Inaugurata la mostra Istanbul presso la Galleria Russo di Roma

Ancora una bella presentazione curata dalla Galleria Russo di Roma, una mostra collettiva di artisti europei interamente dedicata alla città di Istanbul ed alle sue magiche suggestioni, capaci di ispirare scrittori, registi ed esponenti dell’arte contemporanea. Nella mostra Istanbul – inaugurata con un elegante vernissage il 15 maggio 2019 e che sarà disponibile per la visione del pubblico e dei collezionisti fino al 5 giugno 2019 – sono esposte le opere degli artisti Enrico Benetta, Diego Cerero Molina, Luca Di Luzio, Manuel Felisi, Michael Gambino, Veronica Montanino, Tommaso Ottieri, Giorgio Tentolini, Simafra Prosperi che  interpretano – ciascuno secondo la personale cifra stilistica – le suggestioni di questa città magica, a cavallo tra Oriente ed Occidente, tra Europa ed Asia, in cui si incontrano culture, religioni e storie.

La città turca suggerisce atmosfere soffuse di raffinata bellezza, i tramonti sul Bosforo sono leggendari e le cupole della Basilica bizantina di Santa Sofia sono diventate l’iconico simbolo della città insieme al Topkapi, all’Ippodromo romano, alla Yerebatan Sarnıcı, la cisterna sommersa protagonista di un avvincente romanzo di Dan Brown. Una modella ideale, ispiratrice di racconti pittorici in cui i colori e le architetture paiono danzare insieme inseguendo le magiche note del saz, il tipico liuto turco.

La mostra  collettiva Istanbul è la prima di una serie di mostre che la Galleria Russo dedicherà alla città turca e per il suo valore artistico gode della collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Turchia. La mostra è stata infatti inaugurata alla presenza di Sua Eccellenza l’Ambasciatore della Repubblica di Turchia Murat Salim Esenli ed è carica di stimoli e suggestioni che traggono forza dal più ampio concetto di incontro di culture. Istanbul è una città-ponte tra Oriente ed Occidente, non solo metaforicamente se pensiamo ai tre ponti che scavalcano lo stretto del Bosforo (Ponte del Bosforo, Ponte Fatih Sultan Mehmet e Ponte Yavuz Sultan Selim), mettendo in stretta connessione tradizioni e stili di vita più simili di quanto non si pensi.

Secondo la  curatrice della mostra, Maria Cecilia Vilches Riopedre, la relazione che lega Istanbul a Roma va ben oltre i rapporti diplomatici e la scelta della Capitale per il debutto della mostra,

“è una scelta non casuale perché l’antica città di Costantino veniva anche chiamata “Nuova Roma” per la sua somiglianza con la grande città dell’Occidente. Non c’è da meravigliarsi che Istanbul e Roma siano pensate come città gemelle. Le due città condividono molteplici memorie imperiali e numerose tradizioni religiose, ed entrambe conservano splendori architettonici, eredità culturali e condividono un passato ed un presente elettrizzante, che lascia spesso senza respiro”.

Un brevissimo excursus sugli artisti che partecipano alla mostra Istanbul con le loro opere (il catalogo a colori della mostra è edito da Manfredi Edizioni):

  • Enrico Benetta: nelle sue opere gioca con le parole ed un carattere di stampa famoso, il Bodoni, che è diventato il tratto distintivo delle sue opere.
  • Diego Cerero Molina: ama accentuare ed enfatizzare i caratteri dei personaggi che raffigura, fin quasi a dissacrarli in uno stile al limite dell’irriverente.
  • Luca di Luzio: va oltre la percezione oggettiva e nelle sue opere si ritrova una intensa ricerca della genesi del processo creativo, in bilico tra contrapposizione e unione, in cui il corpo umano è il medium per la comprensione del mondo.
  • Manuel Felisi: nelle sue opere cristallizza l’istante, quasi a sfidare il tempo che scorre, in un incedere del tratto che assume tridimensionalità prospettica.
  • Michael Gambino: è l’artista delle farfalle di carta pazientemente ritagliate a mano, che vanno a popolare le sue opere tridimensionali, evanescenti e fantastiche.
  • Veronica Montanino: gioca con il disorientamento, il camouflage, le visioni oniriche che nascondono ed allo stesso tempo svelano universi immaginari e diversi.
  • Tommaso Ottieri: ritrae paesaggi dai colori intensi, in cui il rosso si mescola con il giallo saturo ed il blu in una ricerca espressiva che trova linfa nella dimensione urbana.
  • Giorgio Tentolini: attraverso materiali diversi – da ultimo il tulle, la rete, il nastro adesivo – ricostruisce luoghi e ricordi, in una personale ricerca sulla memoria e sull’identità.
  • Simafra: è il nome d’arte di Riccardo Prosperi, un giovane pittore nato a Firenze che per la mostra Istanbul ha realizzato una personale interpretazione cromatica che prende ispirazione dai colori e dalle texture dei tradizionali tappeti turchi.

L’evento di inaugurazione della mostra Istanbul è poi proseguito presso il bar Bacharach Bistro dell’Elizabeth Unique Hotel, hotel cinque stelle nel cuore vibrante della Capitale, per un light dinner con un menù esclusivo, appositamente studiato dagli chef dell’hotel per festeggiare l’incontro tra le due Capitali dell’Impero romano, Roma e Istanbul, unite attraverso l’arte.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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