Case museo da visitare in Francia: Hugo, Balzac e Dumas

Mai pensato di visitare un luogo seguendo le orme dei grandi scrittori, frequentando i quartieri che hanno visto lo svolgersi della loro quotidianità, rivivendo atmosfere letterarie e visitando le case dove abitavano? Tra le case museo da visitare in Francia due di quelle più note (ed interessanti) sono quelle di Victor Hugo e di Honoré de Balzac, due veri ‘mostri’ della letteratura mondiale.

Spostandoci al di fuori di Parigi, a Port Marly, è invece molto interessante visitare il Castello di Monte Cristo, la dimora che Alexandre Dumas, l’autore dell’Isola di Monte Cristo e della trilogia dei Tre Moschettieri, si fece costruire per avere un luogo dove poter scrivere e ospitare amici ed estimatori.

Le case museo da visitare in Francia sono in realtà molte di più, ma già queste tre – appartenute a tre pilastri della letteratura d’Oltralpe – sono un’ottima occasione per creare un itinerario insolito da completare in un paio di giorni, facendo base a Parigi. E conoscere lo stile di vita e i luoghi della creatività di questi grandi artisti, al solo costo di un biglietto di ingresso, ci permetterà di conoscere meglio la loro produzione letteraria.

In genere, gli arredi delle case museo sono per lo più quelli originali, gli spazi sono sempre arricchiti con oggetti di uso quotidiano e non mancano mai collezioni di libri e delle sezioni museali vere e proprie, con opere d’arte e raccolte di memorabilia interessanti e curiose.

Le case museo di Hugo e Balzac sono gestite da istituzioni pubbliche (è la stessa città di Parigi ad averne la gestione) mentre il Castello di Montecristo di Dumas ha una gestione di tipo privato. In tutti i casi, la cura ed il rispetto della memoria dei grandi letterati è reverente. Cominciamo subito con la prima delle case museo da visitare in Francia, situato in una delle zone più belle della Capitale francese.

Case museo di Parigi: la casa di Victor Hugo

La casa museo parigina di Victor Hugo che si può visitare, quella in cui il padre della letteratura romantica ed allo stesso tempo impegnata, l’autore di Notre-Dame-de-Paris e dei Miserables, torna a vivere nel 1870 dopo il suo doloroso esilio a Guernsey, si trova nella famosa place de Vosges (un tempo place Royal) e permette di compiere un percorso biografico e letterario arricchito da mobili dalle linee gotiche, oggetti e opere d’arte che son appartenuti allo scrittore.

Nella casa Museo di Hugo il percorso di visita si snoda attraverso l’anticamera, la sala rossa, la sala cinese, il soggiorno, il salottino, lo studio e la camera da letto, quest’ultima arredata con i mobili originali incluso il letto in cui lo scrittore morì il 22 maggio 1885. La casa museo di Hugo è una raffinata unione di patrimonio letterario e artistico.

La seconda delle case museo da visitare in Francia si trova sempre a Parigi, a poche centinaia di metri dalla Senna più o meno all’altezza dell’Isola dei Cigni.

La casa museo di Balzac

Rinnovata negli allestimenti e migliorato il sistema dei servizi, con una nuova biglietteria, un caffè letterario e il giardino pronto ad accogliere il relax dei visitatori, la casa museo di Balzac si trova in Rue Raynouard, in una tranquilla zona del 16° arrondissement da cui si ha una vista magnifica della Torre Eiffel.

All’esterno la casa appare quasi come una villetta di campagna, con le pareti esterne chiare intervallate da imposte verdi mentre l’interno è strutturato come un centro espositivo museale. A testimoniare la vita dello scrittore e la sua fervida produzione, vi è stato in parte riallestito il cabinet, lo studio, lo spazio che ha visto nascere la sua immensa e prolifica opera.

L’itinerario si snoda attraverso le sale accompagnato dalle citazioni della Comédie humaine e fanno parte della collezione della casa museo di Balzac numerose edizioni originali delle opere dello scrittore, ritratti e e oggetti personali, collezionati e raccolti con meticolose ricerche, oltre a opere di artisti del XX e XXI secolo.

L’accesso è possibile anche per visitatori a mobilità ridotta.

Per visitare la terza casa museo, dobbiamo spostarci di 25 chilometri da Parigi, per raggiungere nell’Ile-de-France la località di Le Port Marly,

La casa museo di Alexandre Dumas, a Port-Marly

Nel 1846 Alexandre Dumas –  ‘papà’ della trilogia dei Tre Moschettieri e del famoso romanzo Il Conte di Montecristo – si fece costruire a Le Port Marly un castello delle meraviglie e lo chiamò, con un po’ di ironia (o di megalomania?) come il suo libro più famoso, il Castello di Montecristo. Il Castello è una magione in stile eclettico, con richiami rinascimentali ed è immerso in un vasto parco con laghetti, ruscelli e grotte.

Alla ricerca di uno spazio tranquillo in cui poter scrivere – il Castello era sempre pieno di amici, amanti, postulanti e pare anche scrocconi che traevano beneficio dalla generosità di Dumas – lo scrittore volle far costruire nascosto nel parco un ulteriore edificio a forma di castelletto gotico, in questo definito il Castello d’IF (citazione letteraria anche qui) in cui lo scrittore ricavò il suo studio privato.

Se l’esterno del Castello di Montecristo è completamente scolpito con figure di angeli, fiori e strumenti musicali (e le torrette in cima al Castello riportano il monogramma dello scrittore), altrettanto interessanti sono gli interni, che presentano interni decorati in stile moresco, vetrate colorate, mosaici, sculture e bassorilievi. Gli stucchi del Salone moresco, una vera bellezza, furono realizzati appositamente da artigiani fatti arrivare da Tunisi.

Il percorso di visita consente di conoscere meglio la vita di Alexandre Dumas (lo sapete che era nipote del marchese Alexandre-Antoine Davy de la Pailleterie e di una schiava di Santo Domingo di origini africane? E che era un ottimo cuoco  tanto da scrivere, quasi alla fine della sua vita, un poderosissimo ricettario con oltre 3.000 ricette?), quindi di  ammirare manoscritti, ritratti, fotografie ed una bibliografia completa delle sue opere.

Indirizzi e link utili

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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