Pranzetto domenicale al ristorante Patrizia di Amatrice

Per completare il racconto della nostra escursione in scooter ad Amatrice bisogna che vi parli anche del piacevole pranzetto domenicale presso il ristorante Patrizia di Amatrice, nell’area del Gusto del comune reatino, allestita nella frazione di San Cipriano (in direzione del Lago di Campotosto).

L’area del Gusto è stata allestita per consentire ai ristoratori colpiti dal terremoto del 2016 di riprendere le loro attività economiche e proseguire la tradizione della pasta all’amatriciana, diventata il simbolo della rinascita e oramai conosciuta in tutto il mondo (l’ho trovata perfino in Giappone, non ho però idea con quale ricetta la preparino, dubito che usino il guanciale di Amatrice!).

Gli interni del ristorante da Patrizia ad Amatrice nell'area del gusto

Gli interni del ristorante da Patrizia ad Amatrice nell’area del gusto

E’ uno spazio nuovo e moderno in cui hanno trovato collocazione temporanea numerosi ristoranti, stretti l’uno all’altro attorno ad uno spazio verde al cui centro si trova una scultura in legno circolare che non ho capito bene se rappresenta un mucchio di spaghetti o cosa altro.

A meno di non avere già un ristorante di riferimento, scegliere dove fermarsi non è facilissimo  perché i menù ed i prezzi dei diversi ristoranti sono piuttosto simili. La scelta di fermarci presso il ristorante Patrizia di Amatrice è stata quindi legata alla casualità – c’erano tavoli disponibili, gli addetti al servizio sorridevano, ha un comodo ‘attacca-caschi’ a disposizione dei tanti motociclisti che scelgono Amatrice come meta dei loro itinerari a due ruote.

L'antipasto "Amatrice" proposto dal ristorante da Patrizia ad Amatrice

L’antipasto “Amatrice” proposto dal ristorante da Patrizia ad Amatrice

Il ristorante da Patrizia ad Amatrice è anche bar, pizzeria, pasticceria, la cucina è schietta e di territorio ed ovviamente il cavallo di battaglia, quello che chiunque entri nella nuova, bella struttura, non può fare a meno di assaggiare è ovviamente la pasta all’amatriciana (che a Roma, perché anche pronunciare una vocale in più fa fatica,  diventa direttamente la ‘matriciana’) e la sua versione più sobria e meno colorata, la pasta alla Gricia, che prevede un condimento semplice a base di guanciale fatto soffriggere in olio, pepe e abbondantissimo pecorino.

Se la pasta all’amatriciana richiede gli spaghetti (a Roma si preferiscono i bucatini) che ben si sposano con il sugo di pomodoro arricchito di guanciale, la seconda preferisce i rigatoni che si incollano meno con il formaggio; entrambe sono di una bontà senza eguali soprattutto se vengono preparate come si deve (trovate la ricetta dell’amatriciana nel post Una giornata ad Amatrice per assaggiare l’amatriciana, in cui trovate anche qualche foto del comune reatino prima del terremoto).

Il nostro pranzetto domenicale è iniziato con un ricco antipasto Amatrice, che prevede un piatto di affettati e due spicchi sostanziosi di formaggio locale a cui viene affiancata una bella porzione di trippa al sugo ed una di coratella d’abbacchio con la peperonata e come extra abbiamo aggiunto una porzione di olive ascolane fritte al momento.

La trippa era davvero molto buona, con un leggero aroma di limone e menta che la rendevano leggera e gustosa, per quanto riguarda la coratella l’ho solo assaggiata (non mi piace moltissimo, a differenza di Francesco) ma il sapore era corretto, non troppo forte e giustamente saporita.

Ve lo dico subito: la cucina di Amatrice è per buone forchette e per stomaci robusti, come d’altra parte ci si aspetta da un territorio circondato da montagne e che trova nell’agricoltura e nell’allevamento la sua principale economia. Inoltre, la cucina di Amatrice risente di influssi laziali, marchigiani, abruzzesi e perfino umbri: ecco spiegate le olive ascolane ed i cremini fritti che si trovano in menù, l’ uso di carne ovina, la presenza di funghi e i formaggi di montagna.

Siamo passati poi ai primi piatti: Francesco ha voluto assaggiare il bis di amatriciana e gricia, io ho puntato sulle fettuccine ai porcini: porzioni adeguate (leggi: esagerate, io ho ceduto metà della mia porzione), portate al tavolo in tempi corretti, ben calde e con la giusta quantità di condimento.

Per secondo Francesco ha chiesto delle cotolette di agnello alla griglia, che sono state servite con un fritto di zucchine julienne mentre io sono passata direttamente al contorno con un piatto di peperoni all’agro ed un piatto di cicoria ripassata, giustamente ‘gnorante per via del peperoncino e dell’aglio. Al posto del dolce un buon caffè per rimetterci in sesto e riprendere l’itinerario in scooter. Il costo totale del pranzo, incluso acqua, servizio, vino e birra, è stato di €73.00.

A proposito di birra: al ristorante da Patrizia di Amatrice servono la birra artigianale Alta Quota di Cittareale, cittadina dell’Alta Valle del Velino che si trova a pochi chilometri in direzione di Rieti. In particolare, ho provato la birra Amatrice, a base di malto d’orzo, luppolo e farro, con un piacevolissimo profumo di caramello e pane appena sfornato. Occhio: è solo apparentemente leggera, il volume dell’alcool è 6,5%.

Devo dire che lo staff del ristorante da Patrizia di Amatrice conosce il suo mestiere: la cottura dei diversi piatti era perfetta, il servizio veloce. Anche la sala del ristorante (noi abbiamo scelto di pranzare all’interno ma c’è un piccolo dehor esterno), luminosa e accogliente, fa dimenticare che il ristorante si trova in un luogo-non luogo, distante dalla sua storica collocazione.

Informazioni utili:

  • Ristorante da Patrizia – Area food villa San Cipriano – Amatrice – tel. 346.3051912
  • Il ristorante non ha un sito web ma la pagina Facebook (https://www.facebook.com/barristorantedapatrizia)
  • E’ presente – con foto e una sintesi del menù – sul portale The Fork (https://www.thefork.it/ristorante/da-patrizia/402963); al momento in cui scrivo, è previsto uno sconto del 20% alla cassa per chi prenota tramite l’App.
  • vicino all’area del Gusto c’è un piazzale dove si può parcheggiare.
I primi piatti del ristorante da Patrizia ad Amatrice

I primi piatti del ristorante da Patrizia ad Amatrice

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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