Conosci l’Abbazia di Mariemberg a Burgusio?

Se si attraversa la Val Venosta, è davvero difficile non vedere l’Abbazia di Mariemberg (o, per dirla in italiano, l’Abbazia di Monte Maria), che appare come una grande macchia bianca che pian piano ci si avvicina assume le forme di un solenne e grande edificio, quasi sospeso sulla valle.

Ci troviamo a 1.335 metri di altezza, sopra Burgusio, una frazione a pochi chilometri da Malles in Venosta, e l’abbazia di Mariemberg è la più alta di Europa. Dal fondovalle di Malles, l’abbazia appare simile ad un nido d’aquila, protesa sulla valle e in una posizione strategica che permette di controllare tutte le principali vie di transito.

E davvero doveva essere una visione per i viandanti, i mercanti ed i pellegrini che nei secoli scorsi seguivano il tracciato di quella che era una antica via consolare romana, la via Claudia Augusta, che metteva in connessione il mondo germanico con quello latino!

Erano viaggi lenti, sfibranti e stancanti, con avversità atmosferiche che rendevano complicato il cammino e quell’edificio rappresentava – finalmente! – il  rifugio sicuro dove trovare riparo.

Con il suo colore bianco luminoso, le forme più simili ad una fortezza che non ad un luogo di preghiera, ancora oggi l’abbazia di Mariemberg rappresenta uno dei luoghi della Val Venosta che – credenti o meno –  meritano di essere visitati.

E’ un luogo in cui si sentono potenti la quiete della vita monastica e la forza della preghiera, in cui i dotti monaci benedettini, seguendo la regola dell’Ora ed Labora, proseguono la loro missione di preghiera, studio ed approfondimento oltre che di conservazione della cultura.

La collocazione sulla montagna, la struttura ed anche la propensione dei monaci allo studio possono far venire in mente l’abbazia del romanzo “Il Nome della Rosa”, ma all’abbazia di Mariemberg non ci sono misteri da risolvere: la giornata è scandita dalla preghiera, dal lavoro e dal servizio alla comunità. Però va detto che di vicissitudini anche l’abbazia di Mariemberg ne ha passate tante, tra incendi, pestilenze e dispute politiche e territoriali.

Si accede all’abbazia di Mariemberg da Burgusio e poco prima delle strutture monastiche c’è il parcheggio dove lasciare l’auto. Ferma nei pressi del parcheggio anche l’autobus 277, che passa più volte al giorno e collega Malles con Slingia e Pramajur. Se avete buone gambe potete anche raggiungere Mariemberg seguendo il Sentiero del Sole, che parte da Burgusio.

Dal parcheggio, dopo aver percorso meno di 200 metri a piedi, si entra finalmente nel complesso monastico attraverso un portone inserito in un torrione (ecco che ritorna la sensazione di essere in una fortezza!) e ci si trova in un ampio cortile su cui affaccia il complesso monastico con gli spazi abitativi, la Chiesa, la foresteria, il Museo e la biblioteca.

Abbazia di Mariemberg: la Chiesa

Abbazia di Mariemberg: la Chiesa

Il nucleo più vecchio dell’abbazia risale al XII secolo, quando una comunità monastica conventuale venne fondata dai nobili di Tarasp, località svizzera della vicina Bassa Engadina che avevano potere su queste terre. D’altra parte, oggi come allora questo angolo di Sud Tirolo (non me ne vogliano i caduti della prima guerra mondiale, ma io faccio sempre una gran fatica per lingua, tradizioni e cultura a considerarlo Italia tout-court) è terra di confine, e spesso i confini sono stati mobili.

La chiesa romanica del XII secolo è stata trasformata secondo le linee barocche nel XVII secolo, quindi entrando vi troverete avvolti dal colore bianco e da un tripudio di stucchi e dorature, statue  e affreschi tipici del barocco tirolese. E’ invece romanico il portale a tutto sesto con cornice in pietra e la facciata affrescata mentre la statua della Vergine inserita nel timpano è una scultura gotica.

La cripta è forse il luogo più antico del convento, fu consacrata nel 1160 da Aldagott vescovo di Coira, usato dai monaci all’inizio come luogo di preghiera e, a seguito della costruzione della Chiesa, come sepolcreto dei monaci fino al 1980 quando vennero rimosse le tombe e riscoperti i notevoli affreschi romanici (la cripta è visitabile solo in determinati giorni, verificare in basso dove trovare le informazioni).

Abbazia di Mariemberg: il cortile dell'Abbazia

Abbazia di Mariemberg: il cortile dell’Abbazia

La biblioteca attuale è decisamente moderna (è stata terminata nel 2017) ed una frase in latino scritta sulla parete vetrata di ingresso ci ricorda quanto i libri, il sapere e la cultura siano importanti e fondamentali per un’abbazia benedettina: “Claustrum sine armario est quasi castrum sine armamentario – Un convento senza una biblioteca è quasi come una fortezza senza armeria”.

La nuova biblioteca ha due sale sotterranee con un sistema di conservazione a temperatura controllata e la ricerca dei titoli è digitalizzata; la vecchia cappella romanica dedicata a Sant’Egidio è diventata sala di lettura. Sul soffitto, si rincorrono brani in latino (forse la Regola di San Benedetto?), retroilluminati. Al momento sono conservati circa 135.000 titoli tra libri, documenti ed incunaboli, in pratica 9 secoli di storia.

Abbazia di Mariemberg: panorama sulla Val Venosta

Abbazia di Mariemberg: panorama sulla Val Venosta

Restando in tema di cultura, va riconosciuto l’importante apporto dei monaci all’educazione di numerose giovani generazioni tirolesi: dal 1724 fino al 1928 diressero un ginnasio a Merano con annesso convitto e tutt’ora, negli spazi adibiti a museo, è possibile vedere le carrozze che venivano utilizzate dall’abate e dai monaci professori per raggiungere la scuola di Merano.

Successivamente alla chiusura del ginnasio meranese, dal 1946 al 1986 i monaci aprirono negli spazi dell’abbazia un convitto maschile con scuola media.

Il museo “Ora et Labora” è parte degli spazi di Mariemberg aperti al pubblico ed espone suppellettili di vita quotidiana, oggetti preziosi, quadri, libri sacri, reperti. A disposizione filmati e, con una certa frequenza, vengono organizzate mostre temporanee. Accanto al museo, la Bottega del Monastero offre in vendita prodotti artigianali, locali e un assortimento di libri e prodotti audio-visivi.

Abbazia di Mariemberg: vista da Burgusio

Abbazia di Mariemberg: vista da Burgusio

Presso l’Abbazia di Mariemberg è anche possibile pernottare (prenotando con largo anticipo): a disposizione una piccola ma moderna foresteria con 8 camere singole ed una doppia, tutte con bagno privato. Immediatamente fuori dalla cinta abbaziale, dove una volta c’era il capanno con i macchinari della falegnameria conventuale, c’è ora una caffetteria che serve anche pasti veloci.

Una curiosità: attorno all’Abbazia di Mariemberg, esposta a sud, si estende la vigna più alta d’Europa,  che, grazie al freddo notturno, produce uve ad alto contenuto zuccherino e dall’aroma fruttato. Il vino viene lavorato nelle cantine Calvenschlössl e se ne ottiene un Mariemberg Rot (rosso – uve Cabernet Cortis,  invecchiato per 18 mesi in barrique) ed il Mariemberg Weiss (vitigno Solaris, tenore alcolico 13,5%). In entrambi i casi, le vigne sono coltivate su terreni molto ripidi.

Abbazia di Mariemberg: statua lignea

Abbazia di Mariemberg: statua lignea

Informazioni utili:

  • Il sito ufficiale di Abtei Mariemberg (anche per gli orari d’apertura aggiornati): https://www.marienberg.it/it/home.html
  • L’accesso alla Chiesa è ad ingresso libero; museo e cripta con biglietto. La cripta si visita solo con guida (prenotare in anticipo);
  • è stato tracciato un sentiero (il “sentiero delle ore”) che collega l’Abbazia di Mariemberg al Monastero di San Giovanni di Müstair, al momento però è praticabile solo parzialmente.

 

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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