Come e quando visitare il Castello reale di Amboise

Nulla come visitare il Castello reale di Amboise mi ha ricordato le roccaforti medievali in cui attorno al castello sorgevano abitazioni, negozi di artigiani, chiese e ostelli per i pellegrini. Perché per quanto siamo nel XXI secolo, ad Amboise si respira ancora l’aria medievale e rinascimentale, quasi che questo lembo di Valle della Loira sia riuscita ad attraversare, indenne, secoli e secoli di storia per farci immaginare come dovesse essere la vita quotidiana attorno ad uno dei Castelli più importanti di Francia.

Importante per la sua architettura, per la sua posizione e ovviamente per la sua storia: è infatti presso il Castello reale di Amboise che sono cresciuti e vissuti re e regine di Francia prima che la corte si trasferisse nella zona dell’ Île-de-France, sempre ad Amboise tornavano dopo i loro lunghi viaggi di rappresentanza (e di controllo) nelle diverse zone del Regno.

Le strutture difensive imponenti e la  posizione sopraelevata del Castello, che lo rendevano facile da difendere,  la presenza di una biblioteca ragguardevole resero il Castello reale di Amboise il luogo sicuro dove far crescere e preparare al loro futuro compito i giovani Delfini di Francia.

Certo, oggi il Castello reale di Amboise ci appare abbastanza diverso da come doveva essere al tempo di Carlo VII prima e poi di Luigi XI, Carlo VIII, Francesco I, Enrico II, Carlo VIII. Parte degli edifici che costituivano il Castello sono stati abbattuti ed eliminati, e resta – un po’ isolato nel grande piazzale – solo la grande struttura principale, dove si trovavano le abitazioni reali.

Distaccata dalla dimora, nell’angolo della fortezza che guarda la Loira e la Bretagna, si trova la cappella dedicata a Sant’Uberto (anno di costruzione: 1493), il protettore della caccia: suggestivi i pinnacoli e le vetrate in gotico fiammeggiante ma davvero curiose le guglie da cui sporgono diversi palchi di corna di cervo!

La presenza di un luogo di preghiera dedicato al protettore della caccia non è casuale, in quanto attorno al Castello reale di Amboise i folti boschi ospitavano le battute di caccia reali.gotico fiammeggiante, sculture zoomorfe, pinnacoli, vetrate, le decorazioni con corna di cervo.

Durante tutto il 2019, il Castello reale di Amboise, normalmente meta di turisti e di appassionati di storia, è stato al centro delle celebrazioni del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, che proprio ad Amboise venne chiamato quale pittore, ingegnere, architetto di corte dal re Francesco I e dove vi morì il 2 maggio del 1519.

Le sue spoglie sono sepolte proprio all’interno del Castello reale di Amboise, nella cappella di Sant’Uberto. La sua tomba è molto semplice, una lastra di marmo chiara con il suo nome iscritto in lettere di bronzo, una grande medaglia con effigiato il  profilo dell’artista e, sempre, un rosa rossa.

In realtà non fu questa la sepoltura iniziale di Leonardo, che espresse nelle sue ultime volontà di essere tumulato nella collegiata di San Fiorentino, un edificio romanico del XI secolo che si trovava all’interno delle mura di cinta del castello e che venne demolito nei primi anni del 1800.

Ora, dove si trovava la prima tomba di Leonardo, è stato posto un busto che lo ritrae.

Numerosi sono i richiami all’arte italiana ed allo spirito del Rinascimento che si rinvengono nel Castello di Amboise: Francesco I era un grande estimatore del movimento artistico e culturale, che aveva conosciuto nel corso delle sue campagne militari in Italia e che aveva introdotto ad Amboise attraverso Leonardo.

Anche altri artisti che arrivavano ad Amboise dalla Penisola, tra cui Andrea del Sarto e Benvenuto Cellini. Italiano fu uno dei giardinieri più famosi del Castello, il frate Dom Pacello da Mercogliano, che introdusse il concetto di giardino rinascimentale e la coltivazione decorativa di frutta e verdura.

Sarà un caso, ma ad Amboise abbiamo trovato tanta attenzione nei confronti dei visitatori italiani, a partire dalle brochure ed indicazioni tradotte anche nella nostra lingua e dalla presenza di addetti museali che parlano almeno un po’ di italiano.

Il Castello di Amboise, dopo alterne vicende – è stato anche prigione di Stato – è stato aperto al pubblico a partire dal XIX° secolo ed oggi uno dei suoi fiori all’occhiello è la grande attenzione per l’accessibilità: sono previste guide audio dedicate ai non vedenti, modellini tattili, ingressi riservati e percorsi facilitati per i disabili.

Inutile che vi dia l’indirizzo del Castello, è impossibile non vederlo! Si trova infatti proprio al centro della cittadina di Amboise (non molto grande, circa 13.000 abitanti) e da un lato affaccia sulle rive del fiume Loira.

E’ uno dei manieri più visitati di Francia e, sulla base della nostra esperienza, vi consigliamo di visitare il Castello reale di Amboise la mattina all’apertura oppure dopo le 16.00, quando gran parte dei gruppi turistici sono andati via.

Si accede al Castello da Place Marcel Debré, la piazza principale di Amboise così squisitamente francese con i bistrot ed i tavolini all’aperto, percorrendo una ripida salita che un tempo doveva consentire l’accesso al castello anche ai cavalli ed alle carrozze del re.

Trovate la biglietteria del Castello  non appena superato il portone di accesso. Poco oltre,  prima di arrivare al Castello, c’è anche un bar ed i servizi.

Ricordatevi, in biglietteria, di ritirare gratuitamente l’Histopad , incluso nel costo del biglietto: è un tablet con un programma intuitivo che  che vi aiuterà a visitare il Castello reale di Amboise con percorsi, informazioni, approfondimenti e, udite udite, alcune coinvolgenti esperienze di realtà aumentata,  che vi riporteranno ai tempi del massimo splendore del Castello e ve lo mostreranno arredato e abitato.

Un’esperienza totalmente immersiva che a noi è piaciuta molto perché le immagini sono arricchite da suoni e  rumori che rendono l’esperienza molto reale.

Una volta arrivati sulla piazzaforte, vi troverete davanti il castello e sulla vostra sinistra la Cappella di sant’Uberto. Vi consigliamo di visitare subito la cappella (prendetevi tutto il tempo necessario) e quindi seguite il cornicione esterno per vedere il fiume Loira e le grandi estensioni di boschi. Da qui si vede molto bene anche il ponte che collega Amboise con l’Île d’Or prima e con la zona della stazione ferroviaria della città.

Entrate ora nella dimora reale attraverso la Sala delle Guardie, l’alloggiamento dei militari scelti incaricati della sicurezza del Re mentre altre sale vicine, assai meno spartane erano riservate alla Guardia nobile del Re, che aveva il compito di presidiare l’accesso agli appartamenti reali.

A seguire si visita la Sala del Consiglio, con un semplice e sobrio trono posto a parete e la Sala del Coppiere, con arazzi della manifattura d’Aubusson ed un mix di arredi gotici e rinascimentali. Si visita anche la camera da letto di Enrico II con il letto a baldacchino con cortine di broccato. Gli ospiti che dovevano essere ricevuti dal Re aspettavano nell’anticamera ‘del cordiglio, una sorta di sala di attesa. Non fermatevi: vi aspetta una vista incomparabile sulla Valle della Loira dalla sommità della Torre dei Minimi.

Il secondo piano del Castello reale di Amboise si visitano gli appartamenti Orléans in stile impero. Dopo la Rivoluzione Francese il castello era tornato in possesso di Luisa Maria Adelaide di Borbone, duchessa di Orléans:  lo stile degli appartamenti rispecchia lo stile neo-impero dell’epoca, con pareti rivestite di stoffa rossa, stucchi dorati, candelabri e l’immancabile sala della musica, con pianoforte e arpa.

Uscendo dalla dimora, dedicate qualche tempo a visitare i giardini del Castello: seguendo la strada in mezzo alle sculture di bosso a forma di sfera arrivate fino in cima dove c’è il giardino orientale , dedicato all’Emiro Abd-el-Kader.

L’emiro venne  fatto prigioniero dai francesi durante la campagna di colonizzazione dell’Algeria, e deportato nella ‘prigione dorata’ del Castello di Amboise con la sua famiglia e tutto il suo seguito di oltre 80 persone per quattro anni, dal 1848 al 1852. Il giardino è orientato in direzione della Mecca ed è piantumato con piante mediterranee.

Una volta terminata la visita, si esce dal Castello di Amboise scendendo la rampa elicoidale della Torre Heurtault. Ci si ritrova ai piedi del Castello, nella medesima piazza Place Marcel Debré da cui siamo partiti.

Informazioni utili per visitare il Castello reale di Amboise

  • Il Castello è aperto tutti i giorni (tranne 25 dicembre e 1 gennaio).
  • Apre alle 9.00 del mattino e per conoscere i diversi orari di chiusura vi consiglio di consultare il sito www.chateau-amboise.com, perché variano in base al mese dell’anno.
  • Il biglietto costa 12,80€  e sono previste riduzioni per studenti e ragazzi fino ai 18 anni mentre i bambini fino ai 7 anni non pagano.
  • Se volete scattare una bella foto del Castello nel suo complesso, vi consigliamo di attraversare il ponte sulla Loira.
  • Per parcheggiare: all’Île d’Or ci sono grandi parcheggi (gratuiti) altrimenti potete provare nei parcheggi a pagamento sul lungo Loira. All’interno del paese è pressoché impossibile parcheggiare.
  • Se arrivate in treno, la stazione di Amboise è a 15 minuti a piedi dal centro.
  • Oltre a visitare il Castello reale di Amboise, ricordatevi di fare una sosta anche al Maniero di Clos Lucé, la dimora di Leonardo da Vinci.
  • Il periodo migliore per visitare il Castello reale di Amboise? Tutto l’anno, cercando di evitare i periodi più piovosi per avere la possibilità di visitare i giardini con comodità.
  • Se volete vedere Amboise (e la Valle della Loira) da una prospettiva diversa, potete prenotare un dei voli in mongolfiera organizzati da Touraine Montgolfière (https://www.touraine-montgolfiere.fr/)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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