chiusi, semichiusi, con una caverna. I cenotes erano sacri  per i Maya, in quanto considerati la porta di ingresso allo Xibalbá, il mondi di mezzo.

In Yucatán ci  sono più di 3000 cenotes anche se si possono visitare in sicurezza sono un centinaio ed i più conosciuti sono quelli di Balmì, San Ignacio, Santa Rosa, Ik KIl, Kikil, X’Canchéz.

4. I Pueblos Magicos – le città magiche

Le ‘città magiche sono le piccole cittadine messicane in cui la tradizione messicana (e in questo caso, yucateca) e l’identità nazionale viene preservata e mantenuta viva dai suoi abitanti. Possono essere cittadine con un forte legame con le tradizioni indigene o coloniali, con eventi storici di particolare importanza. In tutto il Messico ci sono numerosi siti riconosciuti come ‘pueblos magicos‘, nello Yucatán ce ne sono 7:  Valladolid, Izamal, Maní, Sisal, Espita, Motul, Tekax.

Maggiori informazioni sullo Yucatán:

Riviera dello Yucatan - Playa Puerto Progreso (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)

Riviera dello Yucatan – Playa Puerto Progreso (@Louis Acosta, via Ministero del Turismo dello Yucatan)


Booking.com

(Si ringrazia Michelle Friedman Hirsch, Segretario per lo Sviluppo del Turismo dello Stato dello Yucatán per le informazioni e l’Ambasciatore del Messico in Italia, S.E. Carlos Eugenio García de Alba Zepeda per l’ospitalità offerta nel corso della conferenza stampa. Le foto di questo articolo sono di Louis Acosta, ottenute tramite Ministero del Turismo dello Yucatan).

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

<