Chi ha paura della scottiglia?

Devi sapere che quando eravamo poveri, il mi’ babbo andava pei boschi a far di legna e quando era l’ora di desina, si sedeva su’ sassi o su’ tronchi tagliati, accendeva il foco e metteva a scaldare il pentolino co’ la scottiglia… piatto di poveri, ma sapore da re!”

Questa che potrebbe sembrare una favola, era in realtà uno dei tanti aneddoti che nonna Paolina (babbo Rigo boscaiolo, mamma Beppa a casa a star dietro a otto figlioli  – l’ultimo non per nulla si chiamava Ottavio…) mi raccontava parlando della sua giovinezza. Tempi difficili, duri, in cui era complicato mettere assieme il pranzo con la cena e che costringevano le donne a lambiccarsi il cervello per sfamare tutto il figliolame spendendo poco o quasi nulla.

La scottiglia era appunto uno di quei piatti fatti di niente ma tanto buoni da sembrare usciti dalle cucine di un sovrano, le parti meno pregiate di pollo, tacchino, maiale, ma anche manzo, vitello, cinghiale, lepre e fagiano, tagliate a bocconcini e fatte stufare a lungo nel tegame (che al tempo di mia nonna era collocato sul focolare della cucina) assieme a tutte le erbe che si trovavano nell’orto o nei campi e che già al primo assaggio faceva assaporare tutto il gusto di “casa” e che era pratica da preparare perché “si faceva da sé”.

Ancora oggi preparo la scottiglia seguendo la vecchia ricetta della bisnonna Beppa ed assaggiarla è un vero balsamo nelle giornate fredde dell’autunno e dell’inverno…
Ingredienti:
  • 700 gr. di carne mista tagliata a cubetti (suggerisco pollo, tacchino, maiale e manzo, ma ci sta bene anche una salsiccia o due);
  •  500 gr. di passata di pomodoro;
  • 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva;
  • 1 cipolla rossa;
  • 2 spicchi di aglio;
  • foglie di rosmarino;
  • salvia;
  • 4/5 bacche di ginepro;
  • prezzemolo;
  • basilico
  • peperoncino;
  • 1 grattatina di noce moscata ,
  • 1 bicchiere di vino (non importa se rosso o bianco, l’importante è che sia secco);
  • sale;
  • pepe.

Far scaldare nella pentola (sarebbe meglio utilizzare il tegame di coccio) l’olio, il peperoncino, l’aglio e la cipolla tritati, la salvia ed il rosmarino sminuzzati. Aggiungere la carne e far rosolare a fuoco allegro per 10 minuti, versare  il vino e far evaporare, quindi mettere la passata di pomodoro, salare, pepare ed unire il basilico, il prezzemolo, il ginepro, la noce moscata. Far cuocere a fuoco lento per almeno due ore. Servire accompagnando con fette di pane tostato nel forno o fette di polenta.

Trucchi:
più erbe aromatiche e spezie si mettono e meglio è, così come più varietà c’è di carme e migliore viene il gusto. La scottiglia è ottima preparata il giorno prima e poi scaldata al momento di servirla.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

4 Comments

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    Gua-sta Blog Novembre 13, 2011

    L’ho cucinata oggi. Unica piccola variazione: ho scottato le salsicce a parte per far uscire un po’ di unto e ho sigillato sulla piastra i pezzetti di manzo e di tacchino, pochi per volta. Mangiata con polenta taragna.
    Purtroppo ne è avanzata pochissima…

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    Gua-sta Blog Novembre 09, 2011

    E’una specie di spezzatino, ma di carne mista…con una bella fetta di polenta a fianco e un bicchiere di vino rosso corposo deve essere speciale. Proverò sicuramente.

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    Marilu Novembre 09, 2011

    mmmmhhh che buon profumino!

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    Lallabel Novembre 09, 2011

    quanto mi piacciono i piatti poveri della tradizione!!!
    Di sicuro la provo!

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