Come e perché visitare la casa di Leopardi a Recanati

Visitare la casa di Leopardi per riscoprire il Poeta

Scegliere Recanati come base per il nostro mini tour delle Marche è stata anche l’occasione per tornare, a distanza di tanti anni (l’ultima volta avevo appena sostenuto gli esami di maturità!) a visitare la casa di Leopardi; ciò ci ha permesso di scoprire una biografia del Poeta alquanto diversa e sicuramente più aderente alla realtà di quella studiata a scuola.

Chi ha frequentato le scuole superiori negli anni’80-90 (e non ha poi avuto la possibilità di approfondire la figura del Poeta in percorsi di studio specializzati in letteratura) probabilmente ha di Leopardi dei ricordi scolastici poco entusiasmanti: difficile che un ragazzo di 17, 18 anni si immedesimi nella sua figura e tanto meno nelle sue opere che – secondo una condivisa visione romantica – erano l’espressione di un uomo intriso di malinconia, fondamentalmente cupo, cagionevole di salute, insoddisfatto della sua vita, con uno spleen insoluto che trovava compiutezza nelle liriche dedicate a Silvia, all’Infinito, alla Luna. Un uomo molto triste, insoddisfatto, nonostante fosse di famiglia nobile e abitasse in un grande palazzo.

Eppure Leopardi non era esattamente così. La visita della casa di Leopardi – il museo, alcune stanze dove abitava la famiglia, la biblioteca ed il giardino interno – è molto più di un percorso tra gli ambienti cari al Poeta, è conoscere le sue ambizioni, la sua storia quotidiana, il suo ruolo all’interno di una famiglia colta eppure opprimente.

I biglietti per visitare la Casa di Leopardi

I biglietti per visitare la casa di Leopardi si acquistano direttamente sul posto nella biglietteria – bookshop che si trova davanti al Palazzo, dove una volta c’erano le scuderie della famiglia ma per non rischiare di non trovare posto (in tempo di Covid gli accessi sono contingentati) è bene telefonare per prenotare: tel. 071.7573380 – 339.2039459 oppure per mail biglietteria@giacomoleopardi.it.

I biglietti disponibili sono due: uno prevede il tour “Ove abitai fanciullo“, con l’accesso ai saloni di rappresentanza, la quadreria, al giardino ed agli appartamenti che Giacomo condivideva con i fratelli Carlo e Luigi e la visita al piccolo museo (molto ben allestito) con cimeli e oggetti appartenuti al Poeta ed alla famiglia Leopardi.

In entrambi i casi, è una visita autogestita e non accompagnata ma nelle sale più importanti troverete dei ragazzi dello staff che forniscono notizie ed informazioni; l’altro biglietto, leggermente più costoso, prevede in più la visita guidata accompagnata alla famosa biblioteca leopardiana del primo piano.

Non fatevi prendere dall’ansia del risparmio proprio ora e scegliete quest’ultimo tour, vale la spesa perché grazie alla presenza di guide estremamente competenti, la visita alla biblioteca di Casa Leopardi – un luogo che si può considerare quasi sacro per la letteratura italiana – consente di conoscere, o comunque approfondire, la figura di Giacomo Leopardi, che scoprirete essere leggermente diversa da quanto abbiamo studiato a scuola.

La nostra esperienza di visita della Casa di Leopardi

La biblioteca di Leopardi

Accompagnati da una guida estremamente colta e capace abbiamo potuto scoprire dettagli della realtà familiare, storica e anche personale del Poeta piuttosto diversi dalla biografia ufficiale e abbiamo incontrato un Giacomo bambino (e poi ragazzo) estremamente curioso e creativo, quasi geniale o comunque dotato di parecchie marce in più rispetto ai suoi coetanei, che praticava numerose lingue straniere (latino, greco, ebraico, francese, spagnolo, tedesco e perfino l’inglese, spesso studiate da autodidatta), scriveva piccole commedie da rappresentare insieme ai fratelli nel teatrino di famiglia allestito nella Galleria, si dilettava di disegno e che ben presto superò in erudizione e conoscenza tutti i suoi precettori.

Il famoso periodo dedicato allo  “studio matto e disperatissimo” non sarebbe potuto realizzarsi senza la presenza di un padre ben poco accorto negli affari – i Leopardi erano nobili ma Monaldo Leopardi era rimasto senza grandi risorse economiche a seguito di investimenti sbagliati – ma votato ad una cultura poliedrica e dotato di una frenata passione per il collezionismo di libri, che spesso provenivano dalle biblioteche appartenute agli ordini religiosi soppressi a seguito dell’arrivo dei Francesi  in Italia, che acquistava “un tanto al chilo”.

Giacomo Leopardi quei libri conservati nelle diverse stanze che compongono la biblioteca della famiglia Leopardi – sono diversi locali, con scaffalature che rivestono tutte le pareti fino al soffitto – li ha letti in gran parte, e parliamo di un fondo di circa 14.000 volumi!

Si scopre anche che la mamma del Poeta, la marchesa Adelaide Antici, era tutto tranne che affettuosa nei confronti dei figli, una donna austera, religiosa fino all’eccesso, che non ammetteva sprechi o abitudini frivole; che la sorella Paolina non si sposò perché mancavano i mezzi economici per attribuirle una dote, che il borgo e la società di Recanati divennero ben resto troppo ristretti per la voglia di conoscenza di Giacomo, che provò perfino a fuggire  senza però riuscirvi.

Si conosce Leopardi poeta, pensatore, filosofo. E viene voglia di riprendere in mano i manuali di letteratura, approfondire e confrontarsi da adulti con la sua opera, abbandonando dietro le spalle tutto quanto noto per riscoprire uno degli autori italiani più importanti per produzione letteraria e per la testimonianza di un’epoca densa di avvenimenti politici e sociali, con gli esiti della rivoluzione francese che dilagavano anche in Italia, l’avvento di Napoleone e la restaurazione.

Il tour “Ove abitai fanciullo”

Le stanze della famiglia aperte al pubblico – oltre alla biblioteca – sono il Salone Azzurro, l’ingresso privato al piano nobile e quadreria; la Saletta degli Specchi, con la collezione numismatica del Conte Monaldo; la Galleria, la sala di rappresentanza, con numerosi dipinti ed oggetti della famiglia, è qui che veniva allestito il teatrino dove i giovani Leopardi mettevano in scena recite teatrali.

Si esce poi nel piccolo giardino interno e passando sotto due archi e salendo una scaletta a chiocciola si arriva alle Brecce, ovvero le stanze da letto dei giovani Leopardi, quella di Giacomo è l’ultima. Tutti i mobili sono d’epoca e sembrano pronte per tornare ad essere abitate e il nome ‘brecce‘ deriva dai bellissimi pavimenti in marmo alla veneziana che contraddistinguono le camere.

Il Museo

Al piano terra, in parte sfruttando locali un tempo adibiti a magazzini o a cantine, è stato realizzato un percorso di visita alla raccolta di documenti, arredi, abbigliamento e opere prime; il percorso è cronologico – tematico, per cui seguendo l’itinerario si potrà avere una visione complessiva della vita di Giacomo Leopardi e della sua famiglia, i suoi rapporti con la filosofia e la religione fino ad arrivare ai suoi ultimi giorni di vita, a Napoli, dove morì il 14 giugno 1937 a poco meno di 39 anni.

Informazioni utili:

  • Per visitare la Casa di Leopardi, conviene prenotare (più sopra trovate i riferimenti).
  • Non si può fotografare o filmare. So che per tanti di voi sarà una rinuncia non piacevole (anche per me è stato così ed è questo il motivo per cui in questo post trovate solo foto ‘in esterno’), ma le guide ed il personale controllano accuratamente. Se proprio volete scattarvi una foto ‘leopardiana’, all’ingresso del palazzo è stato creato un ‘angolo per selfie’ con un busto del poeta.
  • I discendenti del poeta ancora abitano il Palazzo, quindi è richiesto rispetto e decoro.
  • Per parcheggiare la macchina ci sono più possibilità (i parcheggi sono tutti a pagamento, portate con voi un po’ di monete): c’è un piccolissimo parcheggio in Piazzale Monaldo Leopardi, un parcheggio comodo su via Colle dell’Infinito e sotto la Chiesa di Sant’Agostino oppure il grande parcheggio Centro Città 2.0
  • Recanati non è solo la Casa di Leopardi: nel bel borgo marchigiano arroccato su un colle da da cui la vista si allunga verso i Monti Sibillini e verso il mare del Conero, ci sono musei ed edifici interessanti. Trovate maggiori informazioni sul sito Infinito Recanati, mentre per una visita diversa, immersiva, vi aspetta l’Orto del Colle dell’Infinito, un bene Fai che è possibile visitare (su prenotazione e non di lunedì, quando è chiuso).
  • Per dormire a Recanati: noi ci siamo trovati molto, molto bene all’hotel Palazzo Bello, un tre stelle molto curato con belle stanze, buona colazione ed un ristorante curato.

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