Templestay: se visiti la Corea del Sud devi provarlo!

La prima volta che ho sentito questo termine – templestay – è stato in occasione di un evento organizzato dall’Istituto culturale coreano di Roma. Immediatamente mi è sembrata un’esperienza di vita davvero interessante, diversa da qualsiasi altra proposta turistica, capace di aggiungere momenti indimenticabili ad un normale viaggio turistico. Il templestay non è null’altro che la possibilità di soggiornare in Corea del Sud – per 2 o 3 giorni – in un tempio buddista, condividendo i diversi momenti della giornata insieme ai monaci.

Una sorta di ritiro temporaneo, ma attivo: più che un percorso di fede simile ad un ritiro spirituale, il templestay è un programma culturale che permette di scoprire le millenarie tradizioni buddiste coreane. Ma – cosa importante – non è necessario essere buddisti per prendere parte al templestay, perché è un’esperienza davvero aperta a tutti, qualsiasi sia la fede professata ed il Paese di origine.

Normalmente il templestay ha una durata limitata (due o tre giorni) e nel corso del soggiorno si possono apprendere arti e tradizioni buddiste e coreane, come la creazione del rosario per la preghiera, la costruzione delle lanterne, la pittura buddista, la trascrizione dei Sutra oppure partecipare a lezioni di canto, alla cerimonia del tè o delle 108 prostrazioni,  praticare la meditazione Seon (equivalente coreano della meditazione Zen). Si possono poi fare passeggiate di meditazione o scegliere di conversare con i monaci.

Chi partecipa al templestay è piuttosto libero e può impostare il proprio programma di soggiorno in modo libero – per assurdo, qualcuno potrebbe anche scegliere di limitarsi a dormire e riposare per tutto il tempo!

Ci sono tuttavia alcuni momenti comunitari a cui tutti sono chiamati a partecipare: la condivisione comunitaria dei pasti con i monaci e le cerimonie buddiste che scandiscono la giornata. A proposito di pasti: alcuni templi sono famosi per la Barugongyang, la cucina del tempio, in cui la qualità del cibo che viene offerto è eccellente. Uno di questi è il tempio di Jinkwansa, che ospita solo monache ed ha una grande cultura in merito di cibo.

Considerato che il templestay si svolge all’interno di templi, anche il bagaglio da portare con sé è molto semplice, quasi spartano: oltre ad un abbigliamento semplice, sobrio e comodo (in inverno è vivamente consigliato portare con sé indumenti pesanti per sopperire agli ambienti freddi), sono molto utili le  scarpe da trekking, perché gran parte dei monasteri si trova in montagna e alcune attività prevedono passeggiate nei boschi.

Nella nella valigia dovranno trovare posto asciugamani e prodotti per la toilette, che quasi sempre nei monasteri ospitanti non sono messi a disposizione degli ospiti.

Tra le regole di comportamento da adottare all’interno di un tempio – che resta un luogo di preghiera e di meditazione anche se è aperto ad ospiti esterni, vi sono:

  • divieto di fumo
  • divieto di bere alcolici
  • mancare di rispetto ai simboli buddisti (pagode, stupa, lanterne di pietra incluse)
  • entrare nei templi dalle porte laterali, mai da quelle centrali che sono riservate ai monaci ed alle monache
  • parlare a voce alta nei templi e nei luoghi sacri
  • portare rispetto all’immagine del Buddha e adottare il classico saluto riverente con le mani giunte e tre inchini

Aderiscono al programma ben 24 templi buddisti, suddivisi tra la regioni della Corea del Sud  ed i programmi di attività che i singoli templi mettono a disposizione dei turisti sono davvero numerosi, alcuni più rivolti ad una ricerca spirituale, altri molto più pratici.

Va inoltre segnalato che nove dei templi coinvolti nel programma Templestay sono stati inseriti nei patrimoni dell’Unesco e alcuni di questi (Beopjusa, Bulguksa, Magoksa, and Haeinsa) offrono programmi templesyay in inglese per gli stranieri,

Il costo per un pernottamento è pari a circa 46€ per notte (può variare in base al tempio) ed include le attività e i pasti. Per partecipare, è necessario prenotare in anticipo , maggiori informazioni le trovate sul sito dedicato al Templestay .

A proposito: la parola Templestay è inglese e significa ‘stare nel Tempio’, ‘soggiornare nel Tempio’.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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