La Quadriennale d’arte di Roma è Fuori

Tornare a visitare mostre ed esposizioni dopo tanti mesi è stato come ritrovare un innamorato che si credeva disperso: la gioia incontenibile di percorrere le sale museali, potersi soffermare davanti alle opere è ciò che mi è mancato di più in questi mesi, oltre ai viaggi, naturalmente! Per questo motivo, e per tanti altri, ho apprezzato tantissimo la possibilità di visitare la Quadriennale d’Arte di Roma presso il Palazzo delle Esposizioni, un sito culturale che da solo vale un ingresso per quanto sono belli i suoi interni.

La Quadriennale d’Arte di Roma – giunta alla diciassettesima edizione e che avrebbe dovuto svolgersi dal 30 ottobre 2020 al 17 gennaio 2021 – è slittata per gli ovvi motivi legati alla pandemia e sarà pertanto possibile visitarla fino alla primavera. E l’ingresso sarà gratuito, grazie alla sponsorizzazione della Maison Gucci. Quindi se siete a Roma non avete scuse: andateci!

I curatori della Quadriennale d’Arte di Roma edizione 2020, Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol, hanno voluto intitolarla con l’imperativo Fuori!, un invito ad uscire dagli schemi, dai vincoli, dalle pastoie di un’arte canalizzata e normalizzata. Quel Fuori!, poi, io l’ho letto anche come un invito pressante e suadente a riprendersi la città e le abitudini che abbiamo messo in stand-by durante questi mesi.

La missione dell’esposizione è quella di “restituire un’immagine inedita dell’arte contemporanea italiana anche a livello internazionale, proponendo un percorso intergenerazionale e multidisciplinare innovativo”, in un mix di arti performative e artistiche che si estendono al campo dell’architettura, del design e della moda.

In esposizione le opere di 43 artisti, suddivisi in percorsi monografici che espongono opere create appositamente per la Quadriennale d’Arte di Roma oppure che presentano progetti storici (alcuni risalgono agli anni ’60 del secolo scorso). Un percorso  unico che si dipana nei due livelli del Palazzo delle Esposizioni, con vere e proprie stanze delle meraviglie che contengono quadri, stampe, murales, mobiles, installazioni, fotografie, sperimentazioni.

Le opere della Quadriennale d’Arte di Roma

In un post breve come questo è impossibile segnalare tutte le opere esposte – e comunque per approfondire esiste un ottimo catalogo curato dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana (anche su Amazon: https://amzn.to/3jRl8qC), ma voglio soffermarmi su quelle che, nel corso del mio itinerario, mi hanno particolarmente colpito per la loro forza e la loro particolarità.

Entrando nei locali del Palazzo delle Esposizioni, la prima opera che colpisce è la grande mano nera opera di Cinzia Ruggeri, una installazione a posta a metà dello spazio che catalizza l’attenzione, mettendo in ombra tutto ciò che c’è attorno.  L’artista conosce bene gli ambienti della moda e del design così come quelli dell’architettura e la sua è una mano quasi sartoriale, grande, stilizzata, aperta. Nonostante il colore scuro non è una mano violenta, semmai una mano curiosa, che si preserva dal contatto con il quotidiano attraverso il guanto nero che indossa.

Assai interessanti le raccolte fotografiche di Lisetta Carmi, “Il Parto” e “Erotismo e autoritarismo a Staglieno”, entrambe scattate negli anni ’60. La prima è la sequenza, attimo per attimo, di un parto: le immagini senza veli, piuttosto crude e oggettivamente non molto adatte a chi è emotivamente fragile, narrano la fatica, la tragicità e l’oscenità della nascita, la deformazione del corpo della donna che nelle foto che mettono la vagina impietosamente in primo piano non è la protagonista ma l’oggetto di un processo medico. La seconda serie fotografica continua nella narrazione della donna e del suo corpo ma ha come oggetto le sculture che popolano le tombe ottocentesche del cimitero monumentale di Staglieno, uno spaccato della società borghese che affidava alle donne i ruoli canonici di moglie e madre, remissive, sottomesse anche nelle raffigurazioni plastiche che adornano le sepolture, statue che sono allo stesso tempo sensuali e erotiche.

Interessante per la modalità di realizzazione l’opera “Bleu Carnac” di Irma Blank, che ha realizzato la serie di 38 tele nei colori del blu seguendo una ritualità che assomiglia ad una liturgia sacra. Le tele sono legate tra loro da un ritmo ancestrale scandito dal respiro e dal colore e si ispirano al  corridoio megalitico del sito bretone di Carnac. L’artista ha infatti  dipinto ogni tela in assoluto silenzio e facendo coincidere ogni pennellata di colore con il respiro.   

Affascinanti e raffinati i quadri fotografici di Maurizio Vetrugno, pazientemente ricamati a mano a punto lanciato da artigiani specializzati sulla base di fotografie  scattate dall’artista a vecchie copertine di vinili o a copertine di riviste di moda. Per cogliere la fitta tessitura della trama fatta di impalpabili fili colorati è necessario avvicinarsi, e grande è la meraviglia per la perfezione delle creazioni. Nella medesima sala sono esposte anche le amate collezioni di Vetrugno: vetri cinesi antichi e gioielli di alta moda, gli stessi che talvolta compaiono nei quadri fotografici.

I grandi fiori giganti di Petrit Halilaj, artista visivo kosovaro e studente dell’Accademia di Brera,  incorniciano lo scalone che sale al secondo piano del Palazzo delle Esposizioni: sono parte dell’installazione To a raven and hurricanes that from unknown places bring back smells of humans in love,  in esposizione al Palacio De Cristal di Madrid nel Parque del Buen Retiro, in collaborazione con il Museo Reina Sofia, un mondo incantato in cui la natura ha il sopravvento sull’uomo.

Cosa è la Quadriennale d’Arte di Roma

La Quadriennale di Roma è una istituzione nazionale nata nel 1927 oggi costituita in Fondazione con la missione di promuovere l’arte contemporanea italiana. Ogni quattro anni vengono esposte in rassegna le opere più rappresentative del panorama artistico del nostro Paese. Ha il compito di promuovere gli artisti e di formare i curatori d’arte.

Maggiori informazioni sulla Quadriennale d’Arte di Roma 2020-2021

  • E’ possibile visitare la Quadriennale dal lunedì al venerdì, con orario dalle 11 alle 20.
  • Per accedere è necessario prenotarsi e una volta entrati si hanno a disposizione due ore per visitare l’esposizione.
  • Il sito con il link per prenotarsi: https://www.palazzoesposizioni.it/mostra/quadriennale-darte-2020-fuori
  • Il Palazzo delle Esposizioni si trova a metà di Via Nazionale, prima del Traforo. Dalla Stazione Termini a piedi ci vogliono circa 20 minuti, altrimenti davanti al Palazzo fermano tutti gli autobus che da Piazza dei Cinquecento vanno in direzione Piazza Venezia e/o Corso Vittorio.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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